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IL MOTORE CHE PUO' CAMBIARE IL MONDO 8OKM CON UN LITRO

Post n°921 pubblicato il 22 Dicembre 2011 da dammiltuoaiuto
 

Il motore che può cambiare il mondo

PERSONAGGIO. Claudio De Bei ha realizzato un propulsore rotante rivoluzionario capace di raggiungere potenze elevatissime e di percorrere 80 km con un litro
Rispettoso dell'ambiente con emissioni ridotte al minimo, costi contenuti, assenza di vibrazioni e svariati modi d'utilizzo

20/05/2009

Zoom Foto

La lampadina s'è accesa all'improvviso, mentre stava pulendo un cuscinetto a sfere di un albero motore appena smontato.
Il soffio dell'aria compressa imprimeva all'ingranaggio che teneva in mano una rotazione pazzesca: oltre trentamila giri al minuto. Pochissimo attrito, appena un leggero ronzio lasciava intuire il moto rotatorio velocissimo.
«Perchè non esiste un motore con queste caratteristiche?» si chiese Cladio De Bei, affascinato dal cuscinetto. Il tarlo s'insinuò subdolo e non gli diede tregua.
Terminata l'operazione si mise al tavolo da disegno. Tracciò a mano libera un paio di cerchi concentrici. Li divise in quattro parti. Cominciò a disegnare figure strane. Un pistone qui, la sede delle candele in alto, lo scarico sotto. In breve l'idea del motore rotante – niente a che vedere con il deludente Wankel della Nsu dei primi anni Settanta – prese spessore.
Claudio De Bei s'infervorò, incurante delle ore che diventavano sempre più piccole. L'alba lo colse ancora con la matita in mano. Sul tecnigrafo un pacco di fogli, uno sopra all'altro, scarabocchiati. Una serie infinita di numeri. Calcoli su calcoli: centimetri cubi e gradi, temperature e fori, travasi e ampère. «Una notte incredibile» ricorda divertito l'Archimede bassanese, autore di una quarantina di brevetti, un mago nella preparazione e nel restauro delle moto d'epoca, tecnico sulle piste di tutto il mondo grazie alla moto da corsa realizzata assieme all'indimenticato amico Renato Sonda e portata in gara da Marcellino Lucchi nei primi anni Novanta.
Ecco il motore, progettato come fosse un cuscinetto a sfere.
Roba da far morire d'invidia stuoli d'ingegneri meccanici.
«Il concetto da cui sono partito - svela Claudio De Bei, classe 1945, figlio d'arte (suo padre era il celebre Pio, proprietario di una rivendita Piaggio con annessa officina di riparazione in via Mure del Bastion) - è quello del cuscinetto a sfere. Quattro pistoni contrapposti a 90° uno dall'altro, fissati ad un unico albero centrale fisso con un eccentrico, che girano con moto rotatorio entro i rispettivi cilindri. Fasce elastiche superiori per assicurare la tenuta stagna del cilindro. Nel punto superiore lo scoppio, assicurato da tre scintille scoccate in sequenza da altrettante candele, a 160 gradi lo scarico, poi l'aspirazione attraverso una serie di travasi, a 180 gradi la compressione. Una fase per volta per ciascun pistone. Nessuna valvola. Ad alimentare il motore di complessivi 1000 cc è sufficiente un carburatore da 26. I giri complessivi che può raggiungere a piena rotazione superano i 22mila