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MINISTRI RIMBORSATI E IO PAGO

Post n°895 pubblicato il 30 Ottobre 2011 da dammiltuoaiuto
 

Ministri rimborsati dei tagli
Di Antonio G. Paladino

 

Ministri rimborsati dei tagli
Giulio Tremonti

Contrordine ministri e sottosegretari, non agitatevi. Meno vi muovete e meno si nota che era tutta una finta. La riduzione del vostro stipendio, annunciata in pompa magna nell'imminenza della «manovra bis» era solo un eufemismo, un modo di dire. Stupisco che ci siate cascati.&nbsp;Insomma era solo uno scherzo o, se volete, un gioco di destrezza per tenere buoni i cittadini normali, quelli che Palazzo Chigi &nbsp;lo vedono solo sugli schermi tv quando la sera si abbioccano davanti ai Tg. Solo per loro erano (e sono) i tagli. Infatti per ministri e sottosegretari, poiché ricoprono cariche politiche e non sono titolari di un rapporto di lavoro dipendente, non posso essere destinatari dei tagli al trattamento economico complessivo disposti dall'articolo 9, comma 2 della manovra correttiva del 2010. A questi, pertanto, sulla mensilità in pagamento il prossimo novembre, sarà rimborsato quanto trattenuto in applicazione della predetta norma.È quanto si desume scorrendo il testo del messaggio 11.10.2011, n.150 che la direzione centrale dei sistemi informativi e dell'innovazione del Ministero dell'economia ha diffuso per fornire chiarimenti in ordine al calcolo della decurtazione prevista dal Dl n.78/2010.&nbsp;Come si ricorderà, il legislatore ha previsto che, a decorrere dall'1.1.2011 e sino al 31.12.2013, i trattamenti economici complessivi dei dipendenti, anche di qualifica dirigenziale delle amministrazioni pubbliche, superiori a 90.000 euro lordi annui, sono ridotti del 5 per cento per la parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10 per cento per la parte eccedente 150.000 euro.&nbsp;Il messaggio del Mineconomia, pertanto, avvisa che a decorrere dalla rata del corrente mese di ottobre, sono stati effettuati ulteriori interventi in applicazione della disposizione ex art.9, comma 2 del Dl n.78/2010. In particolare, Via XX settembre rileva che la determinazione del trattamento economico complessivo lordo verrà effettuata assicurando che, ai fini della riduzione, si faccia riferimento al trattamento spettante in ragione d'anno.&nbsp;Quindi, in casi di redditi percepiti con misura inferiore ad un anno (ad esempio, se l'assunzione è avvenuta a metà 2011), la riduzione verrà comunque applicata «in quanto il trattamento economico complessivo è dato dallo stipendio mensile per 12, ferma restando l'applicazione della ritenuta mensile per il solo periodo di effettiva vigenza». Inoltre, anche nel caso di personale destinatario del taglio legislativo, che è cessato dal servizio nel corso del 2011, saranno assicurati interventi con conguagli a loro debito.&nbsp;Sulla scorta delle indicazioni fornite dalla Ragioneria Generale dello Stato (il riferimento è alla circolare n.12/2011), il Mineconomia precisa che, ai fini della determinazione del trattamento da sottoporre a riduzione, sono considerate di competenza dell'anno in cui vengono erogate, le somme accessorie che sono liquidate nell'anno successivo rispetto all'anno in cui sono effettuate le prestazioni a cui si riferiscono. Quindi, tali emolumenti sono imputati al trattamento economico dell'anno in corso «anche nel caso in cui siano corrisposti a tassazione separata».&nbsp;Ma è l'ultimo capoverso del messaggio di Via XX Settembre che regala una novità. Infatti, sulla scorta delle indicazioni fornite dall'Ispettorato generale per gli ordinamenti del personale e l'analisi dei costi del lavoro pubblico (IGOP) della stessa Ragioneria generale dello Stato, dall'applicazione della norma in oggetto devono essere esclusi i Ministri e i Sottosegretari. Ciò in quanto "tale personale ricopre una carica politica e non è titolare di un rapporto di lavoro dipendente". Pertanto, in linea con quanto appena detto, per il citato personale, il messaggio del Mineconomia avvisa che sulla mensilità di novembre 2011 si darà corso al rimborso di quanto trattenuto in applicazione dell'articolo 9, comma 2 del Dl n.78/2010.

