Creato da Nekrophiliac il 21/02/2005

DARK REALMS V2

So, I've decided to take my work back underground. To stop it falling into the wrong hands.

 

 

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Post N° 57

Post n°57 pubblicato il 19 Giugno 2005 da Nekrophiliac
 

SEX PISTOLS: NEVER MIND THE BOLLOCKS (1977)

Preambolo. A forza di cantare di folletti e boschi incantati, il rock degli anni ’70 si era sollevato tanto da terra da aver perso di vista la realtà delle cose. A forza di arabescare gli spartiti aveva finito per perdere la potenza e l’immediatezza che vent’anni prima l’avevano fatto nascere e diventare la “cosa” più amata dai giovani di tutto il mondo. Attorno alla metà del decennio in America come in Inghilterra una generazione di giovani musicisti decise che era il caso di tornare a terra e, vedendo quello che la nuda terra mostrava, di cantarlo. Non era un bello spettacolo, quello che si vedeva mettendo il naso fuori: città marce, disoccupazione, nessuna speranza e nessun futuro per i giovani, un panorama culturale agonizzante, alcol e droga come uniche vie di fuga. Quando vivi in una prigione, la prima cosa da fare è distruggerla e quello che fece il punk fu essenzialmente di distruggere. E quello che lasciarono al loro passaggio fu terra bruciata, e niente, dopo di loro fu più lo stesso. Musicalmente il punk era (ed è) poca cosa, ma rappresenta, nella sua energia (auto)distruttiva la vera essenza del rock, il cuore da cui ripartire e su cui costruire. Unico il credo: “sbattetevene le palle”.

La storia. Malcom McLaren, manager furbo e arrivista, messosi in luce sia in Inghilterra sia negli USA per alcuni happening provocatori, organizzò nel 1971 un centro per giovani anti-conformisti in una boutique londinese di sua proprietà. Fu lì che si costituì il nucleo originario dei Sex Pistols, con Glen Matlock al basso, Steve Jones alla chitarra e Paul Cook alla batteria. Al gruppo si unì verso la fine del 1975 un vero teppista di strada, Johnny "Rotten" Lydon, in qualità di cantante. McLaren, che aveva visto nascere la new wave a New York, portò in Inghilterra i Ramones, che avevano appena destato scandalo negli States. I Sex Pistols si ispiravano a quel nascente movimento, ma fin dall'inizio lo interpretarono in funzione del disastro sociale ed economico della Gran Bretagna: laddove i Ramones prendevano in giro la società raccontando le avventure di adolescenti borghesi con la stessa scipitezza con cui i Beach Boys cantavano i party in spiaggia, i Sex Pistols si misero a urlare a squarciagola il nichilismo e l'ostilità quasi animalesca dei giovani emarginati inglesi. Il complesso esordì dal vivo al 100 Club il 30 marzo 1976. Le loro selvagge esibizioni conquistarono loro subito una certa popolarità. Migliaia di ragazzi si riconobbero subito nelle fucilate violentissime delle loro canzoni. La loro esibizione oltraggiosa di analfabetismo musicale, di indifferenza asociale e di perversione maniacale si sposava a meraviglia con l'umore di una generazione dimenticata tanto dai loro genitori quanto dai governanti. I Sex Pistols divennero un simbolo di provocazione e sarcasmo nei confronti della decrepita e cadente Inghilterra, così come i Rolling Stones lo erano stati per la "swinging London" degli anni '60. Il 20 settembre 1976, al primo festival punk, il gruppo ebbe modo di sfoggiare la loro carica eversiva. Nonostante il biasimo dei giornali e delle autorità, i Sex Pistols ottennero un contratto favoloso dalla EMI e incisero il primo 45 giri, Anarchy In The UK, uscito nel novembre 1976, che comincia con l'urlo brutale, una delle poche liriche veramente significative dell'intera storia del rock. I Sex Pistols profetizzavano la fine della civiltà occidentale, offrendo di fatto a tutti i kid emarginati l'equivalente di una via di salvezza. La musica era una versione ancor più accelerata del punk-rock dei Ramones. Su tutto il fronte, i Sex Pistols significavano isteria, nevrosi, paranoia. Johnny Rotten fece di tutto per attirarsi le ire dei media con comportamenti (autenticamente) offensivi. Il gruppo fu protagonista di un incidente dietro l'altro. Nel giro di pochi giorni i Sex Pistols vennero banditi dalle radio e dai palcoscenici di mezzo Regno Uniti e il 30 marzo 1977, la EMI li licenziò. In giugno i Sex Pistols firmarono per la A&M. Nove giorni dopo anche la A&M li licenziò. Mentre il primo 45 giri, nonostante i boicottaggi, stazionava nelle charts, il complesso, che aveva espulso Glen Matlock per far posto a un altro teppista amico di Rotten, Sid "Vicious" Beverley, incise il secondo 45 giri, God Save The Queen (canzone “coverizzata” miliardi di volte da miliardi di gruppi), altrettanto oltraggioso e apocalittico, in coincidenza con i festeggiamenti per il giubileo della Regina Elizabeth. Nonostante il ferreo bando imposto da tutti i patrioti indignati, il brano, presentato su un battello che scese il Tamigi durante un party notturno, conquistò subito i primi posti nelle classifiche di vendita. Pretty vacant, terzo 45 giri, non solo ripetè la stessa imbarazzante scalata alle charts, non solo sferrò un'altra potente accusa/insulto all'establishment, ma è anche un brano molto più musicale, forse il migliore della loro carriera. Il gruppo però, indifferente alle ingenti somme guadagnate nell'arco di un anno, continua a imperversare come dei cani rabbiosi sguinzagliati per le strade di una Londra perbenista che assiste impotente all'avvento della barbarie punk.  Il loro unico album, Never Mind The Bollocks (Virgin, 1977), è una raccolta dei leggendari 45 giri e di altre canzoni-siluri al vetriolo, tutte basate sul canto frenetico e sconnesso del principe punk “Rotten” e sulla ritmica micidiale. Il 14 gennaio dell'anno dopo i Sex Pistols tengono l'ultimo spettacolo, nella San Francisco che fu la roccaforte degli hippie. Poi la crisi: velocemente com'erano saliti alla ribalta, i Sex Pistols si disintegrano, coscienti forse di essere stati sfruttati per biechi fini mercantili, di entrare pian piano a far parte di quel mondo che odiano così ferocemente. L'astuto Malcom McLaren li abbandona in tempo al loro destino. Johnny “Rotten”, il più intellettuale, torna in Inghilterra e si costruisce una nuova carriera, annunciando a gran voce le esequie del “Rotten” dei Sex Pistols. Vicious, già diventato nume carismatico del nichilismo punk per aver dimostrato un assoluto disprezzo della morale e della vita in generale, tossicodipendente continuamente sull'orlo del collasso finale, prima pugnala a morte la sua ragazza, e poi, rilasciato in libertà provvisoria, si suicida con una overdose di eroina. In quella Sid Vicious, primo martire del punk, corona in un certo senso l'esperienza dei Sex Pistols. Il mito dei Sex Pistols dilaga. Si moltiplicano in tutto il regno i complessi di punk-rock che li imitano, ma forse nessuno riesce a esprimere in maniera così sincera e radicale la filosofia di vita dei punk.

