Un blog creato da dammiltuoaiuto il 19/08/2007

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C'è la crisi, ma il governo compra i cacciabombardieri 20 MILIARDI DI EURO

Post n°914 pubblicato il 05 Dicembre 2011 da dammiltuoaiuto
 

C'è la crisi, ma il governo compra i cacciabombardieri

IN PARLAMENTO, CON LE VARIE MANOVRE ESTIVE, IL GOVERNO CHIEDEVA SACRIFICI AL POPOLO ITALIANO (SEMPRE AI SOLITI) CON TAGLI ALLA SANITA’, ALLA SCUOLA E AI COMUNI, MA NEL FRATTEMPO BERLUSCONI CONFERMA DI PROCEDERE ALL’ACQUISTO DI 131 CACCIABOMBARDIERI D’ATTACCO F 35 JSF.
COSTO DELL’OPERAZIONE 20 MILIARDI DI EURO (15 PER IL SOLO ACQUISTO E 5 PER STRUTTURE E SPESE DI ASSEMBLAGGIO).

LE MANOVRE APPROVATE PORTERANNO AI CITTADINI ITALIANI GRAVI CONSEGUENZE: SI STIMANO IN 20 MILIARDI DI EURO I TAGLI ALLE REGIONI E AI COMUNI (CHE SI TRADURRANNO INEVITABILMENTE IN MINORI SERVIZI SOCIALI E AUMENTO DELLE TARIFFE E DELL’IRPEF) E IN ALTRI 20 MILIARDI DI EURO I TAGLI ALLE PRESTAZIONI SOCIALI ED ASSISTENZIALI IN UNA FASE DI ELEVATA DISOCCUPAZIONE, SPECIALMENTE FRA I GIOVANI.

CANCELLANDO L’ACQUISTO DEI CACCIABOMBARDIERI SI POTREBBERO METTERE IN CAMPO AZIONI PER LA CRESCITA REALE DEL PAESE (ASILI NIDO, METTERE IN SICUREZZA LE SCUOLE PUBBLICHE, INDENNITA’ TEMPORANEA AI DISOCCUPATI.. ) E PER LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DEI CITTADINI E NON GETTARE I SOLDI IN UN INUTILE E COSTOSO AEREO DI GUERRA.

 
 
 

LA CHIESA NON PAGA L'ICI E NOI PERCHE' DOVREMMO PAGARLA?

Post n°913 pubblicato il 05 Dicembre 2011 da dammiltuoaiuto
 

Manovra lacrime e sangue, Monti dimentica la Chiesa. Niente Ici sugli immobili del Vaticano

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/05/manovra-lacrime-sangue-monti-dimentica-chiesa-niente-sugli-immobili-vaticano/175334/

 

E' di circa 50 mila il numero degli immobili ecclesiastici presenti in tutta Italia. Di questi almeno 30mila sono adibiti ad attività imprenditoriali. Già nel 2005 la Cassazione stabilì che l'esenzione dall'Ici poteva essere applicata solo quando all'interno dell'immobile si svolgesse un'attività meritoria e legata al culto

La notizia è arrivata dalla conferenza stampa del premier Mario Monti alla Sala Stampa Estera di Roma. Un giornalista straniero ha formulato una domanda scomoda: “Avete pensato ad estendere il pagamento dell’Ici anche alla Chiesa Cattolica?”. La risposta di Monti, il cui volto ha improvvisamente perso l’espressione benevola di solo pochi minuti prima, ha lasciato la platea straniera – e subito dopo anche quella italiana – senza parole. “E’ una questione che non ci siamo ancora posti”. E’ ragionevole pensare che il governo non se la porrà mai. Piange Elsa Fornero sulla deindicizzazione delle pensioni da mille euro al mese, ma sembra non esserci proprio la volontà di operare un recupero di un privilegio che in tempi di crisi diventa sempre più difficile da digerire.

L’Ici – che poi si chiamerà Imu – la dovranno pagare tutti. E la rivalutazione delle rendite catastali fino al 60% la renderà forse la tassa più pesante che gli italiani saranno chiamati a pagare nell’immediato. La Chiesa, ancora una volta, resta fuori dal novero dei contribuenti dello Stato pur continuando a percepire l’8 per mille.