DA   ITALIA   OGGI

 
 
 

C’è la crisi? E La Russa compra 19 maserati

Post n°894 pubblicato il 30 Ottobre 2011 da dammiltuoaiuto
 

C’è la crisi? E La Russa compra 19 maserati

 

28 ottobre 2011

Il ministero della Difesa acquista le auto destinate ai dirigenti

Nulla da spiegare, nulla da ridere, niente da dichiarare. Ignazio La Russa, il ministro che pesta i piedi ai giornalisti, reagisce così all’interrogazione del deputato Pd Emanuele Fiano che gli chiede conto dell’acquisto di 19 Maserati per il suo dicastero:

«Che male c’è? Le Maserati sono italiane e costano meno delle berline tedesche….Anche se io preferisco servirmi di una vecchia e solida Audi perché la Maserati la reputo troppo sportiva». Così il ministro Ignazio La Russa replica al deputato Emanuele Fiano del Pd che ha denunciato lo sperpero di denaro pubblico alla Difesa a causa dell’acquisto di 19 Maserati blindate destinate ai dirigenti del ministero.

E La Russa accusa chi se la prende per queste cose di scarsa intelligenza:

http://www.giornalettismo.com/archives/162373/ce-la-crisi-e-la-russa-compra-19-maserati/

Per Fiano, che ha presentato un’interrogazione urgente alla Camera, questa scelta «è stata perseguita di fronte agli oltre 2,5 miliardi di tagli subiti in 3 anni dal comparto Difesa». La Russa, però, non ci sta a finire sulla graticola: «La caccia alle streghe contro i presunti sprechi andrebbe fatta con più intelligenza: si tratta di auto italiane acquistate con regolare gara nel 2008-2009 e destinate ai dirigenti per i quali è prevista la tutela. E vale la pena ricordare che già da tempo ho dato disposizione affinché il parco auto non venga rinnovato per almeno tre anni». Fiano, comunque, suggerisce al ministro di rispondere in prima persona alla Camera sull’utilità di far viaggiare i generali in Maserati.

 

 

Incredibile: in un momento in cui si chiedono ai cittadini sacrifici al limite del sostenibile si spendono tanti soldi per acquistare auto super lussuose. Forse il governo pensa di riguadagnare, al cospetto della comunità internazionale, quel prestigio, quella credibilità che scandali di ogni tipo, inefficienze e incapacità hanno sicuramente ridotto al lumicino.

Di fatto il governo si accanisce sull'età pensionabile che, dopo tutto, a regime, dal 2016, porterà ad un risparmo di soli 1,7 mld di € annui.

Una seria lotta ll'evasione fiscale e alla corruzione porterebbe ad un risparmio di oltre 300 mld di €. I costi della politica superano abbondantemente il miliardo di € l'anno, la sola camera dei deputati costa più di 2000 € al minuto!

Mi vergogno di essere italiano!

 
 
 

