« Right not privilege for everyone, and there was a basic level of survival. For money that everyone was. Entitled to. There are no bad students: only bad teachers. The power to deal with it, so you have to make everything as clear cut and simple as possible so that people understand ».
È ciò che segue al timido vociare della folla sottostante al palco. Di lì a breve le prime note di una superlativa Juanita/Kiteless: è il inizio sospirato inizio di un tentativo apripista nel campo della musica dance, non più intesa ingiustamente come un fenomeno da luoghi al chiuso, bensì da luoghi aperti. Spazio alle parole dello stoico Karl Hyde, vocalist degli Underworld, nonché fautore di una visione dell’elettronica come musica libera, improvvisata, da arricchire di sempre nuovi suoni, recuperati a destra e a manca: « tutto è iniziato dall’idea di fare un DVD. Era interessante l’idea di sfruttare le possibilità multimediali che questo supporto offre. Quindi si è trasformato anche in un disco, una testimonianza, come dicevo prima. Ci siamo finanziati tutto da soli e siamo contenti che le case discografiche, vedendo il nostro lavoro, si siano convinte che questo genere di idea funziona e ne abbiamo prodotte altre. Everything, Everything è stato una sorta di esperimento apripista nel campo, perché solitamente la musica dance non viene intesa come un qualcosa suonare dal vivo. Tuttavia, tengo a sottolineare che noi siamo una live band: suoniamo dal vivo, non usiamo campioni e suoni preconfezionati. Se non fossimo stati un gruppo di questo genere non avrebbe avuto senso concepire un progetto del genere. Da questo punto di vista la dance – almeno quella che facciamo noi - è più vicina al jazz: improvvisazione, uso libero di suoni. Miles Davis, a suo modo, era un grande DJ. Queste analogie strutturali poi, almeno in parte, spiegano anche l’uso del jazz da parte dell’elettronica contemporanea. Oltre ovviamente al fatto che nel jazz ci sono suoni bellissimi e registrati benissimo: una vera manna per chi cerca samples da utilizzare per costruire un brano dance ». A fronte di ciò e sulla scia del successo di tale disco, nonché a seguito delle incredibili esibizioni in riva alla Manica, l’idea del disco dal vivo fece capolino nella testa di Norman Cook, al secolo Fatboy Slim, che pubblicò non uno, bensì due dischi a testimonianza dei grandi risultati di pubblico: Live On Brighton Beach (2002) e Beach Boutique II (2002). Davvero, niente male. Pochi gruppi, nella breve storia della musica elettronica, possono vantare un importanza seminale come quella degli Underworld. Assieme a gruppi come gli Orbital e The Orb, hanno trovato il loro migliore mezzo di espressione artistica nel “verbo” musicale sintetico e sono riusciti a trasformare il genere elettronico in un “faro guida” sonoro. Il linguaggio elettronico utilizzato dagli Underworld è quello della techno colorata da suoni ambient, acidi, funk e house, un “pout pourri” sonico a 360°, tuttavia, diversamente da altri gruppi a loro contemporanei, il loro stile punta alla minimale semplicità, al diretto impatto del suono sulla mente e sul corpo di chi ascolta, e questa caratteristica dona ai loro brani un’immediatezza inconsueta in un settore musicale che spesso eccede per troppa cerebralità e stratificazione sonora. In aggiunta a ciò, è certo che la cornice d’arte visivia di Tomato, progetto artistico legato al gruppo, rende un simil concerto praticamente un’esperienza indimenticabile. Astratte immagini in movimento sono riprodotte di continuo su enormi schermi, mentre Rick Smith e Darren Emerson sono alle prese con il loro “armamentario” elettronico e Karl Hyde si dibatte come un pesce appena pescato, tra palco e realtà. Mixer e turntables divengono, per forza di cose, strumenti come gli altri, per iun sound che al mero impeto visionario della techno aggiunge, all'occasione, la deterrente intrinseca forza delle chitarre elettriche. La tecnologia, dunque, si pone al servizio dell’arte per valorizzare un talento che, altrimenti, sarebbe rimasto sconosciuto ai più e, per giunta, inespresso.
Juanita/Kiteless è il brano d’apertura. Un inizio lento. Reiterato. Macchinoso. Un istante prima di un’esplosione di suoni e colori. Ed una profonda voce: « There is a sound on the other side of this wall. A burning singing on the other side of this glass. Footsteps concealed. Silence is returning a voice. Walking in the wind at the water's edge. Comes closer covering my rubber feet. Listening to the barbed wire, hanging. When you walk away. You should walk away. When you walk away. You should remember! ».