al minuto, la potenza che esprime è di 460 cavalli». Cifre da capogiro ma che Claudio De Bei è pronto a confermare, dati alla mano, dopo la misurazione al banco prova del primo prototipo realizzato con l'aiuto di amici attrezzisti. Il motore, in questi mesi, è esposto al museo dell'auto Bonfanti e sta attirando la curiosità non solo degli appassionati ma anche di progettisti e docenti universitari. Nelle prossime settimane un'èquipe della facoltà di ingegneria di Padova studierà attentamente il propulsore che potrebbe rivoluzionare il mondo dell'automobile.
«Dalla prove effettuate al banco - spiega De Bei - ho verificato che con un litro di combustibile si possono percorrere un'ottantina di chilometri ad una media oraria incredibile, considerata la potenza che può sviluppare al massimo dei giri».
«Il bello di questo motore endotermico con funzionamento rotativo - aggiunge il tecnico bassanese - è che sovverte tutti i principi della fisica, arrivando ad un rendimento che va dal 75 all'80 per cento...».
Roba da motori elettrici, o quasi, incredibile per un motore a scoppio, il cui rendimento normale si aggira attorno al 25 per cento nelle migliori condizioni d'utilizzo.
«In pratica è tutto il contrario di un motore tradizionale. Sfruttando il concetto del cuscinetto a sfere, entra in coppia a 400 - 600 giri e, date le sue prestazioni, può essere utilizzato senza il cambio. Non solo. Il sistema costruttivo è così semplice che più motori possono essere accoppiati senza difficoltà in modo tale da raddoppiare o triplicare la cilindrata e con essa la potenza complessiva». Provate a pensare a un motore di 3000cc con una potenza di 1350 cavalli: mai visto in pista un bolide del genere. Impossibile o quasi da guidare per l'elevatissima velocità che potrebbe raggiungere.
Il bello di questo motore endotermico è il peso: poche decine di chili.
«Prodotto su scala industriale - aggiunge De Bei - verrebbe a costare dai 350 ai 400 euro. In caso di rotture non varrebbe la pena di farlo riparare giacchè costerebbe meno sostituirlo. Mi ci sono voluti due anni di studi, progetti e prove per realizzarlo. Il blocco è in ergal mentre i pistoni, di 250 cc ciascuno, sono quelli che la Honda monta di serie nelle sue moto. Grazie al sistema rotativo e all'albero motore centrale è possibile, con pochi interventi, aumentare la compressione fino a 25 atmosfere. Il motore può essere alimentato con qualsiasi tipo di combustibile e potrebbe essere impiegato non solo in campo automobilistico ma in in molti altri settori. Un'altra cosa importante è l'assenza di vibrazioni mentre per lubrificarlo basta mezzo chilo d'olio in quanto ha pochissimi organi in movimento. Il raffreddamento è ad acqua ma difficilmente le temperature raggiungono i 50 gradi centigradi. L'emissione di gas di scarico è ridotta al massimo in quanto le tre scintille in sequenza bruciano tutto il combustibile».
Il motore è coperto da una serie di brevetti internazionali e il progetto è stato presentato alla Fiat.
Claudio De Bei, con la sua geniale invenzione, sta facendo tremare i giapponesi.