Il disco. Se qualcuno volesse sapere che cos'è il punk, ci sono alcuni dischi che dovrebbe assolutamente ascoltare e Never mind the bollocks dovrebbe essere il cima alla lista. Il merito principale dei Sex Pistols con il loro unico vero LP è stato, infatti, quello di fotografare perfettamente un'epoca, quella del "punk 1977", di rappresentare con grande lucidità - incredibile per un gruppo di ragazzi di strada - un momento preciso del rock e diventarne il fulcro, il momento in cui è stato definitivamente abbattuto quello che ormai era diventato un colosso d'argilla per ricostruire al suo posto il nulla o il tutto a seconda dei punti di vista. Never Mind The Bollocks, anche con la sua lunga e avventurosa genesi, ha reso evidente e innegabile che nulla sarebbe più stato lo stesso. Questo disco può essere contestato perché suonato in modo elementare, perché schifosamente nichilista e incosciente, oppure viceversa perché rappresenta anche (ma non solo) l'aspetto commerciale di un movimento che voleva essere anti-tutto per eccellenza, che comunque non può essere ignorato. Non si può negare che abbia definitivamente portato tutto ciò che il punk voleva dire e fare a un punto di non ritorno. Non c'è via di scampo, da questo disco bisogna passarci per forza. I Sex Pistols fecero tutto, compreso farsi manovrare da Malcom McLaren, con l'incoscienza dei vent'anni, con la furia cieca di chi non aveva niente da perdere, proprio come i giovani della Gran Bretagna in crisi nera, economica e morale, della seconda metà degli anni ‘70. I canoni rock consolidatisi a partire dalla fine degli anni 60 non avevano più niente da dire a chi si trovava disoccupato, senza prospettive, senza un soldo, senza una guida e dunque anche senza più miti illusori. Era il 1976, musicalmente c'era stata una calcificazione di stilemi precipitata in brevissimo tempo: nel progressive-rock, ormai salvo rare eccezioni in una fase d'agonia, fatta di masturbazioni strumentali e drammatica carenza di idee, sempre le stesse e ripetute all'infinito, nell'hard-rock, ormai pomposo, nel folk-rock arrivato alla vecchiaia, nella psichedelia ormai anch'essa integrata, nel pop ormai depotenziato in colonna sonora del sabato sera “in”. Le raffinatezze strumentali e liriche suonavano tanto vuote e irritanti per quella gioventù allo sbando come uno spruzzo d'acido negli occhi, e quindi cosa fare? L'abbattimento degli idoli, o meglio il loro totale rifiuto, il non-riconoscersi in essi in quanto ormai troppo sideralmente lontani, era quanto di più naturale potesse esservi. In ogni modo, cosa mettere al loro posto? La risposta fu il nulla, il puro e semplice rifiuto, disgusto, schifo e vomito per tutto ciò che i "grandi", ossia gli ex-giovani ormai imborghesiti (esattamente come coloro che un tempo avevano contestato) ascoltavano e veneravano. La perfetta colonna sonora di quel disgusto erano le nuove sonorità che venivano da oltreoceano: distorte, squadrate e veloci, dirette come un pugno quanto le altre erano ormai vuote e sfiancate. Rifiuto e disgusto, dunque, il punk era tutto questo e in una situazione simile lo sbocco naturale non poteva essere che questo. Gli hippy del “flower power” avevano clamorosamente fallito nel tentare di cambiare il sistema, non restava che abbatterlo, almeno in parole e musica. Chi poteva offrire una prospettiva di ribellione immediata sia pur velleitaria a chi si trovava a vivere in quartieri devastati dall'abbandono e dalla disoccupazione? Le rockstars che si rigiravano nei miliardi proponendo virtuosismi strumentali che nessuno di quei ragazzi avrebbe potuto riprodurre, se non con secoli di studio, e raccontavano di folletti e mondi di fantasia? Certamente no, l'urgenza di gridare la realtà e abbattere quello stato di cose era terribilmente immediata. Quindi, il punk fece quello che c'era da fare: rifiutare tutto il passato recente, tornare all'elementarità del ritmo, degli accordi e dello "sfogo" del rock and roll. Qualcosa che chiunque con il minimo del minimo di capacità potesse usare per urlare la propria rabbia. Il disco riassume in sé l'essenza di quello "sfogo": fondamentalmente fine a se stesso, insensato ma vivo e vibrante. Un grido infantile e anarchico frutto della presa di coscienza per l'assenza di prospettive, che si coglie nelle sue parole d'ordine: Nessun futuro! Nessun sentimento! Anarchia! La stessa voce di Johnny “Rotten” è isterica, bambinesca e canzonatoria, una vera caricatura. I potenti riff chitarristici sono elementari per il disgusto di chi invece ammirava le ricercatezze strumentali, la batteria è sbattuta più che suonata, il basso è puramente ritmico. In questo capolavoro giace il paradigma di un’epoca musicale, sintesi di quello che il punk andava non-predicando nel momento della sua massima esplosione, sia musicalmente che a livello di testi: “I am an Antichrist, I am an anarchist. Don't know what I want but I know how to get it” (Io sono un Anticristo, Io sono un anarchico. Non so cosa voglio ma so come ottenerlo). Anarchy In The UK (traccia n°8). Ho detto tutto. Una capacità di sintesi davvero rara nel dichiarare i propri intenti, che poi erano proprio quelli del punk in quel 1977 di rivoluzione musicale. Non solo, ma la rivoluzione, come detto, era anche sociale: si aveva davvero paura di questi anarchici incomprensibili e pazzoidi. Never Mind The Bollocks, già dalle sue prime due parole quali "I don't", grida il suo rifiuto e lo ripete lungo tutte le sue 12 tracce, si fa così portabandiera di un movimento senza più bandiere. I Sex Pistols sbattono in faccia al mondo il loro no a tutto, il loro essere elementari e volgari, il loro essere "la grande truffa del rock and roll", il loro "non saper suonare" e soprattutto di tutto questo se ne infischiavano. Come accennato, sebbene fosse sostanzialmente pronto fin da molto prima dell'uscita, il disco ebbe una gestazione estremamente travagliata. Il gruppo produceva singoli oltraggiosi per le istituzioni britanniche e per tutti i perbenisti, i quali regolarmente devastavano le classifiche a dispetto di tutti i boicottaggi e le censure, nell'anno del giubileo si prendevano gioco della Regina in God Save The Queen (traccia n°6) e rincaravano: “is not an human being”, girando per il quartiere ebraico di Londra esibendo magliette con la svastica, insultavano in diretta conduttori televisivi, facendosi arrestare e soprattutto odiare, e tutto ciò altro non era che acqua data a fiumi a una gioventù sottoproletaria inglese assetata di qualunque cosa fosse "anti". Erano di fatto ingestibili. Probabilmente, checché ne dica Malcom McLaren, sfuggirono di mano persino al loro creatore, che tentava disperatamente di imbrigliarli di nuovo; non per nulla “Rotten” gli dedicherà la schifata Liar (traccia n°4). Bugiardo. L'album sembrava non dover mai vedere la luce e invece fu la Virgin a prendersi coraggiosamente in carico quei pazzi e a pubblicare finalmente quella che ormai era poco più di una raccolta dei singoli fulminati e fulminanti che i Sex Pistols avevano sparato fino a quel momento, con qualche "perla" in più come la sarcastica E.M.I. Unlimited Edition (traccia n°12), dedicata a ovviamente all'etichetta che si meritava tutto il loro disgusto. Il disco, sebbene forse ripulito troppo in fase di missaggio, dal punto di vista musicale è duro e tagliente, perfettamente prodotto, tanto che sebbene abbia praticamente gli stessi suoni per tutta la sua durata, riesce a essere incredibilmente vivo dall'inizio alla fine. I riffs grandiosi e ignoranti si susseguono uno dopo l'altro come schiaffi in una rissa e sembra di avere “Rotten” davanti che ci spara in faccia la sua risata satanica all'inizio della suddetta Anarchy In The UK, che ci spernacchia o che, con gli occhi spalancati e l'aria di essere appena uscito da una seduta di elettroshock, gioca a fare il bambino che pesta i piedi. Gli assoli di chitarra sono ridotti al lumicino come si conviene a un disco punk della prima ora, sebbene la chitarra distorta e suonata con semplici accordi sventagli costantemente su tutto; le rullate di batteria sono rabbiose e brevi mitragliate d'avvertimento; il "canto" arrabbiato non ha pietà nemmeno per le regole linguistiche. Comunque, non è del tutto vero che i Sex Pistols non sapessero affatto suonare, questa è una leggenda diffusa dai loro nemici della sponda "raffinata" e da Malcom McLaren, nonché derivata dalla sciagurata assunzione di “Sid Vicious”. Il gruppo è perfettamente compatto e la sezione ritmica sa certamente il fatto suo; “Rotten” si incastra perfettamente nel gioco, la sua voce aspra e storpiata dallo slang e dai difetti di pronuncia è perfetta per la situazione. Certo, paragonato agli arpeggi delicati dei mastodonti rock del tempo tutto ciò sembrava orrendo ma… “We like noise, it's our choice/ If's what we wanna do/ We don't care about long hair” (Ci piace il rumore, è la nostra scelta/ Se è ciò che vogliamo /Ce ne freghiamo dei capelli lunghi). Non poteva che essere il testo di Seventeen (traccia n°7). Ci sono il livore, l'isteria rabbiosa ma anche una magnifica lucidità dei testi nel mettere alla berlina le artritiche vestigia inglesi, ma non solo, senza rispetto per niente e nessuno. A partire dalla ferale marcia militare con cui inizia l’apocalittica Holidays In The Sun (traccia n°1) non ci sono momenti di pausa in questa corsa a perdifiato verso il nulla. In mezzo a al delirio di materiale da pogo all'ultimo sangue attraverso l'invettiva sarcastica di No Feelings (traccia n°3), l’aggressività di Problems (traccia n°5) e il no-sense di Sub-mission (traccia n°9), i Sex Pistols si permettono anche un accenno di reggae-rock e di chitarra Keith Richards-oriented nella denuncia marziale di New York (traccia n°11), producono cori malati e scordati in un’oscena Bodies (traccia n°2), si fanno beffe persino della disoccupazione dilagante in Pretty Vacant (traccia n°10): “We're so pretty, oh so pretty!/ Vacant/ But now…/ And we don't care!” (Siamo così carinamente, oh così carinamente/ Disoccupati/ ma ora.../ Non ce ne importa!) o dell'aborto - prendendo però inaspettatamente posizione contro - nella stessa Bodies: “Body screaming, fucking bloody mess/ It's not an animal, it's an abortion” (Corpo urlante, fottuto schifo sanguinolento/ Non è un animale, è un aborto). Nonostante “Rotten” si sforzi di urlare come un ossesso e il resto del complesso si comporti come un gruppo di epilettici, la canzone ha un ritornello e un riff. Il ritmo mozzafiato ne aumenta in realtà l'impeto. Poi, naturalmente, non è possibile non citare l’epiteto "no future", divenuto addirittura sinonimo di "punk". E mucchi di amenità simili. Questo è il disco meno scontato e più antiretorico della storia della musica. 