La versione realizzata per Cups è prettamente strumentale. Un ritmo incessante. Profondi colpi di tastiera su vivide sfumature aeree.
Perfetta congiunzione fra testa, mani e cuore: Push Upstairs. Direttamente connessa a Cups, si snoda attraverso un testo solenne. Gridato tutto d’un fiato. Marziale. Al pari della energia che sprigiona una traccia del genere sin dalla prima nota.
Alienanti brividi per una sola parola moltiplicata quasi all’infinito: « crazy crazy crazy crazy crazy crazY craZY crAZY cRAZY CRAZY CRAZY CRAZy CRAzy CRazy Crazy cr AZyCRazy c RazYCRaZYc rAzy craz yc Razycrazy cRA Zy cr A Zy CrazycRazycrAzycraZycrazY cRa zycr aZYcrAzycrazyc raZy cr Azy crazycraZY c raz YCraZy c raz ycRazyCraz ycr a Zycrazy cRazy crazycrazyc razycrAZy CRAzy c r A z YCrazy cRazyCRAzY crazYcr azyCraZyCrazy cRAzy crA zyCRaz yc r azY cRazYcRAZyCrAzyCRazY c rAZYCRaz yC raZy cRaz y CraZy CRAZY crazy crazy crazy cRazycrazYC razy cRazy c raZycrA zycr AzyCraZY CRAZYcraZycrazy cr AzY crazYCrazy C r azycRazyCrazY c r azyCRAzYCrAz ycrazycRaz ycraZy Cra zy C raz ycRazy craZYCrAzycr azy cRAz y cRAZycraZyCraz ycrazY craZyc raz ycra Zy cRAzyCRazy crAz ycRaZYCRAzycRa zy cr azy c raz Y cRAzYCrazy c rAzycrazyc RAZY CRazycrAzyc razyCRa zy cr azy crazy crazy cRAzyCRAzy crazyC razycr a ZYcraz ycRazy crazyCRaZycrazYcRAZycraZY crazy CrA z ycra ZY c rA zYcr azy craz y crazYcraZYCRAz y c razYCr azycrazy crazy cra ZYCraZy CrAzyc ra zYcrAzy cRAZY CRAZY CRAZY CRAZY CRAZY CRAzy cRazy c rAz YCrAZ yc Razycr azycrazycr AZYcrazycraz y CRAZY CRAZY CRAZY cRAZyC ra zyc razy cr azyCrazYcrazYCrazycr azy craZ y c RAZYC razycr azy crazy crazYcRazy crazy cRAZycrazy c razy ».
Pearl’s Girl è oscura nel suo devastante incedere. Frammentata in più strofe. Seppur magica al contempo. Con Jumbo si torna su linee melodiche più dolci. Una sorta di caldo e rosso Sole immerso in un verde bosco rigoglioso, prima che un ventoso vortice crei scompiglio.
Esatto. Shudder/King Of Snake è la sintesi della musica degli Underworld: velocità e vivacità rapportate al suono, potente e cadenzato, mai frivolo ed ossessionante al tempo stesso.
Finché, al rallentare della scrosciante musica, un instancabile Karl Hyde, in piena trance agonistica si lascia andare in un cantato inedito, un’aggiunta lirica non prevista: « Glass come down between us. Glass come and wrap around us. Glass come down and wrap around. Glass come all around us. Far and ahead between us. Ah come on snake! Hey hey hey hey. Come on snake! Hey hey hey hey. Come on snake! Hey hey hey hey. Come on snake! Hey hey hey hey. Come on snake turn to one. Come on snake turn to cry. Come on snake through the ground. Through the ground through the treetops. Come on snake turn to one. Come on snake turn to cry. Come on snake through the ground. Through the ground through the treetops. Come on snake threw me down. Come on snake all around. Come on snake threw me down. Come on snake threw me down all around all around. All ahead... ». Da pelle d’oca.
Ecco, direttamente dalla maestosa colonna sonora d’un film d’epoca, assunto a manifesto degli anni ’90, quale Trainspotting: Born Slippy [Nuxx].
Una sferzata di tristezza rapportata all’intensità dell’insieme di suoni che pare aver rivoluzionato l’approccio alla dance per un’intera generazione. Gli Underworld esprimono qui tutta la loro maestria sonica, da un lato nel “trattare” i suoni elettronici e dall’altro nel creare una sequenza musicale coinvolgente e mozzafiato. Chiusura affidata a Rez/Cowgirl.