SUORE ABUSATE DA PRETI

Post n°893 pubblicato il 30 Ottobre 2011 da dammiltuoaiuto
 

SUORE ABUSATE. DA PRETI. DOCUMENTI

DOC-1063. KANSAS CITY-ADISTA. Abusi sessuali, stupri, sfruttamento, plagio: atti che hanno portato in molti casi a gravidanze e aborti. I responsabili: preti e vescovi. Le vittime: suore. Il luogo: Africa (ma non solo). La diffusione: altissima. Sono queste le coordinate allarmanti di una piaga che è venuta alla luce grazie alla pubblicazione, da parte del settimanale statunitense National Catholic Reporter, di quattro documenti strettamente confidenziali elaborati da religiosi impegnati nella consulenza alle suore e nella prevenzione dell'Aids, documenti che sono disponibili dal 9 marzo scorso nel sito Internet dello stesso National Catholic Reporter.
Da questi rapporti, stilati tra il 1994 e il 1998, viene alla luce una situazione che, benché non ignota, manifesta proporzioni molto più estese e gravi di quanto non si supponesse. Membri del clero cattolico, questo in sintesi il contenuto, hanno sfruttato e sfruttano la loro posizione finanziaria e spirituale per ottenere prestazioni sessuali da parte delle suore, spesso portate dal loro condizionamento culturale ad obbedire all'ecclesiastico. Perché proprio le suore? Perché in una situazione di diffusione a macchia d'olio dell'Aids, specialmente in Africa, esse rappresentano un gruppo "safe", sicuro, non a rischio. E sono molto più condizionabili, anche tramite false argomentazioni teologiche. Uno dei casi più eclatanti lo riporta sr. Maura O'Donohue, Medico Missionaria di Maria, autrice di due dei documenti, che visitò diversi Paesi africani per conto del CAFOD, organismo che si occupa di Aids all'interno della Caritas Internationalis. "La superiora di una comunità di religiose in un Paese - ha scritto la missionaria nel 1994 - è stata contattata da preti che chiedevano di rendere loro disponibili le suore per prestazioni sessuali (1991). Al rifiuto della superiora, i preti hanno spiegato che altrimenti si sarebbero visti obbligati a recarsi al villaggio per trovare donne, esponendosi così al rischio dell'Aids". "Grazie alle confidenze fattemi da molte sorelle nel corso delle mie visite - continua la O'Donohue - mi resi conto di questioni più profonde e anche più inquietanti di quelle già emerse. Queste rivelavano modelli di comportamento che ero riluttante ad accettare come fatti". Spesso si trattava di vicende di cui esistevano prove documentali, e non solo di voci o racconti orali. 23 i Paesi che la missionaria cita: tra di essi, in gran parte africani, compaiono anche India, Filippine, Brasile, Colombia, Stati Uniti, Irlanda e Italia.
Molti sono i casi di giovani candidate alla vita religiosa che in cambio dei necessari certificati erano obbligate ad avere rapporti sessuali con preti. Molte sono le religiose rimaste incinte in seguito a tali rapporti e obbligate, per questo, a lasciare la congregazione, mentre il prete responsabile è stato soltanto allontanato per un breve periodo. Le cifre sono impressionanti: una congregazione diocesana (in Africa poche sono le congregazioni legate ad una rete internazionale e dunque più formate e più appoggiate anche finanziariamente) ha allontanato 20 suore incinte; la superiora generale di un'altra, con 29 suore in gravidanza in seguito a rapporti con preti, si è rivolta all'arcivescovo con l'unico risultato di venire estromessa - lei e il suo Consiglio - dalla congregazione stessa e di essere sostituita da un'altra superiora e da un altro Consiglio, scelti contro le stesse costituzioni dell'Istituto.
In alcuni Paesi è notorio che i preti abbiano relazioni multiple, anche con mogli di parrocchiani. Secondo quanto riporta la O'Donohue, in una parrocchia il parroco è stato attaccato con fucili dagli uomini, estenuati dagli abusi di potere perpetrati dal prete nei confronti delle donne del luogo (1991).
Alcuni preti chiedono addirittura che le suore assumano contraccettivi, convincendole del fatto che la pillola previene la trasmissione del virus Hiv. Altri hanno incoraggiato le suore incinte ad abortire. Alcuni medici cattolici impiegati in ospedali cattolici hanno rivelato di avere subìto pressioni da parte dei preti perché procurassero l'aborto alle suore in quegli ospedali (1990). Uno, addirittura, dopo aver spinto la suora rimasta incinta ad abortire, e dopo la morte di questa durante l'operazione, le ha officiato la messa funebre.
Molte e difficili, dunque, le sfide che tale situazione pone. La O'Donohue prospetta la promozione di una crescita integrale per clero, religiosi e laici; un aiuto spirituale, psicologico e sociale alle vittime e agli sfruttatori; il superamento del silenzio con procedure efficaci.
Di seguito riportiamo, in una nostra traduzione dall'inglese, uno dei quattro documenti resi pubblici dal National Catholic Reporter, quello stilato da sr. Maria Marie McDonald, Superiore generale delle Missionarie di Nostra Signora d'Africa, nel novembre 1998, intitolato "Il problema dell'abuso sessuale delle religiose africane in Africa e a Roma" e presentato per fornire un quadro generale della situazione al "Consiglio dei 16", un gruppo di delegati dell'Unione dei Superiori generali (congregazioni maschili), dell'Unione Internazionale delle Superiore generali (congregazioni femminili) e della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, dicastero vaticano competente in materia. Non sono note reazioni da parte vaticana.
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19 MASERATI PER I POLITICI