Conclusione. Se un merito il punk l’ebbe, fu di ritrovare quel cuore e mostrare che ancora batteva. Per farlo, bruciare tutto quello che gli stava intorno era probabilmente necessario. Giusto quattro accordi, urla belluine, testi minimali, violenza verbale e musicale: qui non c’è altro, ma per i giovani di allora questo era più che sufficiente per tornare ad identificarsi con un cantante o un gruppo, per tornare a credere che gente come loro. Tutto ciò era, purtroppo, troppo fragile, troppo musicalmente povero perché potesse durare. Ciò nonostante, ebbe il merito di dare uno scossone violento ad un panorama musicale che realmente si stava addormentando di un sonno troppo simile alla morte. Scolastico.

Commenti al Post:
Cane_nero
Cane_nero il 20/06/05 alle 02:08 via WEB
Sappiamo tutti quanti ormai che i Sex Pistols sono stati un fenomeno non spontaneo, costruito a tavolino, ben orchestrato da McLaren... ma cazzo, questo non vuol dire che siano stati effettivamente un FENOMENO VERO e non solo nella musica, nell'intera società inglese prima, mondiale poi. Solo un vero disco, ma dannatamente importante, una vera BOMBA! Dirompente, nuovo, eccitante, quello che ci voleva nel momento giusto! Ma non dubito che i Sex Pistols abbiano poi continuato da soli, dopo l'abbrivio iniziale... come hai detto bene tu andando anche oltre quelli che erano i desideri e le aspettatiove del loro creatore. Un disco da avere, quindi... quantomeno per poter dire di aver ascoltato un pezzo di storia non solo del rock, ma dell'intero novecento.
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 20/06/05 alle 02:11 via WEB
E per tutti i motivi che hai elencato... se non fosse stato qualcosa di "unico" non ne staremmo ancora a parlare. Da ventotto anni a questa parte. Cane_nero, un gran primo commento. Alle 2.08. Non sbagli un colpo. Grazie.
 
   
Cane_nero
Cane_nero il 20/06/05 alle 09:41 via WEB
Quella dall'1 alle 2 è l'ora migliore per visitare i blog e... scaricare del porno ;P (i dischi precedenti non li ho commentati perchè o non ce li ho - i Cannibal Corpse - oppure li ho ascoltati al massimo un paio di volte...)
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 20/06/05 alle 10:33 via WEB
Concordo, la notte è l'ora giusta per visitare blog e scaricare di tutto di più... anche se è fattibile pure di giorno ;O)
 
standupdgltheorigina
standupdgltheorigina il 20/06/05 alle 08:33 via WEB
Un film su tutti : Sid e Nancy con un giovanissimo Gary Oldman impegnato nella parte di Sid Vicious .una storia di droga, di amore..un film che amo. Il punk sarebbe stato ucciso qualche anno dopo da quell'onda che prese il nome di the rock of the 80's ..ma questa è un altra storia. Ciao Cugino. ;-)
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 20/06/05 alle 10:31 via WEB
Il punk avrebbe potuto sopravvivere, ma ormai era diventato un fenomeno incontrollabile. Da un giorno all'altro spuntavano fuori bands come funghi. E la qualità ne risentì, finché non arrivarono gli 80's e qui la mentalità cambiò radicalmente. In ogni modo, Never mind the bollocks è anche il punto di partenza per l'età metallica. Non un disco chiave per il genere, ma un ottimo manuale da consultare durante gli studi.
 
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 20/06/05 alle 10:14 via WEB
Penso che sia stato detto tutto. Questo è uno di quei dischi della storia del rock che tutti, i bravi come i cattivi, dovrebbero avere. E in questo il "scolastico" calza a pennello. Questo disco è una parabola della vita. Quello "schiaffo" che ogni tanto capita di prendere e che, piaccia o non piaccia, è cmq per tutti salutare. E anche quelli che lo hanno maldigerito poi a tempo debito lo ringraziano, perché altrimenti chissà cosa sarebbe di loro.
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 20/06/05 alle 10:28 via WEB
Uno "schiaffo" che doveva causare sfracelli e che, invece, è rimasto un fenomeno circoscritto in un arco di tempo, assai limitato. Never mind the bollocks è un grido di rigetto. E non può essere trascurato. Tuttavia, spesso è stato strumentalizzato e preso a modello da band minori, che hanno colto solo aspetti superficiali. Pensiamo a ciò che oggi il "punk" propone, qualcosa alla stregua delle boy-bands o attempati gruppi che virano su altri lidi.
 