Roberto Cristiano Baggio

Roberto Cristiano Baggio

 
 
 

ZORRO E LE VITTORIE DI AVAAZ UNA FIRMA AD UNA PETIZIONE CAMBIA IL MONDO

Post n°920 pubblicato il 22 Dicembre 2011 da dammiltuoaiuto
 

Cari incredibili Avaaziani,

 

IN PRIMA LINEA PER LA PRIMAVERA ARABA
Avaaz sta per esplodere: 10,5 milioni di persone e un ritmo di crescita spaventoso. Ma stiamo anche affinando il nostro attivismo, e la combinazione di grandi numeri e campagne mirate ci sta portando a vincere sempre di più! Guarda sotto per vedere alcuni esempi incredibili delle ultime settimane.

Non ci limitiamo a consegnare le nostre petizioni in maniera efficace, ma gestiamo anche case rifugio e vie sicure per proteggere il movimento pro-democrazia, sfidiamo multinazionali per vie legali o con appelli ai loro azionisti, doniamo milioni per dotare gli attivisti delle tecnologie più avanzate, e consegniamo con forza le voci della nostra comunità direttamente e in persona a presidenti, miliardari, ambasciatori e ministri.

Funziona: guarda sotto per vederlo con i tuoi occhi. Soltanto nelle ultime settimane abbiamo aiutato a vincere campagne che vanno dal divieto delle bombe a grappolo alle sanzioni alla Siria fino al salvataggio di internet e al Trattato ONU sul clima:


IN PRIMA LINEA PER LA PRIMAVERA ARABA

 

IN PRIMA LINEA PER LA PRIMAVERA ARABA

Wissam Tarif, un amichevole attivista di Avaaz, definito dal regime sanguinario sirano "l'uomo più pericoloso al mondo".

Avaaz è nel cuore delle battaglie per la democrazia nel mondo arabo. Grazie alle piccole donazioni dei nostri membri, che insieme hanno totalizzato l'ammontare di 1,5 milione di dollari, abbiamo abbattuto la censura che i dittatori volevano imporre con la cacciata della stampa internazionale: abbiamo formato una milizia di cittadini reporter e li abbiamo armati di modem satellitari ad alta tecnologia, telefoni e connessione internet. BBC, CNN e Al Jazeera ci hanno informato che nel caso della Siria Avaaz è stata la fonte del 20-30% totale delle notizie!

La nostra rete è riuscita laddove altre organizzazioni hanno fallito, facendo entrare clandestinamente in Siria oltre un milione di dollari di beni di prima necessità in soccorso alle comunità sotto brutale assedio. Abbiamo inoltre aiutato gli attivisti a rischio tortura o morte a scappare insieme alle loro famiglie. I nostri rifugi segreti hanno ospitato e dato protezione a decine di attivisti in fuga dagli aguzzini del regime, offrendo loro una base protetta dalla quale operare. Il regime criminale di Assad ha preso nota: la tv di stato siriana ha definito uno degli attivisti del team di Avaaz come “uno degli uomini più pericolosi al mondo” per il regime.

Al sostegno in prima linea ai movimenti pro-democrazia abbiamo aggiunto la pressione globale sui governi per schiacciare i regimi sanguinari: milioni di Avaaziani hanno partecipato alla campagna per chiedere all’Europa e alla Lega Araba d’imporre le sanzioni al petrolio siriano e abbiamo vinto.

IL POTERE DEI CITTADINI CONTRO LA MAFIA DI MURDOCH

 

IL POTERE DEI CITTADINI CONTRO LA MAFIA DI MURDOCH

Un membro di Avaaz indossa la nostra testa gigante di Murdoch durante una protesta fuori dal Parlamento britannico. Da Londra a Los Angeles, il Murdoch gigante è apparso in tutte le proteste in giro per il mondo.

Abbiamo sfidato il più potente e pericoloso magnate dei media, Rupert Murdoch, e abbiamo vinto.

Doveva essere l’affare più ghiotto di tutta la carriera di Murdoch, perché avrebbe fatto crescere il suo impero mediatico del 50% attraverso l’acquisizione di un’enorme compagnia basata nel Regno Unito, la BSkyB. Per tutti, ormai, era cosa fatta, ma i membri di Avaaz non hanno perso le speranze e hanno inviato 668.784 email e fatto 30.000 telefonate ai parlamentari, organizzato una dimostrazione dietro l’altra e ben 2 sondaggi che dimostravano l'ostilità dell’opinione pubblica all'operazione.

Avaaz è stata l’unica organizzazione a promettere che avrebbe contrastato il governo per vie legali se avesse dato il via libera all’affare di Murdoch. Il Ministro responsabile era talmente sulle spine che ha ripetutamente posticipato l’approvazione dell’accordo per mesi, pubblicamente incolpando Avaaz. Il ritardo ci ha dato la possibilità di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’enorme corruzione che macchia l’impero di Murdoch finché finalmente l’accordo è saltato per aria.

Ma non ci siamo adagiati: dobbiamo annientare per sempre il pericolo di Murdoch e riformare profondamente il sistema corrotto dei media. Gli Avaaziani hanno usato recentemente il nostro nuovo strumento per chiamare gli azionisti delle compagnie principali di Murdoch - NewsCorp e BSkyB - creando la più grande ribellione degli azionisti nella storia di quelle compagnie!