Eppure, già nel 2004, una sentenza della Corte di Cassazione stabilì che l’esenzione dall’Ici (già in vigore dal ’92, ma dal cui pagamento erano stati esclusi luoghi considerati “particolarmente meditevoli”) poteva essere applicata solo quando all’interno dell’immobile si svolgesse un’attività effettivamente meritoria e legata al culto. Per fare un esempio, va bene l’esclusione di una chiesa o di un oratorio, ma non quella di un immobile di proprietà vaticana affittato ad una banca. Una sentenza “pericolosa”, a cui corse in soccorso Berlusconi nel 2005. A pochi mesi dallo scioglimento delle Camere, fu approvata una discussa norma che stabiliva l’esenzione dal pagamento dell’Ici per tutti gli immobili della Chiesa cattolica. Un anno dopo il governo Prodi limò la normativa, prevedendo che l’esenzione si potesse applicare solo agli immobili dalle finalità “non esclusivamente commerciali”, ma quell’avverbio – “esclusivamente” – ha permesso alla Chiesa di usufruire dell’esenzione anche per strutture turistiche, alberghi, ospedali, centri vacanze, negozi: è sufficiente la presenza di una cappella all’interno della struttura.

Il risparmio annuo per la Chiesa – e la perdita netta per il fisco italiano – si avvicinano ai due miliardi di euro. E’ stato stimato approssimativamente in circa 50 mila il numero degli immobili ecclesiastici presenti in tutta Italia (in pratica 1 abitazione su 5), ma un vero e proprio censimento non è mai stato fatto dal catasto, soprattutto sul fronte della destinazione d’uso. Anche perché ciascun ente ecclesiastico può essere titolare di più immobili, affittati o in uso per i motivi più diversi (a Roma persino commissariati di Polizia e Carabinieri sono di proprietà vaticana). Si tratta, comunque, di una ricchezza enorme, che non ha analogie all’estero e che è totalmente detassata. Secondo una stima fatta dai Radicali Italiani qualche tempo fa, in tutta Italia sarebbero presenti almeno 30 mila stabili di proprietà della Chiesa adibiti ad attività imprenditoriali e commerciali diverse.

La quantificazione del mancato pagamento solo di questi si aggira sui 2 miliardi e 400 mila euro. All’Ici, poi, si dovrebbero aggiungere anche l’ammontare dovuto per altre imposte sia statali che comunali a cui la Chiesa risulta esente (Irpef, Iva e altro) anche questi quantificabili per circa 4 miliardi di euro. Il tutto mentre la Chiesa risulta beneficiaria dell’8 per mille che lo Stato le versa (anche quando il contribuente non ha esercitato l’opzione: a meno che il contribuente non lo destini ad altro scopo, quei soldi vanno alla Chiesa anche se non dichiarato apertamente) e che è una cifra molto alta: dal 1990 al 2007 la Chiesa ha percepito 970 milioni circa di euro dallo Stato Italiano per “l’esercizio del culto”.

Comunque, per il governo Monti, così attento alle direttive europee, una riflessione sull’esenzione Ici alla Chiesa presto si porrà lo stesso. La notizia, infatti, è che l’Unione Europea ha annunciato (a fine settembre) l’intenzione di aprire un’indagine formale per aiuti di Stato e incompatibilità con le norme sulla concorrenza proprio su questo fronte. Sono tre i punti da chiarire. Oltre all’Ici, c’è anche l’articolo 149 del “Testo unico delle imposte sui redditi”, che “conferisce a vita la qualifica di enti non commerciali a quelli ecclesiastici”, garantendo loro un regime fiscale particolare e favorevole. Infine lo sconto del 50% dell’IRES concesso agli enti ecclesiastici che operano nella sanità e nell’istruzione. Joaquín Almunia, il commissario europeo per la concorrenza, si è lasciato sfuggire che la condanna dell’Italia stavolta sarà “difficile da scampare”. Dopo l’apertura dell’istruttoria, le parti avranno 18 mesi per presentare le proprie ragioni, poi Bruxelles dovrà decidere. In caso di condanna, L’Italia potrebbe chiedere il rimborso all’erario delle tasse non pagate dagli enti ecclesiastici. Ma lo farebbe?

 
 
 

LE BALLE DELLA MANOVRA DI SUPER MARIO LE BUGIE HANNO VITA BREVE

Post n°912 pubblicato il 05 Dicembre 2011 da dammiltuoaiuto
 

Vediamo allora quello che il menù "Montipolitano" ci offre nella giornata di lunedì in Parlamento e poi, per ottenere il legittimo riscontro popolare, nella terza camera italiana che pur non essendo prevista nella Costituzione, esiste nella nostra realtà; lo studio di Porta a Porta con Vespa presidente.