   
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 20/06/05 alle 11:01 via WEB
E' un po' iscritto nelle fisiologie del fenomeno musicale. Il Punk come ben hai descritto fu un fenomeno prettamente di rottura e rigetto. Essendo quindi un fenomeno "negativo" (nel senso di non propositivo)una volta assolta la sua funzione ha fiaccato la sua spinta e la sua ragion d'essere. Però questa sua caratteristica fa si che alla fine ritorni ciclicamente ogni qualvolta si verificano situazioni di ristagno e di avvitamento su determinati generi. Nevermind, che recuperò il punk e lo fuse al metal e al miglior pop-rock docet. Nevermind sfondò le coscienze proprio perché riportò in auge l'immediata purezza e l'indolenza del miglior punk, ripescandolo da lì dove si era fermato. In un'epoca in cui la musica era divisa in parrocchie in un pluralismo delle ortodossie. Ma questo l'ho già scritto a commento di quel disco.
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 20/06/05 alle 11:16 via WEB
Se realmente esistono tendenze e cicli (e non parlo di "capitali" sociologici) anche nel mondo della musica, allora, il prossimo Never mind the bullocks o il nuovo Nevermind potrebbe situarsi proprio durante quest'anno. Ogni quattordici anni, può la storia ripetersi? Chissà. Stiamo attenti a quanto ci passa sotto al naso. Un disco come quelli suddetti sarebbe un'energica ventata in una palude che ristagna da troppo tempo. E ciò che mi fa pensare è soprattutto quale genere o quali generi saranno "fusi" per dar vita al "capolavoro". Diciamo che da Nevermind a oggi abbiamo assistito al moltiplicarsi convulso di candide boy-bands, accigliate girl-bands, rappers da quattro soldi e un nugolo di spregiudicati djs (obscuraimago escluso). Dalla più infida costola del grunge è nato il nu-metal/cross-over. Rimango attonito nel pensare cosa verrà dopo. L'era del nu-metal è quasi giunta a conclusione. Altrove resistono, con alcune difficoltà, rappers e belle facce pop. Non è che sarà l'elettronica a prendere il sopravvento su tutto?
 
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 20/06/05 alle 10:15 via WEB
Così come a tempo debito ci è voluto Nevermind dei Nirvana.
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 20/06/05 alle 10:21 via WEB
Sono entrambi dischi che dovrebbero essere ascoltati e studiati nelle scuole. Per apprezzare la loro grandezza.
 
utente_medio
utente_medio il 20/06/05 alle 12:28 via WEB
"Siamo qui per distruggervi". Lo urlavano spesso mentre vagavano per Londra. Fino al momento in cui si sono autodistrutti. Come nella migliore tradizione del mito.
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 20/06/05 alle 12:33 via WEB
Sex Pistols' Odyssey.
 
rory_83
rory_83 il 20/06/05 alle 14:05 via WEB
hai scritto più del solito! un salutino rory
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 20/06/05 alle 14:12 via WEB
Non è vero... prova a leggere il messaggio n°50 su Nightfall in Middle-Earth dei Blind Guardian e poi fammi sapere. Baci. ;O)
 
   
rory_83
rory_83 il 20/06/05 alle 15:49 via WEB
ok...c'hai ragione..bacio
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 20/06/05 alle 16:37 via WEB
Hai visto dove può arrivare la mia follia? Benissimo. Bacino. :O]
 
lamaria23
lamaria23 il 20/06/05 alle 17:22 via WEB
ma io canto meglio di ville valo...^_^
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 20/06/05 alle 20:30 via WEB
Sinceramente: nun o'sacc'.
 
   
lamaria23
lamaria23 il 20/06/05 alle 20:55 via WEB
ma te lo dico je....fidati... ^_^
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 20/06/05 alle 22:08 via WEB
Se lo dici tu... allora mi fido.
 
     
laurettalabella14
laurettalabella14 il 21/06/05 alle 22:43 via WEB
MINKIA...QUANTO SCRIVI....MA NON HAI NULLA DA FARE DI PIù INTERESSANTE?KMQ....POSSO SAPERE DI KE COSA HAI PARLATO..TR.LUNGO DA LEGGERE....
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 21/06/05 alle 23:24 via WEB
Ich hätte Lust zu onanieren. Letztes mal hatte ich keine Lust es zu probieren. Per questo motivo ho scritto "qualcosina" in più. E, per favore, chi conosce un po' di tedesco abbia l'accortezza di non tradurre. Non ti farebbe male leggere. Odio quel genere di affermazioni. "Troppo lungo". Se hai tempo potresti "applicarti" cinque minuti. Poi fai come ti pare. In ogni caso, il messaggio ha un suo titolo, presunto o tale che sia. Presumo, a questo punto, che tu non sappia chi sono i Sex Pistols. Es tut mir leid. Shade!
 
 
helloween84
helloween84 il 21/06/05 alle 14:47 via WEB
spero che tu ti vesta anche meglio...
 
   
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 21/06/05 alle 23:25 via WEB
Che intendi, scusa?
 
   
helloween84
helloween84 il 22/06/05 alle 12:37 via WEB
era riferito alla maria... spero che oltre a cantare meglio si vesta anche meglio di ville valo :)
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 22/06/05 alle 16:01 via WEB
Allora avevo capito bene... anche io mi auguro che si vesta decisamente meglio di quello.
 
blackcat23
blackcat23 il 20/06/05 alle 21:09 via WEB
grandi del rock,anche se studiati a tavolino,hanno fatto storia!!!e perche'non qls sulla new-wave???ti aspetto
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 20/06/05 alle 22:09 via WEB
Non grandi, grandissimi. Studiati sì a tavolino, ma per essere libro di testo per generazioni musicali. New-wave? Non disdegno l'idea che qualcosina in futuro possa essere scritta.
 
mototeo79
mototeo79 il 21/06/05 alle 06:33 via WEB
un giorno ascoltavo una traccia sei sex pistols, non mi ricordo quale... e mio padre mi disse che quella musica la potevano suonare anche all'oratorio... forse con meno grinta... però a me quella musica colpiva profondamente... non per il modo di suonare... piuttosto per il mondo che immaginavo e le immagini che passavano nel mio cervello... grande Nekro... ho ascoltato molto gothik e dark in questi giorni, grazie dei consigli :)
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 21/06/05 alle 09:33 via WEB
Adulatore! Effettivamente, i Sex Pistols non si sono mai dedicati a virtuosismi e tecnicismi vari, rapida, aggressiva, scazzata è stata la loro musica, alquanto essenziale, ma che musica. Qualcosa di primigenio, che nessun altro ha saputo interpretare al meglio come loro. Certo, il punk è andato avanti, ciò nonostante, gira e rigira si torna sempre a Never mind the bollocks (e probabilmente anche a London Calling dei Clash e magari anche qualcosina dei Ramones). I Sex Pistols hanno avuto anche successo come band-immagine, non come una delle boy-bands odierne costruite sui volti "puliti" di quattro fantocci (è scritto bene, non Fantozzi), perché attraverso il loro suono si possono captare sentimenti e pensieri di un periodo, suo malgrado breve, e significativo tanto dal punto di vista storico che musicale. Negli ultimi giorni hai ascoltato parecchio gothic-dark? Ben vengano. Se poi te li ho consigliati personalmente, allora, me ne rallegro ancor di più.
 
rory_83
rory_83 il 21/06/05 alle 12:59 via WEB
ah, ti ho mandato un messaggio...vedi se ti è arrivato...smack
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 21/06/05 alle 23:26 via WEB
Non mi è arrivato niente. Uffa! Bacino.
 
n.cave
n.cave il 21/06/05 alle 13:56 via WEB
Concordo con la conclusione. Cmq credo che l'era metallica abbia maggiori punti di contatto con l'evoluzione della musica dei Sabbath e dei Deep Purple che non con il punk. Il realtà il punk ribaltò anche la percezione del rock svincolandolo dalla complessità compositiva e forse in questo senso di può avvicinare al metal, che però tuttavia presenta molto spesso delle partiture più che complesse, per quanto composte di riff semplici. Bah, nun lo so, devo smettere di bere a pranzo... Ciaooooooo!
 