E se la prima parte strumentale ammalia, strabilia il subentrante folle testo: « EvErYtHiGeVeRyThInGeVeRyThInGeVeRyThInG... I'm invisible. And a razor of love. Why don’t you call me I feel like flying in too. And a razor of love. Why don’t you call me I feel like flying in too. And a razor of love. And a razor of love ».
In conclusione, Everything, Everything finisce per essere un concentrato di puro entertainment. Signore e Signori, questa è classe. Meglio di qualsiasi droga.
Certo! Più che "espansione", sarebbe il caso di parlare di "rinnovamento" dei contenuti. Ed era ora. Sono dell'idea che, oggigiorno, l'insieme di suoni ed immagini, il videoclip, sia indispensabile al fine di comprendere ciò che l'artista/gruppo propone.
Sì, le esibizioni dal vivo costituiscono la vera "prova del nove" per un artista/gruppo, eppure, nel mondo musicale di oggi, sono le immagini proprie dei videoclip a rivestire una certa importanza. Veicolano intenzioni, propositi, umori. E, soprattutto, entrano in tutte le case. Miglior pubblicità di questa, praticamente, nessuna.
Anche qualche artista power? Bene. Conosci già i Blind Guardian? In Italia, per la maggiore vanno Domine e Vision Divine, in cui, per un breve periodo ha militato come vocalist anche Fabio Lione dei Rhapsody. Dalla Germania, invece, giungono esponenti illustri, oltre che gli stessi Blind Guardian, Grave Digger, Rage e quei buzzurri dei Majesty. E restando in tema, come non citare i Manowar! Con Iced Earth e Virgin Steele rappresentano il power più "a stelle e strisce". E, ciliegina sulla torta, altri capisaldi del genere, sicuramente, sono gli svedesi Hammerfall. Ancora buona lettura e buona ricerca...
Bravi gli Angel Dust. Ascolta anche Jag Panzer, Overkill e Nocturnal Rites che presentano un suono loro simile. Per le novità c'è da attender poco. In questi giorni sono stato impegnato su tutti i fronti, ora che un po' di tempo libero è davanti a me, porterò a termine la recensione. Fidati...
oddio!!! eheheheh...mi devo preparare psicologicamente Mà!!! eheheheheh...il genere si puo sapere almeno? ;) Un saluto carissimo...allora quand'è che vieni a roma? Bella...Cla
Il genere è in linea con quanto porto avanti da un anno. Insomma, ho svelato il "segreto di Pulcinella". Chissà che non mi diriga a Roma in questi giorni, anche per prender visione dell'università che, fin adesso, ho soltanto visto in foto. A presto...
Non saprei, ci sto lavorando ancora. Il tempo non è tanto. Ecco, perché ritardo nel pubblicare la recensione ultimata. In tutto questo, sono alle prese con l'aggiornamento dei contenuti video del blog. Credo, comunque, che in un paio di giorni, questo "qualcosa di grosso" si manifesterà nella sua interezza, nelle sue forme e nei suoi colori. Contaci!
hai presente la canzone angel of death degli slayer? Ho appena finito di tradurla ora la ascolto. Canzone forte direi. Ora vedrò com'è come musica. ciao
Sì, la conosco fin troppo bene. Gli Slayer si sono ispirati a Joseph Mengele, medico SS, meglio conosciuto come il "Doktor Tod", cioè il "Dottor Morte". Si presume abbia causato numerose morti, in particolare tra i deportati ebrei, con i suoi esperimenti, in particolare quelli sui "gemelli".
ammetto di dover ancora capire da che parte stanno, come la intendono. Never mind. Io la vedo come la descrizione di un orrore sfortunatamente veramente accaduto. Qualcosa da condannare e da rimanere orripilati. Ma a volte il rimanere orripilati fa bene. Evita di diventare insensibili anche a tutto quello che accade adesso. ciao
Tom Araya è un fervente cattolico, mentre Jeff Hanneman è, leggerissimamente, "ossessionato" dalla Seconda Guerra Mondiale e dai suoi cimeli, che conserva gelosamente, così come quando era il padre, ex militare, a consegnarglieli. Circa Dave Lombardo e Kerry King non saprei dirti. Gli Slayer sono sempre dei musicisti. Canzoni come Angel Of Death, ed anche altre come Behind The Crooked Cross, hanno causato un po' di "noie" presso la stampa, eppure loro stessi si sono sempre dichiarati disinteressati alla "politica" in senso stretto. Angel Of Death è il manifesto di un'età storica, certamente sanguinosa, non necessariamente da condannare su tutti i fronti, rispetto quanto di peggio continua ad accadere oggi. Il mondo era ed è popolato da strani esseri umani che compiono, a tutt'oggi, atroci azioni: dalla pedofilia nostrana al cannibalismo in Russia. E chissà quanto altro avviene senza che i nostri occhi possano rendersene conto...