I "ricchi" verranno così colpiti:

previsto un aumento di due punti percentuali delle aliquote Irpef più alte, quelle al 41 e al 43%, che andranno a colpire redditi da 60.000 euro annui fino 100.000 e su cui dovremmo riflettere un attimo.

E' vero che sono redditi alti e che devono contribuire come noi al rimetterci in carreggiata economica, ci mancherebbe altro, ma vorrei ricordare ai montifor ever  prima menzionati, che l'Irpef viene pagata da chi le tasse le paga già, e gli altri, quelli che invece utilizzano i paradisi fiscali e che portano all'estero i soldi?

Però, qualcuno ora mi dirà, colpiranno anche grandi barche e yacht....

ebbene, prima che definisca idioti anche coloro, cerco di spiegargli in poche parole dove sta la truffa che ci viene proposta nel menù "Montipolitano":

La super tassa che andrà a pesare sulle grandi imbarcazioni non riguarderà i proprietari o le società di leasing a cui si appoggiano i grandi ricchi per cazzeggiare in lungo e largo per i nostri mari, ma udite udite, solo una super tassa di stazionamento!

Cosa significa? Nulla, se non che tenteranno di prenderci ancora una volta in giro.

Questo pagamento verrà richiesto solo ed esclusivamente nel caso, l'imbarcazione decida di entrare in porto, stazionare e fruire dei servizi offerti.

Quindi cari e ricchi uomini di finanza, manager arricchiti con le aziende di Stato, politici che vi siete arricchiti con tangenti e stecche, potrete continuare a scorazzare per i mari italiani con le vostre lussuose dimore galleggianti e nessuno vi chiederà di sborsare un euro. Contenti? Beh credo proprio che dovreste ringraziare il maitre per questo menù che ha elaborato per voi....

E ora vediamo cosa offre il menù per noi, che non possediamo imbarcazioni di lusso, suv da 100.000 euro, doppia casa a Cortina e tripla casa in Sardegna, e che magari siamo costretti ad usare ospedali poco efficienti e funzionali proprio perchè non possediamo polizza assicurative sanitarie, che potrebbero consentirci di essere curati in cliniche concepite come hotel a 5 stelle.

Capitolo sanità: come ricorderete già nella manovra di agosto fu previsto un taglio di 2,5 miliardi per il 2013, ora visto che dobbiamo raggiungere l'equilibrio di bilancio è quasi certo che dal 1 gennaio 2012 venga anticipato il taglio del 2013  che sommato a quello previsto per il 2012 sempre di 2,5 miliardi, trasforma il taglio in 5 miliardi di euro.

Quindi prepariamoci a nuovi ticket per i ricoveri ospedalieri, medicine e visite anche ambulatoriali oltre a quelle specialistiche.

Capitolo trasporto pubblico locale: previsti  trasferimenti solo per 400 milioni, quindi considerato che all'appello mancheranno 1,5 miliardi, chi sperava come i pendolari, o coloro che fruiscono del trasporto pubblico per recarsi al posto di lavoro, in un miglioramento, farebbe meglio a mettersi l'anima in pace e rassegnarsi alla speranza di trovare un gratta e vinci milionario.

Per poi non parlare dell'innalzamento dell'eta pensionabile, del blocco dell'aumento collegato al costo della vita anche per le pensioni al minimo, del fatto che la "mobilitazione" causerà solo nel mese di gennaio la perdita di 60.000 posti di lavoro, di cui solo nelle ferrovie per 1200.

Sviluppo ed occupazione? Questa voce non è prevista nel menù "Montipolitano"; però alla voce dessert troviamo che al fine della tracciabilità finanziaria, sarà possibile pagare oltre la somma di 500 euro, solo con carta elettronica.

Questo si che è un grande servizio alla povera gente!!!

Non farli girare con tanti euro in tasca ed evitare che possano rubarglieli o perderli; meglio girare senza euro ma con la carta di credito, sennò come farebbero le banche a guadagnare altri 4,7 miliardi annui, derivanti dalle spese che saremmo chiamati a sostenere proprio per l'utilizzo di quella carta?

Ai  monti  for  ever  e la domanda non è polemica, ma sulla base di tutto ciò vi considerate ancora degli ingenui, o vi rendete conto di essere stati degli straordinari idioti, nel fidarvi del menù "Montipolitano"?

Oppure, e sarebbe la terza ipotesi, pur di andare a governare e mandare a casa Berlusconi, avete pensato bene di far arricchire chi già era ricco, ed impoverire di più chi già di suo non arrivava alla fine del mese?

A voi l'ardua risposta!!!!

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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