 
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 21/06/05 alle 14:47 via WEB
Effettivamente il metal per molti versi risente più, a livelo di partiture, di gruppi progressive anni 60 (non solo e necessariamente hard rock) che non del punk. E infatti il metal ad un certo punto era arrivato a implodere su se stesso facendo mondo a parte. Come certa musica di 20 anni prima. Vedi e ascolti gli Emerson Lake And palmer e senti i metal della classica, assoli vorticosi di note, scale su scale ... poco conta che fosse organo anziché chitarra elettrica.
 
   
n.cave
n.cave il 21/06/05 alle 21:48 via WEB
E sì, questo è vero. Tuttavia anche il metal rispetto al progressive presenta situazioni molto riduttive. In particolar modo molti brani degli ELP erano costruiti su partiture classiche contemporanee di BArtok, Janacek, Hyndemit e Copland. Per questo tipi di evoluzione il metal deve aspettare di superare la metà degli '80 e anche quello si esaurisce presto per poi diventare schema ripetitivo... Alla fine io mi rinchiudo mi finisco per ascoltare Rust in piece e Keeper of the seven keys perchè il resto non mi soddisfa. Oppure mi butto proprio sugli ELP frustrato perché non riesco a suonare le partiture di Emerson... Oppure vado ad ascoltare Janacek e Bartok in versione originale che alla fin fine è la cosa migliore, sia mai se li becchi dal vivo a Santa Cecilia!
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 21/06/05 alle 23:37 via WEB
N.Cave fai bene a recuperare dischi supremi come Rust in Peace e Keeper of the Seven Keys. Non bisogna lasciarli impolverire. Anzi, sono Questi (e scusate la Q maiuscola, ma è doveroso utilizzarla) dischi che appagano l'orecchi al 100%. Putroppo, in una società frenetica e convulsa come la nostra, generatasi sul concetto-chiave del "nuovo" che equivale a qualcosa di "più" (da associare, sociologicamente, a quanti più aggettivi conosci, ad esempio, bello, dinamico, esauriente, esaustivo, forte, immenso, straordinario, ecc.), non si riescono più ad apprezzare le "cose vecchie". Contenitori di un sano passato.
 
     
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 22/06/05 alle 10:29 via WEB
Vero, però io più che una questione di singole strade musicali ne faccio più una questione di atteggiamento di fondo. Emerson si faceva partiture classiche ma poi quando andava dal vivo le suonava con la furia distruttiva di un metal. ROvesciava gli organi, il batterista picchiava come un forsennato sulle partiture classiche. Era musica indubbiamnete più complessa ma questo secondo me è un dato secondario. Del resto a quell'epoca c'erano due tipi di complessità. una prettamente musicale, e una che era sonora, ovvero suoni complessi che però si pèrocuravano in modo semplice ed estemporaneo, spesso non musicale. Se però torniamo al quadro del'epoca ... ci rendiamo conto che si era arrivati ad un periodo di ristagno perché, nonostante ci fossero grandi interpreti, si era arrivati ad un punto in cui tutti facevano musica. C'erano molti geni, ma anche molta mondezza attorno. Come se bastasse vestirsi in modo alternativo, fare due melodie sdolcinate, cavalcare l'onda lunga della psichedelia, della rivoluzione pacifica e del nuovo mondo per .... fare della buona ed onesta musica (semplice o complessa che sia). E il progressive ad un certo punto è nato anche e soprattutto per questo. Per scavalcare gli stereotipi, per ricreare un quadro culturale e intellettuale più serio, e trasporlo in ambito musicale. Alcuni ci sono riusciti creando nuovi orizzonti e opere imperdibili, altri alla fine si sono avvitati su meccanismi sterili, spesso mutuai altrove, e il loro intellettualismo è rimasto fine a se stesso, non ha approdato a nuvi approcci. Se pensiamo al metal, pur in un quadro diverso e con strumenti ed esiti diversi la situazione non è molto dissimile. Negli anni '80 la musica si inizia a fare in televisione, nei video, nell'immagine. Finita l'hard rock e la psichedelia il punk aveva dato uno schiaffo a tutti ma poi ... in un certo senso si trattava di recuperare un'etica musicale. Oggi suonano strani questi discorsi perché il metal lo ascoltiamo tutti ma all'epoca la divisione era tangibile come il murodi berlino, si vedeva anche dal vestire, dal comportarsi nei confronti della musica e della vita. Essendo il metal nato dall'hard rock e facendo leva inizialmente sui strumenti classici del rock (chitarre, batterie e basso) certo la loro musica nel virtuosismo era più semplice ma questo pèer me è un dato secopndario. Il progressive si faceva prettamente con organi tastiere e pianoforti, e per suonare quei strumenti vieni soprattutto da un'educazione classica, mentre se vai a vedere le grandi leggende chitarristiche del rock quasi nessuno sa leggere musica e comporla su uno spartito. Però poi certi atteggiamenti di fondo erano affini. COsì come ad un certo punto certo progressive non poteva fare a meno di fare partiture complesse e poi eseguirle in modo free, così certo metal non poteva fare a meno di suonare le chitarre a 200 all'ora, come a dire, da un alto anche se il pezzo fa schifo il fatto di farci una partitura elaborata, dall'altro il fatto di fare un assolo che spacchi il culo, anche se il pezzo fa schifo il fatto di suonare a questi livelli fa si che cmq si salvi il resto della baracca. Così certo progressive e certo metal (sottolineo il certo per non fare un calderone indistinto) non erano più in grado di fare un'onesta canzone che uscisse fuori da questi schemi.
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 22/06/05 alle 16:08 via WEB
In conclusione, secondo te, allora, il progressive è divenuto un ridondante e complesso "barocco"? Oppure è afflitto da estremo "scolasticismo"? Io credo da entrambi, tu che dici?
 
     
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 22/06/05 alle 16:28 via WEB
Il progressive ha prodotto roba buona e roba evitabile. La roba buona non è mai stata solo progressive ma si è innestata nel filone rock e l'ha portato avanti in diverse angolature. Perché ha sottolineato alcuni aspetti del fare musica e vivere la musica, senza porsi su altri piani, si è coagulato senza cesure. C'è chi ha fatto cose forbite per intellettualismo fine a se stesso e chi invece stava semplicemente cercando la propria strada e dimensione musicale. La ricerca dela "suite" ad esempio nei Pink Floyd era conseguenza della ricerca di un percorso musicale che poi sarebbe sfociato in concept di indiscutibile fattura che avrebbero testimoniato come nessun altro la presa di coscienza delrock nei confrontidel disagio dell'uomo moderno (le pressioni politiche, economiche, i traumi del tempo che passa e della guerra). C'era insomma un percorso filosofico esistenziale dietro e dentro. Altri invece ne facevano solo una mera questione di forma e scleta musicale, allora trasponevano forme musicali che poi rivelavano un'intima consistenza. Che fossero barocchismi o collage sonori poco importa. Aggiungo, gente come i pink Floyd nelle loro sperimentazioni hanno dato anche un solenne contributo all'evoluzione della tecnica sonora, dei live, delle incisioni. Tutta roba che è patrimonio della musica intera. Quando registravano col registratopre a mano quei suoni del mondo reale non si trattava mai di mero effetti scenografico. Era un modo di vaglaire le possibilità espressive in continuità con la propria poetica. non a caso quando i computer e roba varia hanno dilatato le frontiere tecnologiche loro sono rimasti gli stessi, non hanno inseguito ad esempio gli U2 sul sentiero del più tecnologico e più spettacolare mai visto. Sono rimasti a quanto facevano 20 anni prima. The Wall è drammaturgia rock, il muro è un simbolo fisico e una testimonianza tangibile dell'alienazione, delle barriere, dell'incomunicabilità. Altri sono rimasti più a cose esteriori, di mero effetto.
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 22/06/05 alle 16:45 via WEB
1980-2005: l'Era Digitale. E non solo. La Rivoluzione delle Immagini. Potenziali fattori negativi. L'approccio con la musica è radicalmente cambiato, figlio di tempi diversi. Cosa dobbiamo attenderci oggi? Il miracolo drammaturgico è bello e andato, il punk è morto, il rock versa in condizioni pietose, il metallo arranca, il pop ristagna, l'elettronica è ancora o troppo elitaria o troppo commerciale... che sia giunto il tempo dell'hip-hop/r'n'b? Se dovremo combattere contro gli infedeli, io sono pronto a farmi crociato. Non ci invaderanno. Edificherò un Reign in Blood. Devono essere fermati, prima che ci contamino definitivamente.
 