vero. Ma io non condanno l'età su tuttii fronti, ma condanno ciò che successo nel campi di concentramento. Io la canozne la leggo come una condanna a quel preciso fatto. Se poi il significato voleva essere differente....beh non ha importanza. ciao ^__^
Più che una condanna, secondo me, rappresenta uno mero "spaccato" di storia, quanto mai vera. Anche se, sembra piuttosto che gli Slayer non siano dalla parte di chi era costretto a vivere e a subire gli esperimenti del "Doktor Tod"...
eh eh credo che del significato delle canzoni potremmo parlare in eterno Sia perchè io amo farlo e sia perchè è un argomento infinito. Però non penso che sia una buona idea farlo per commenti. Argomento troppo vasto ;-)
In fin dei conti, non c'è niente di male. Ognuno matura la propria idea circa il significato di questa o quella canzone. Ed è un bene confrontarsi. Qui, tramite commenti o altrove. Ciò è secondario nella mia visione delle cose. Occorre scambiare opinioni simili alle nostre il più possibile, al fine di farle "viaggiare" intorno al mondo, come messaggi in bottiglia, da condividere e, perché no, anche da respingere.
assolutamente condivido. Stavo solo proponendo che per continuare o al prossimo confronto usassimo un metodo che non ti riempia la cartella dei commenti con la nostra conversazione. ^__^
Non ti preoccupare. Ciò non conta. L'importante è commentare. Mi fa piacere se continuiamo a farlo. Zero problemi circa la nostra conversazione che, perciò, può snodarsi tra vari messaggi. Tranquilla.
Alle volte, quando la fisicità delle cose non viene meno per ovvi motivi, la sconfitta è soltanto uno stato mentale. La rassegnazione è indotta da fattori disparati fra loro. Il carattere, per esempio. Piuttosto, il venir fuori della rabbia può essere una conseguenza della sconfitta, ma non è detto che debba necessariamente verificarsi tutto ciò.
Ho modificato un po' di cose. Tanto per cambiare, ho da ricompilare gli elenchi per audio e video. Il che è non è presto detto. Dopodiché, il cantiere "blog" resta aperto per ulteriori variazioni sul tema. Insomma, c'è tempo per rimetter tutto in ordine...
Se avessi più tempo libero, da dedicare anche al blog, potrei scrivere molto di più. Ora come ora, tra un impegno e un altro, cerco di mantenere una cadenza mensile per i miei "scritti"...
SIAMO NOI, SIAMO NOI I CAMPIONI DELL'EUROPA SIAMO NOI, SIAMO NOI , SIAMO NOI, I CAMPIONI DELL'EUROPA SIAMO NOI......................beh, in un'annata così balorda, il Milan dimostra di essere sempre un gradino sopra;-P
Il grande Milan che si potrà ora fregiare di un nuovo titolo continentale, comunque, in terra italica, mi sembra che abbia conseguito ripetuti zero a zero con Livorno, Siena, Empoli e Torino nel solo girone d'andata, ben due derby persi su due, oltre alle sconfitte con Palermo, Atalanta, Roma e Udinese, aspettando la partita di domenica con la Reggina...
parli tu? la tua squadra ha vinto il campionato ITALIANO senza giocatori italiani...COMPLIMENTI, da che pulpito arriva la predica. ti rendi conto della risposta che hai dato? tu sei tra quelkli che dice che il campionato vale più della champions? io invece la penso diversamente: bene finalmente avete vinto qualcosa!
non mi aspettavo una risposta così da te...mi spiace... Anche perchè io potrei dire lo stesso...la grande inter come mai in europa è inciampata a lisbona, a monaco e valencia?