E in Australia, dove il magnate controlla il 70% della carta stampata, abbiamo aiutato a sconfiggere il tentativo di Murdoch di strappare un contratto da 223 milioni di dollari alla tv pubblica e spinto il governo ad avviare un’inchiesta su Murdoch e in favore della riforma dei media.

L'APPELLO MONDIALE PER SALVARE L'AMAZZONIA

 

L'APPELLO MONDIALE PER SALVARE L'AMAZZONIA

I leader della marcia hanno chiuso i loro comizi puntando il dito sui cartelloni di Avaaz e dicendo: “Ci sostengono da tutto il mondo!”.

Mezzo milione di noi si è unito agli oltre 1000 indigeni che manifestavano per chiedere al Presidente della Bolivia Evo Morales di fermare la costruzione di un’autostrada che avrebbe tagliato in due il cuore dell’Amazzonia.

Lo staff di Avaaz ha consegnato la nostra petizione ai principali ministri boliviani durante un incontro lungo e tempestoso. La nostra solidarietà diffusa ha rafforzato la legittimità dei manifestanti indigeni che Morales aveva provato a sminuire, e ha messo in discussione la sua tanto ricercata reputazione di ambientalista convinto.

La pressione ha funzionato! Dopo la nostra campagna Morales ha cancellato la costruzione, rigettato la decisione che dava il via libera al progetto e promesso di proteggere il parco nazionale del TIPNIS e tutto il territorio degli indigeni, il gioiello della corona dell’Amazzonia boliviana, per sempre! Terremo gli occhi puntati su di lui per fargli mantenere la promessa.

VITTORIA CONTRO LE BOMBE A GRAPPOLO!

 

VITTORIA CONTRO LE BOMBE A GRAPPOLO!

La nostra mega petizione è stata consegnata da un sopravvissuto delle bombe a grappolo al Presidente francese della conferenza.

Tre anni fa Avaaz si è mobilitata in favore del divieto mondiale delle bombe a grappolo, un accordo che ha salvato la vita di migliaia di bambini. Quest’anno gli Stati Uniti hanno fatto pressione sottobanco sui governi affinché firmassero una legge che ne avrebbe permesso nuovamente il loro utilizzo! La nostra petizione da 600.000 firme ha aiutato a far pressione su 50 stati affinché si opponessero al losco piano degli Stati Uniti.

Diversi delegati hanno usato la nostra petizione per rafforzare la loro opposizione nei negoziati. Il nostro cartellone piazzato proprio fuori la stanza della conferenza, insieme ai 1000 volantini distribuiti dal team di Avaaz nella zona congressuale, hanno ricordato ai negoziatori l’opposizione che li avrebbe accolti una volta tornati a casa. L’iniziativa degli Stati Uniti ha fallito, e insieme abbiamo aiutato a salvare le vite di migliaia di civili innocenti.

CAMBIAMENTO CLIMATICO: MANTENENDO VIVA LA SPERANZA

 

CAMBIAMENTO CLIMATICO: MANTENENDO VIVA LA SPERANZA

Oltre 800.000 membri di Avaaz si sono battuti per salvare il Protocollo di Kyoto al vertice sul clima in Sud Africa.

Oltre 800.000 di noi hanno aiutato a salvare il Trattato ONU sul clima messo in pericolo durante i negoziati a Durban da un manipolo d'inquinatori decisi a neutralizzarlo per sempre. Il nostro team in loco in Sud Africa ha consegnato il nostro messaggio ogni giorno attraverso azioni d'impatto, come questa pubblicità pubblicata sul Financial Times negli ultimi giorni prima della decisione finale. Nonostante una pressione enorme da parte di Stati Uniti e Canada - appoggiati dall'industria petrolifera - è stato chiuso un accordo per salvare il Protocollo di Kyoto e per continuare a darci la possibilità di combattere mantenendo aperti i negoziati sul clima.

La responsabile europea sul clima Connie Hedegaard ha detto: “Grazie agli oltre 800.000 cittadini da tutto il mondo: le vostre voci hanno avuto un impatto cruciale alla fine dei negoziati”.