     
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 22/06/05 alle 16:47 via WEB
Laddove ho scritto "consistenza" era in realtà "inconsistenza" ma dal tenore del discorso penso si capisse.
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 22/06/05 alle 16:50 via WEB
Non ti preoccupare... il discorso era chiarissimo come sempre. Problemi di battitura capitano. Fa niente.
 
   
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 21/06/05 alle 23:33 via WEB
Caro Architetto, siamo sull'orlo della bottiglia. L'implosione è prossima. E' l'effetto darwiniano che si ripercuote anche in ambito musicale. Evoluzione. Una parola che è usata, seppur impropriamente, troppe volte nell'area metal. Troppi virtuosismi, troppi esperimenti, troppi rappers, troppe collaborazioni, troppi gruppi paralleli, troppi dischi, troppi interessi. Insomma, sta venendo meno quella passione e quella creatività che da sempre accompagnano, in positivo, il genere.
 
     
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 22/06/05 alle 10:13 via WEB
Chissà, magari noi aspettiamo un nuovo punk e saranno gli Slayer con la loro prossima uscita a stupirci e cancellare tutto ;-)
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 22/06/05 alle 15:59 via WEB
Come spesso ho ripetuto nei vari commenti... solo il tempo sarà testimone di un'(in)-o-e)-voluzione musicale. Dagli Slayer io mi aspetto qualcosa di distruttivo. Spero solo che non si siano lasciati influenzare troppo dall'hardcore/cross-over statunitense modaiolo. E, comunque, per riprendere il discorso lasciato aperto qualche recensione fa, quest'anno, così come il 2004 è stato quello delle grandi uscite. A settembre torneranno di nuovo i Rammstein. Olé. Orgasmo sonoro.
 
     
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 22/06/05 alle 17:06 via WEB
Beh, visto che Reign in Blood e tutti gli albi d'oro degli Slayer li hai già recensiti ... potresti fare quella di kill 'Em All .. tanto per restare in clima di contestazione, di demolizione, di buona musica nuda e cruda.
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 22/06/05 alle 19:36 via WEB
Degli Slayer dovrò recensire tutto il resto... dopo l'età dell'oro, quella dell'argento. Non è il momento. Kill'em all è in cantiere, ma ti comunico ufficialmente che credo di restare in città, e quindi con il pc a disposizione, per un'altra settimana, prima di andare in vacanza, anche se tornerò per un paio di giorni per sostenere un paio d'esami. Conto di scrivere altre due recensioni per chiudere un gran mese di giugno.
 
     
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 22/06/05 alle 21:56 via WEB
Io intanto per non farmi mancare nulla mi sono aperto un altro blog dove affronto la musica in chiave diversa, seppur con la stessa ironia di fondo. Lo trovi in fondoai miei link.
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 23/06/05 alle 09:40 via WEB
Bene. Appena finisco di rispondere ai commenti gli darò un'occhiata.
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 21/06/05 alle 23:29 via WEB
Caro Lupacchiotto, non posso che darti ragione. In sostanza, alcuni generi propriamenti "metallici" sono, per certi versi, più vicini al punk che a un determinato tipo di rock. Ovviamente, sul piano tecnico sono i riffs a giocarsela. Andrebbero "pesati". E non ti preoccupare... continua pure a bere a pranzo.
 
n.cave
n.cave il 21/06/05 alle 21:50 via WEB
Leggiti "La banda dei brocchi" di Jonathan Coe, ambientano nella Birmingham dal 72 all'80. VEdi l'evolversi della musica e le vicende dei personaggi che si mischiano insieme. CUrioso e struggente.
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 21/06/05 alle 23:39 via WEB
Oddio! Un altro libro da leggere! Vabbè va, se me lo consigli tu, mi devo fidare. Come è che si chiama? "La banda dei brocchi"... prendo nota. Non appena mi sarò "svincolato" dagli esami, mi dedicherò alla sfrenata lettura. Grazie del suggerimento.
 
Saktii
Saktii il 22/06/05 alle 00:45 via WEB
e i doors? tanti bacini della buonanotte!!
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 22/06/05 alle 00:56 via WEB
Quando dico ste cose... mi sento Ratzinger... "abbi fede". Bacini e notte notte.
 
 
n.cave
n.cave il 22/06/05 alle 16:13 via WEB
I Doors stanno al Metal come io sto agli Scout Agesci...
 
   
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 22/06/05 alle 16:48 via WEB
In ogni modo, i reami oscuri ospitano un po' di tutto, e soprattutto i grandi dischi non li tralascerò. La regola è metallica. Le eccezioni sono variegate. Di tanto in tanto ci possono stare.
 
   
Saktii
Saktii il 23/06/05 alle 18:58 via WEB
io speravo solo di leggerci qualcosa! grazie nek, fortuna che tu mi capisci! ^_____^
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 23/06/05 alle 20:33 via WEB
Ci intendiamo perfettamente. Das ist gut. Baci.
 
Saktii
Saktii il 22/06/05 alle 01:04 via WEB
nazinger? il papa pokemon? :-D spero che tu non sia credente! bacini!!
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 22/06/05 alle 15:55 via WEB
Stimo Razinger, un uomo di cultura, prima di essere Papa. Sono rimasto estremamente contento della sua linea e di quanto vuol portare avanti durante il suo Pontificato. In ogni caso, il sig. Nekrophiliac è agnostico convinto. Non mi mischio né con i credenti, né tra gli atei. Ho una spiritualità tutta mia. Bacino.
 
   
n.cave
n.cave il 22/06/05 alle 16:11 via WEB
Dopo Berluskaiser lo skassakatzinger è la cosa peggiore che poteva capitarci...
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 22/06/05 alle 16:47 via WEB
Non sono d'accordo. Ratzinger è persona seria... (s)Ilvio è il cancro d'Italia, perfetto Presidente di una Repubblica di Banane. Insomma, è lui l'uomo del monte. Dobbiamo sbarazzarcene, il prima possibile.
 
     
Saktii
Saktii il 23/06/05 alle 18:57 via WEB
ma magari, l'uomo del monte almeno era simpatico... quella faccia di.... no comment invece...
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 23/06/05 alle 20:29 via WEB
Oddio, anche l'uomo del monte era un pochino sfacciatello, con quella sua aria da gran lavoratore, e solo se pronunciava il fatidico sì, l'ananas sarebbe sbarcata nelle nostre case. Sarebbe giunta ai nostri tavoli. E pensare che (s)Ilvio ha pure la bandana! Tuttavia, costui non esporta frutta... tira "pacchi"!
 
   
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 22/06/05 alle 17:02 via WEB
Su questo sono d'accordo con te.
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 22/06/05 alle 19:37 via WEB
Bene. Già siamo in due. Avanti il prossimo.
 
obscuraimago
obscuraimago il 22/06/05 alle 23:34 via WEB
I Pistols rappresentano un capitolo della storia del rock, non ci sono dubbi. Sono stati un urlo di condanna per il sistema censore ed ipocrita del tempo, sinceramente autodistruttivi hanno dimostrato il totale imborghesimento che stava attanagliando il music businness e dimostrato che si può fare ciò che si vuole sbattendosene delle convenzioni. DIsco coraggioso, oltraggiante, odiato ed amato alla follìa. Tecnica zero, riffs e caos, urla degne del miglior Rotten (che marcio lo era davvero). Una meteora nel cielo monotono del tempo...Dj
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 23/06/05 alle 09:39 via WEB
Meteora? Forse, stella cometa mal riuscita.
 