Post n°892 pubblicato il 30 Ottobre 2011 da dammiltuoaiuto

Maserati blindate per il ministero della Difesa Pd-Idv attaccano. La Russa: non le usiamo noi

Il Pd e l'Idv attaccano: "Perché sono state acquistate 19 Maserati blindate per il ministero della Difesa?". Ma La Russa: "Chi si lamenta ora avrebbe dovuto farlo prima quando c’erano le Audi. Le Maserati acquistate costano meno e sono italiane e non sono nell'utilizzo mio né del mio staff"
Il ministro della Difesa Ignazio La Russa
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Roma - Polemica su quattro ruote fra il ministero della Difesa e il Partito Democratico. Durante un'interrogazione urgente al ministro della Difesa Ignazio La Russa, il deputato del Pd Emanuele Fiano ha chiesto: "Di fronte alla durissima crisi economica perché il ministero della Difesa ha sentito il bisogno di arricchire il proprio parco auto con 19 Maserati blindate?" Subito dopo anche Leoluca Orlando, portavoce dell'Idv, ha cavalcato la protesta, criticando aspramente l'acquisto delle auto.

"È evidente che il ministro La Russa è un esperto in sprechi e opere inutili. Il Ponte sullo stretto serve solo a ingrassare i conti di qualche azienda amica degli amici. Piuttosto il titolare della Difesa dovrebbe spiegare agli italiani- afferma Orlando - perché, in un momento dove si chiedono lacrime e sangue alle famiglie italiane, ha acquistato 19 Maserati nuove di zecca? È un calcio in faccia alla povertà e un’offesa a tutti i cittadini italiani onesti che faticano ad arrivare alla fine del mese".

La risposta del ministero non si è fatta attendere ed è arrivata per bocca dello stesso La Russa che ha spiegato punto per punto i motivi dell'acquisto delle auto: "Queste Maserati non sono nell’utilizzo né del ministro, né dei sottosegretari, né del capo di gabinetto, né del mio staff. Dal 2010, ben prima di questa polemica ho dato disposizione che le macchine che ci sono ci sono, e per i prossimi tre anni non se ne comprano più e che comunque le macchine blindate, quando finiranno il ciclo di vita, non saranno sostituite perché non c’è bisogno di averne".

Al ministro la polemica sembra inutile e fuori luogo: "È comunque strana - prosegue La Russa - questa polemica: chi si lamenta ora avrebbe dovuto farlo prima quando c’erano le Audi. Le Maserati acquistate costano meno e sono italiane. Trovo quindi pretestuoso e indecente lamentarsi quando che c’è una macchina italiana che ha vinto peraltro una regolare gara ed è risultata la più conveniente". La Russa poi va oltre e annuncia novità rilevanti per il futuro delle auto blu per il ministero: "Sto anche studiando il modo di poter sostituire le auto blu con quelle personali".

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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