La grande Inter del campionato è stata meno brillante in Europa. E' una verità. A Lisbona, un tiro scagliato da distanza siderale è valso la sconfitta. Contro il Bayern a San Siro, finché l'Inter è rimasta 11 contro 11 era ferma sullo zero a zero. A seguito delle espulsioni di Grosso e Vieira, ha incassato due goal, di cui il secondo, di Podolski, su clamoroso retropassaggio di Cordoba in direzione di Julio Cesar. Può succedere. A Valencia, l'Inter non è "inciampata". Risultato finale, zero a zero. E un rigore negato per fallo in area su Crespo. Se soltanto i goal in trasferta non valessero il doppio, oggi, così come ieri ed anni fa, parleremmo di tutt'altro.
Non è vero. Materazzi, Grosso, Toldo, ed Andreolli sono italiani. E, oltrettutto, numerosi "stranieri" all'Inter, ormai, dopo anni e anni di militanza in Italia, lo sono sempre meno. Basti pensare ad un Recoba, un Javier Zanetti o un Crespo. Soltanto in Italia, persiste la critica sulla presenza degli stranieri nella squadra che vince il titolo. All'estero non è così. E basti pensare all'Arsenal multirazziale, al Chelsea di Abramovich o allo stesso Manchester United trionfatore quest'anno in Premier League, dove la "stella" è un portoghese, il portiere è olandese, due terzini sono francesi, e un sud-coreano fa l'esterno. Se non altro, il campionato non vale più della Champions League. Sono due competizioni diverse. Nella prima, è premiata la squadra più continua. Nella seconda, invece, vige l'imprevedibilità: a volte, è il sorteggio ad incidere maggiormente, rispetto al gioco espresso, così come decisivi per il prosieguo possono essere gli infortuni di due centrocampisti centrali quali Vieira e Cambiasso.
L'inter ha quattro italiani in rosa, di cui fisso in campo ce n'è solo uno: materazzi! punto. Gli altri sono stranieri. Se dici che il milan in Italia ha fatto schifo è vero. Però ha tenuto onore all'Italia vincendo la champions con in campo 7 italiani su 11! questo è il punto. Perchè se la vostra è una squadra così continua, in champions nn ci siete mai? la stagione comprende anche questo torneo!E se parli di infortuni che ne dici di quelli di maldini, kaladze, nesta, dida, ambrosini, serginho e cafu? ti ricordo che metà stagione il milan ha dovuto giocare con dei "primavera" titolari...
Scusa, ma quali "primavera"? Un paio hanno debuttato solo contro l'Udinese la settimana scorsa. Il punto è che il Milan, per lungo tempo, ha schierato giocatori con "troppe primavere" sulle spalle. E, con i ranghi al completo, negli ultimi tre mesi, ha avuto un ruolino più continuo. Se a Valencia ci fossero stati Cambiasso e Vieira, tutto sarebbe stato diverso. Soprattutto se, mentre a voi Inzaghi segna di gomito, su Crespo fosse stato fischiato un netto rigore e la Champions League, hai voglia, continuava e, di certo, non finiva così...
mentalità da interista frustrato...mi spiace dirlo, ma è così!se, se e ancora se...se per due giocatori l'inter è uscita dalla champions vuol dire che a livello di squadra non eravate poi così forti..eddai.......cazzo, ammettilo, in champions non siete stati bravi come in campionato ( e questo nessuno lo mette in discussione).punto.
In Champions League hanno un certo "peso" gli episodi. In Serie A è premiata la continuità. E, a contorno di ciò, valevole per ogni occasione, ricordiamoci pure della "sfericità della palla", che incide non poco...
cazzo, adesso mi fai incazzare però, hai visto come giocano kakà e seedorf????? le hai mai viste le partite? non puoi vedere, te c'hai il bagliore del tuo scudetto negli occhi...non vedi altro.........rosica rosica
Le partite le seguo. Conosco bene tanto Kakà, che Seedorf, scusa, ma quale è il problema? Hanno vissuto, negli ultimi due mesi, un ottimo periodo di forma. Buon per il Milan.
Mi piace ricordare che il Milan ha incontrato nel girone di Champions League l'AEK Atene, il Lille e l'Anderlecht: il peggio del calcio europeo. E considerato il basso profilo delle avversarie, annullatesi a vicenda con pareggi vari, dopo soltanto 4 partite su 6 era già qualificato al prossimo turno, finendo poi per perdere, nelle restanti gare, proprio con AEK e Lille. L'Inter, piuttosto, ha "sudato" la qualificazione e soltanto il doppio successo sullo Spartak Mosca, e la vittoria casalinga con lo Sporting hanno permesso l'approdo alla fase a scontri diretti. Per trionfare in Champions League, spesso e volentieri, conta essere al completo ed esser pure fortunati col sorteggio.