n.cave
n.cave il 23/06/05 alle 01:36 via WEB
Mi trovo d'accordo sui commenti dell'Architetto. Ha inquadrato molto bene i generi e la società. Cmq in realtà quello che faceva i Pink cn le registrazione ha innovato solo la musica di consumo popolare, perché lo faceva già a suo tempo (e parlo del periodo 1890 - 1920) Erik Satie con in suoi Sei amici in quello spettacolo di posto che era la Parigi tra le due guerre. L'innovazione - se innovazione è stata - si riduce alla fine di aver reso pubblico un ato già obsoleto che la musica l'aveva fatta già camminare. Quando nel 1910 Satie, con il balletto Parade, pone nell'orchestra un ensemble di macchine da scrivere o un duo di pistoleri, il cane dei Pink a Pompei ci sembra un po' tardivo e frutto solo di una più profonda cultura musicale del pubblico giovane 8che ancora continuia a ignorare tutta la musica di cui quella di consumo non è che la punta dell'iceberg). prima di parlare di innovazioni citanto tutta una serie di autori dall'elettronico all'acustico, prima biscogna fare una sana ricongnizione su cosa facevano Nono, Trabassi e cosa fa ancora Berio. Per non parlare di Stockausen, Takemistu, Ligeti e Xenakis. In realtà le frontiere sono andata già ben oltre la musica, tuttavia oggi si bolla come "intellettuale" ciò che ivece è ignoranza o complessità. L'ascolto di Atom Heart Mother dei Pink, o di Ummagumma, alla fine è molto più semplice - e molto più intellettuale, attenzione, in molti ambienti - di un ascolto di uan qualsiasi opera di Stravinkij, per il semplice fatto che l'ascoltatore medio, pur non capendo nulla in entrambe i casi, riconosce i Pink come parte della sua cultura rifiutanto il resto. Ne consegue il fatto inquietante che la competenza musicale alla fine ritorni sulla musica di consumo dove tutta una serie di fatti e di situazione diventa inspiegabile a meno che non si recuperino i retroscena. De facto, parlare di complessità nel rock è sempre una cosa molto relativa e difficoltosa anche quando i king Crimson suonano i Brandemburghesi di Bach.
 
 
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 23/06/05 alle 09:20 via WEB
Beh un attimo. C'è sicuramente del vero in quello che dici, però il primo concerto in quadrifonia lo hanno fatto in Pink nel 1968 ad Hyde Park quandoerano ancora una band di giovincelli che, dipartito Barrett, non sapevano nemmeno che musica fare. Sul discorso dell'intelletutalismo beh tra le bande dlel'epoca i Pink erano meno di quanto intellettuale e più popolare (ma nel senso migliore, non dispregiativo) si potesse trovare, infatti lungi dal trasporre chissà quali musiche faceva della musica tutto sommato molto semplice, ma più che trattare i problemi dell'uomo da un punto di vista intellettuale e dei massimi sistemi, ne rappresentavano le nevrosi, con un simbolismo molto elementare in cui tutti potevano riconoscersi e ritrovarsi. I loro meriti sotto questo punto di vista li hanno avuti tutti e ne hanno vantati sempre molti meno (anzi nessuno) di quantio gliene competessero. Se poi la loro peculiarità è svilita perché hanno anche venduto molto e quindi sono diventati noti al largo pubblico e questo automaticamente fa si che le loro opere vengano svilite, beh allora è ragionare col lanternino ocme ragionano i professori di musica classica. Che esiste una sola musica, la loro. Il rock per nostra fortuna, come il jazz è anche altro. Musica popolare appunto. Che prende di petto i problemi della gente. Non solo musica per fare musica.
 
   
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 23/06/05 alle 09:27 via WEB
Sul discorso invece che molti pseudo - intellettuali tirano sempre in ballo loro anche quando c'entrano poco o nulla, sono pienamente d'accordo. Come sono pienamente d'accordo che parlare di complessità musicale quando si parla di musica rock, è alquanto azzardato. Il più delle volte è complessità sonora, che è cosa ben diversa dala complessità della musica suonata.
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 23/06/05 alle 09:43 via WEB
Azzardatissimo.
 
   
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 23/06/05 alle 09:35 via WEB
O forse mi sbaglio anche qui .... hanno fatto il primo concerto in quadrifonia della storia del rock e non della musica in generale. Sta roba l'appresi anni fa e sinceramente non ricordo bene. Dimentico che i libri di rock quando parlano di queste cose parlano della storia del rock e non della musica nel suo insieme.
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 23/06/05 alle 09:44 via WEB
Per favore, un po' di attenzione! Scherzo!
 
   
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 23/06/05 alle 09:43 via WEB
Architetto, aspetto un attimo. C'è rock "popolare" e rock "intellettuale". E, sicuramente, anche qualcos'altro.
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 23/06/05 alle 09:41 via WEB
Fai bene a scomodare la "relatività", il rock è troppo denso per essere "scremato".
 
   
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 23/06/05 alle 09:49 via WEB
Il discorso è che sono state messe dentro tante cose e alla fine non è poi difficile perdere il filo del discorso. La mia posizione è tutta all'interno della musica rock (che sia punk, metal, progressive, psichedelia) e forse l'equivoco si è generato da qui. Quando parlavo di innovazioni e quant'altro restavo sempre all'interno di questo recinto che, per quanto piccolo, è cmq complesso il suo. Ma poiché l'ho scritto in termini troppo generalistici .... Sul resto del discorso non c'è dubbio che abbia ragione Nick Cave. Non c'è dubbio che ascoltare Stravinskj o Copland e tantialtri sia decisamente più difficile che ascoltare i King Crimson, i Pink Floyd o altri, non necessariamente diquesta branca musicale. Come non c'è ombra di dubbio che le innovazioni fatte nella "fonografia" ad inizio secolo sono quelle che rendono possibile quanto è stato fatto finora.
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 23/06/05 alle 10:11 via WEB
Non è difficile ascoltare qualcosa di diverso, è l'approccio che conta in maniera mostruosa. Insomma, come ti dicevo riguardo gli Slayer, devi essser tu a porti in un certo modo per poter apprezzare quanto di buono un gruppo, un cantante solista o addirittura un compositore di musica classica propongono.
 
     
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 23/06/05 alle 10:29 via WEB
Gli Slayer .... bisognerebbe farli suonare alla "Scala" .... :-)
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 23/06/05 alle 11:12 via WEB
Perchè non al "San Carlo"?!
 
     
CrossPurposes
CrossPurposes il 23/06/05 alle 12:20 via WEB
Ti piacerebbe eh?
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 23/06/05 alle 12:25 via WEB
Tantissimissimo.
 
n.cave
n.cave il 23/06/05 alle 01:40 via WEB
Tra l'altro, per questi pseudo intellettuali è molto più facile parlare dei Pink che non di altri autori... Per il semplice fatto che non avrebbe altrimenti un cazzo da dire!!!!! Di normano si citano i Pink Floyd quando si vuole dare un tono alla propria cultura. E' proprio qui che allora mi piacciono i Pistols!!!!! God save the Blair!
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 23/06/05 alle 09:45 via WEB
Tra Pink Floyd e Sex Pistols il passo non è breve. Io, come te, cito sempre i secondi.
 
Parolaallesperto
Parolaallesperto il 23/06/05 alle 02:03 via WEB
Lei è un vero Esperto (musicale). Anche se io ovviamente le sono superiore.
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 23/06/05 alle 09:46 via WEB
La ringrazio. Si accettano sfide.
 
uomoassassino
uomoassassino il 23/06/05 alle 15:16 via WEB
Ma andate a cagare! W Pupo! W i Ricchi e POveri ma soprattutto i Cugini Di Campagna!!!!! E pure Albano Carrisi! Aò, fate un altro post! Non si può leggere un posto con 85 commenti!!!!!
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 23/06/05 alle 16:18 via WEB
Prima di tutto, perchè mi dai del "voi"? E' vero che sono uno, nessuno e centomila, ma, tutto sommato, il blog lo gestisco solo io. In seconda battuta, tu veramente preferisci un "gatto bianco con gli occhi blu, un vecchio vaso sopra la tv..." ai Sex Pistols? Amico mio, rispettando i gusti altrui, capisco che i Ricchi e Poveri erano una simpatica band, però, non sono il mio genere e semmai, suggerendomi di recarmi in bagno, per dare vita ad un "gelato al cioccolato, dolce e un po' salato..." potresti magari passarmi qualche cds di Albano o di cui vuoi tu, affinchè dopo che avrò espletato le mie funzioni fisiologiche, mi ripulirò con quanto di "peggio" c'è (ancora) in giro. Sarà una liberazione.
 