SALVIAMO INTERNET: PROGRESSI ENORMI!

 

SALVIAMO INTERNET: PROGRESSI ENORMI!

L’attivista di Avaaz Maria Paz Cambronero consegna la nostra petizione a funzionari di livello della Casa Bianca.

In pochi giorni oltre 1 milione di noi da tutto il mondo ha firmato una petizione contro la proposta di legge vergognosa che darebbe al governo americano il potere di chiudere qualunque sito internet, inclusi WikiLeaks, YouTube e perfino Avaaz!

Il team del Presidente Obama ci ha risposto, e Avaaz ha organizzato un incontro di un’ora con funzionari di alto livello della Casa Bianca per consegnare la petizione.

Siamo stati informati in forma privata che Obama dovrebbe opporsi alla legge così com’è. Quando abbiamo dato vita a questa campagna i bene informati ci dicevano che la legge non poteva essere fermata, e ora sembra che la legge nella sua forma attuale potrebbe essere accantonata. Questa è la dimostrazione di quanto possano influire insieme i cittadini!

COMBATTENDO LA CORRUZIONE IN INDIA

 

COMBATTENDO LA CORRUZIONE IN INDIA

I membri di Avaaz in un'iniziativa contro la corruzione in India.

La nostra campagna contro la corruzione in India è stata la campagna più virale nella storia di internet! In sole 36 ore oltre 700.000 indiani hanno partecipato alla petizione in favore di una legge forte contro la corruzione dei funzionari pubblici, chiamata “Jan Lokpal”. Abbiamo organizzato marce per il paese, tappezzato la capitale di cartelloni pubblicitari e lanciato un sondaggio indipendente che dimostra che la maggioranza degli elettori indiani è favorevole all’ambiziosa Lokpal.

Abbiamo contribuito a portare a casa la prima vittoria: una legge sarà ora discussa in Parlamento! Il Times of India ha definito Avaaz “un giocatore chiave nell’iniziativa per Jan Lokpal”.

ITALIA: UNA VITTORIA PER LA LIBERTA' DI ESPRESSIONE

 

ITALIA: UNA VITTORIA PER LA LIBERTA' DI ESPRESSIONE

Alcuni membri di Avaaz e l’attivista Giulia Innocenzi protestano contro limiti draconiani alla libertà di espressione.

Durante gli ultimi mesi in carica l’ex Premier Silvio Berlusconi ha provato a imbavagliare la democrazia dando al governo il potere di chiudere siti internet senza il vaglio di un giudice. La nostra comunità si è battuta contro la censura e abbiamo vinto!

Gli Avaaziani in Italia hanno inviato oltre 200.000 email e inondato Facebook e Twitter. Abbiamo organizzato manifestazioni di cui i media hanno abbondantemente parlato e chiuso il provvedimento in un cassetto! Ora la democrazia italiana si è liberata di Berlusconi, e noi continuiamo ad andare alla grande.

Queste sono solo alcune delle vittorie che abbiamo conquistato insieme nelle ultime settimane. Da quando siamo partiti 5 anni fa, Avaaz ha portato avanti oltre 1000 campagne! E la nostra comunità è cresciuta e ha rafforzato il suo impegno, continuando a vincere ogni giorno di più. Se continuiamo così e non smettiamo di sperare e credere nel cambiamento e l’uno nell’altro, niente sarà impossibile.

Con speranza,

Ricken, Dalia, Luis, Allison, Ari, Maria Paz, Wen-Hua e tutto il team di Avaaz



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Avaaz.org è un'organizzazione no-profit e indipendente con 10 milioni di membri da tutto il mondo, che lavora perché le opinioni e i valori dei cittadini di ogni parte del mondo abbiano un impatto sulle decisioni globali (Avaaz significa "voce" in molte lingue). I membri di Avaaz vivono in ogni nazione del mondo; il nostro team è sparso in 13 paesi distribuiti in 4 continenti e opera in 14 lingue. Clicca qui per conoscere le nostre campagne più importanti, oppure seguici su Facebook o Twitter.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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