Nekro, basta...io sono la prima ad aver detto che l'inter quest'anno ha meritato sul campo (anche se ovviamente la vera prova sarà l'anno prossimo), allora perchè non riconoscere i meriti altrui? bayern monaco, manchester united e liverpool non sono squadrette, e allora perchè non dire che il milan ha vinto con merito? certo, la fortuna aiuta, così come in campionato la sfortuna (vedi i 50 pali presi e i 10 infortunati ad inizio stagione), spesso non ci ha dato una mano. Cosa vuoi farci, sono cose della vita...ma è così. E trionfare in Europa dopo una stagione così difficile per tutti, non è da poco.
Io riconosco i meriti del Milan, capace di sottomettere il Bayern in Germania e ridicolizzare il Manchester United con un tondo punteggio. Per carità! Certo è che la squadra si è "trascinata" stanca sino ai quarti, basti pensare a come ha sconfitto il Celtic (avessi detto il Barcellona). La fortuna aiuta. Lo sai meglio di me. E la finale, dice tante cose...
la finale dice che il liverpool è una squadra forte, soprattutto perchè tosta, che taglia le gambe, che non ti dà tregua...sfiderei qualunque squadra ad affrontarla giocando bene. La fortuna aiuta, lo ammetto, ma Pippo non è nuovo a certi gol...dovresti ricordarlo bene pure tu.
Poi Facendo i soliti ragionamenti noi abbiamo battuto celtic, il bayern (con cui anche voi avete perso), il manchester (la favorita) e in finale la squadra che ha eliminato barcellona, PSV e chelsea...quindi...secondo i tuoi ragionamenti siamo più forti pure del barcellona...è un circolo da cui non si esce...e soprattutto non rispecchia la realtà. Non puoi fare questi ragionamenti!Non sempre chi vince è la squadra più forte...ma se vince vuol dire che merita. Prendi la grecia agli europei.Avrà avuto anche culo, ma se l'è mertitata la vittoria, battendo tutte le squadre (2 volte il portogallo che giocava in casa), acnhe se non era la più forte.
E poi, tanto per specificare, è colpa del milan se ogni anno è testa di serie (siamo primi nel ranking uefa) e quindi può finire in girone con squadre più scarse? gli altri anni non è sempre andata così...il milan i meriti se li è costruiti negli anni e sul campo. Non puoi dire che la champions la vince chi ha fortuna, perchè battere in fila squadre che hanno un certo prestigio ti dà la spinta giunsta per andare avanti e fare ancora meglio. Forse è l'Inter che non ha ancora l'esperienza giusta per affrontare partite così importanti...
Tanto per cambiare, il Bayern d'inizio campionato che, in una partita un po' "particolare", ha sconfitto l'Inter non è, di certo, il Bayern senza spina dorsale che è stato battuto dal Milan. Non è in dubbio e sta di fatto che l'Inter, oggigiorno, non può vantare un'esperienza continentale, così come il Milan; eppure, le partite si vincono sul campo, altrimenti, e perdonami, come giustificheresti la vittoria della Grecia nell'europeo portoghese? Non mi sembra che la Grecia avesse, e tutt'ora abbia, chissà quale esperienza internazionale! La fortuna aiuta, fidati...
il real ha 9 coppe dei campioni, il milan 7, il liverpool 5, l'ajax 4 (o 5 non ricordo)...beh tutta fortuna, tutta fortuna! dai basta, continua a rosicare...che è meglio!;)
Tanto per cambiare, il Real Madrid ha vinto 5 Coppe Campioni tra gli anni 50 e 60. Ho detto tutto. Era un altro calcio, dove, innanzitutto, alla competizione partecipavano i "Campioni" dei rispettivi paesi e si trattava di una manciata di partite.
eh dai, basta spander merda sulle altre squadre...se metti in dubbio pure il real madrid esalti il milan che ha vinto di più negli ultimi anni...ti freghi da solo!
Fermi tutti! Vincere ieri era più facile. Vincere oggi, sicuramente, è più difficile. Nel 2003 e nel 2005, il Milan è arrivato ai rigori con le dirette avversarie. Quest'anno, per poco, ha terminato la gara entro i tempi regolamentari.
Eccellente, eccellente. Il tuo parere di amante della musica conta. I video sono la vera "chicca". Un sapiente lavoro di tagli prima, e una lunga procedura di inserimento dopo, eppure, il risultato finale è quello che è. E spero che sia apprezzato...
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