Saktii
Saktii il 23/06/05 alle 19:00 via WEB
muahahahahahahahahahahah! ^_______^
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 23/06/05 alle 20:30 via WEB
Deh ih ha.
 
n.cave
n.cave il 24/06/05 alle 00:29 via WEB
Io in culo a tutti mi sto sparando Master Of Puppets e "Leper messiah" è sui riff finali... ed ora: Orion!!!!! Poi posso andare a letto con Handel e le sue sonate per flauto e orchestra. Ahhhhhm che goduria Orion!!!!!!!!
 
 
n.cave
n.cave il 24/06/05 alle 00:34 via WEB
e comunque "Anima mia" è una bellissima canzone! ^___^
 
   
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 24/06/05 alle 11:19 via WEB
"Anima mia" è una bella canzone? Praticamente, stai sparando sulla Croce Rossa.
 
 
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 24/06/05 alle 09:42 via WEB
Vabbè, se la mettiamo così, per non scontentar nessuno e accontentar Nekro ... dopo un bel concerto appena visto di Charlie Haden mettiamo Angel Of Death e Raining Bllod degli Slayer e poi il quintetto per clarinetto di Amadeus Mozart :-)
 
   
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 24/06/05 alle 11:21 via WEB
Reign in Blood non è che mi accontenta, mi appaga. E' quando divento sintesi musicale in un emozionante tutto-uno.
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 24/06/05 alle 11:18 via WEB
Orion è sinonimo di musica di gran classe.
 
utente_medio
utente_medio il 24/06/05 alle 10:06 via WEB
Quando hai gli esami?
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 24/06/05 alle 11:23 via WEB
Gli esami? Eh... allora... il 30 giugno ho lingua tedesca I; il 12 luglio Storia delle Relazioni Internazionali e gran finale il 19 luglio con Relazioni Internazionali. Un'estate calda.
 
   
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 24/06/05 alle 11:30 via WEB
Mi par di capire che studi scienze politiche ... magari indirizzo internazionale. Che è poi la stessa mia laurea.
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 24/06/05 alle 11:47 via WEB
Signore e Signori, ecco il vincitore. La risposta è esatta. Studio Scienze Politiche, curricula Relazioni Internazionali e Diplomatiche. Davvero è la tua stessa?
 
     
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 24/06/05 alle 11:55 via WEB
Direi di si, cambia solo un po' la denominazione del corso di laurea (ora poi con la riforma universitaria i corsi si sono moltiplicati ma i contenuti poi sono quasi sempre gli stessi). Io ho fatto scienze politiche a Roma che nel vecchio ordinamento era diviso in 4 curriculum: politico-amministrativo, politico-economico, politico-internazionale, storico-politico. Io ho fatto quello internazionale.
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 24/06/05 alle 12:08 via WEB
Che fatti! Dunque, hai studiato a Roma. Dove? Alla Sapienza? Roma Tre?
 
     
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 24/06/05 alle 15:30 via WEB
Alla Sapienza.
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 24/06/05 alle 16:47 via WEB
Vabbè va... lo continuiamo in privato sto discorso.
 
rory_83
rory_83 il 24/06/05 alle 11:24 via WEB
100 commenti...mamma mia...smack!
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 24/06/05 alle 11:26 via WEB
Cara "cuginetta"... e con questo sono 102... baci.
 
lagunadgl
lagunadgl il 24/06/05 alle 12:57 via WEB
cavolo 102 commenti.....anzi 103.ùmerito delle tue recenzioni. kisses
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 24/06/05 alle 13:56 via WEB
Il merito non è della recensione riguardante i Sex Pistols, ma soprattuto di tutti coloro che attraversando gli "oscuri reami" si fermano e mi lasciano un saluto, un commento non necessariamente finalizzato all'oggetto della discussione e di chi, invece, si lascia andare in divagazioni tecnico musicali, approfondendo la discussione. Io sono solo il narratore. Il pubblico legge. E se commenta... significa che apprezza. Baci.
 
standupdgltheorigina
standupdgltheorigina il 24/06/05 alle 18:34 via WEB
quindi presto ci parlerai dei PIL..vero ? ;-)))Un abbraccio.
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 24/06/05 alle 20:23 via WEB
Public Image Limited? La band nata dall'abbandono dei Sex Pistols da parte del cantante John Lydon? Uno degli esperimenti più interessanti del dark-punk? Caro "cugino", al momento, non saprei. Il futuro "autunnale" riserverà parecchie sorprese. Può succedere di tutto. Non escludo mai niente a priori. C'è chi mi ha chiesto i Celtic Frost, chi i Doors, ora i PIL... vedrò di fare il possibile per render ancora più "antologico" il blog. Nel frattempo, lascia che le mie membra si riposino a mare. Esami permettendo...
 
standupdgltheorigina
standupdgltheorigina il 25/06/05 alle 08:22 via WEB
feel the world distruction...feel the world distruction..vabbè..mi tocca insegnarti qualcosa, Cugino..;-)))))))) e Veron è rimasto..solo per questo dovresti già godere..
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 25/06/05 alle 11:27 via WEB
Seba è rimasto? Caro cugino, sono felice a metà. Non è più quello dei tempi biancazzurri. E' lento, si limita a fare lanci lunghi per gli attaccanti, certo il talento è innato... ma l'Inter ha girato meglio con i due interditori, Cambiasso e Zanettino, su questo punto non si transige. Veron, in ogni modo, è troppo figlio di Mancini, nel senso che non se ne priverebbe mai, anche se non è al 100%, rischiando di non far giocare uno degli altri due. Oddio, la sua esperienza risulta essere preziosissima, in fondo, ha vinto di tutto e con tutti. Coppe Italia, Supercoppe, la UEFA, scudetti, chissà che non aggiunga qualcos'altro alla sua già prestigiosa bacheca. E poi, è un giocatore "stagionato", non è in grado di fare 30 partite di seguito, come il calcio moderno esige. E' stato, almeno in questo suo primo anno neroazzurro, abbastanza discontinuo agli inizi e ha concluso, prima dell'infortunio che gli ha fatto saltare le finali della Coppa Italia, in "gran spolvero". Come valutare la sua prima annata? La sufficienza se la merita, ma niente in più. Ha firmato un contratto sino al 2007. Ahi ahi... se Mancini dovesse "saltare" prima, questo remerebbe contro e chiederebbe di esser ceduto. Insomma, Veron non è che fa così comodo all'Inter.
 
   
standupdgltheorigina
standupdgltheorigina il 25/06/05 alle 14:13 via WEB
beh..allora sò venimo a ripijà!!! ;-)))))
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 25/06/05 alle 15:11 via WEB
Per me, fate pure. Non è indispensabile.
 
     
standupdgltheorigina
standupdgltheorigina il 25/06/05 alle 18:27 via WEB
ehm..ce lo date anche senza soldi ? ner senso che Lotito nun c'ha na lira.. ;-)))))
 
     
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 25/06/05 alle 20:31 via WEB
Hidalgo, procurator Veronis, trico est... lascia che te lo dica... "ve spenna".
 
uomoassassino
uomoassassino il 25/06/05 alle 16:15 via WEB
Ancora? Ma W Gigliola Cinguetti! Ma W Dol Lurio!
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 25/06/05 alle 17:04 via WEB
Che rottura di gonadi! E soprattutto basta con questi artisti morti e sepolti.
 
standupdgltheorigina
standupdgltheorigina il 25/06/05 alle 18:29 via WEB
Si..si..tanto lo sappiamo che c'hai tutti i ciddi de Sapore di Mare 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 fino al 4000 !!! ;-)))Mio Cugino Beat!
 
 
Nekrophiliac
Nekrophiliac il 25/06/05 alle 20:32 via WEB
Li colleziono. Il mio obiettivo è averli tutti... se... per farli scomparire dal pianeta.
 
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