Bello l'annuncio ad effetto. Ma poi bisogna concretizzare in maniera pragmatica e organizzata. E' quanto ho fatto io postando una mia proposta sul sito Facebook di Alessandro GASMAN e su altri blog perchè diventi virale tra le genti di buona volontà.
-//Alessandro se vuoi finalizzare una proposta seria concretamente leggi la mia proposta e se la ritieni valida aiutami a relizzarla.
Creazione del
“C.V.C.- CORPO VOLONTARIO CIVILE”.
Un corpo volontario civile, trasversale per età, capacità e disponibilità, che abbraccia
una multidisciplinarità di utilità pubblica.
Non é un doppione della “PROTEZIONE CIVILE”, che ha compiti più importanti sul territorio, ma ne é complementare per gli interventi minori che non richiedono un supporto logistico - operativo di persone e strumenti più incisivi strutturalmente e di competenze più specifiche.
Non é un nuovo carrozzone, perchè deve essere completamente gestito dalla buona
volontà dei cittadini senza alcuna politicizzazione o lottizzazione, perchè solo così
crescerebbe a dismisura su tutto il territorio nazionale dando una infinità di
vantaggi a tutti i cittadini e a tutte le amministrazioni pubbliche, creando un
orgoglio nazionale mai sperimentato che darebbe incredibili frutti.
PRESENTAZIONE
DEI
PUNTI SALIENTI
Il “C.V.C.” è una associazione ONLUS, formata da liberi cittadini del comune di ......................., che si costituisce su base volontaria e si fa portatrice di principi civici di utilità pubblica e come “FORMAT” potrà espandersi in tutti i comuni su tutto il territorio nazionale .
Per statuto è apartitica, apolitica, laica, in poche parole indipendente; si riconosce soltanto nel suo organo collegiale del consiglio direttivo e nelle assemblee dei propri iscritti. Ciò non toglie che può abbracciare o seguire altre linee che ritiene valide nell'interesse dei cittadini da essa rappresentati.
Lo scopo principale del C.V.C è di dare un contributo volontario al rispetto e crescita del proprio territorio partendo dal basso. Creando cioè una rete di cittadini che si occupano del buon funzionamento di ogni parte del proprio territorio a loro affidatogli in collaborazione con le istituzioni.
L'idea base è che ogni via, strada, viale, piazza del paese abbia un gruppo di volontari abitanti in loco che si adoperano ad alcune mansioni elementari, ma pur sempre importanti, a supporto di quello che già fanno le istituzioni. Non è una sostituzione a compiti assegnati ad altri, ma un semplice aiuto a risolvere quei problemi che per la loro piccola entità a volte non vengono presi in considerazione o hanno tempi burocratici di soluzione troppo lunghi.
Facciamo alcuni esempi:
a volte vediamo casi di piccolo degrado che con poco si potrebbero risolvere e a cui il cittadino non mette rimedio perchè aspetta un intervento dall' alto che non sempre avviene o ha tempi lunghi o lunghissimi, ma se, anziche stare ad aspettare, in quella determinata via i suoi cittadini hanno una loro forza d' intervento pronta a risolvere il problema in autonomia, avendo l'autorizzazione comunale, tanti piccoli problemi troverebbero pronta risposta e creerebbe maggior coesione tra gli abitanti e anche un maggior rispetto della cosa pubblica.
A volte il cittadino vorrebbe fare qualcosa per la strada in cui vive ma non lo fa perchè non si sente legittimato, esempi ce ne potrebbero essere ancora numerosi: dal taglio di bordure di aiuole o al loro innaffiamento; dalla pulizia o raccolta di rifiuti minori che a volta vengono abbandonati incivilmente da ragazzi, ma anche da adulti, in punti dove gli operai del comune non prendono in considerazione; dal dare una mano di vernice per le panchine pubbliche o per altri arredi pubblici ; dal cambio di una lampadina pubblica, dove l' intervento è legittimato dal permesso del comune che se ne accolla i costi e mette a disposizione gli strumenti adatti per un intervento in tutta sicurezza; dal monitorare capilarmente esigenze e casi specifici di una via e farsi portavoce di questi presso le istituzioni; dal collaborare fra cittadini e dialogare per trovare soluzioni comuni da adottare o suggerire; dall' avere più peso nel peronare cause che possono interressare uno o più cittadini di quella via presso le istituzioni; etc..
Non è una associazione chiusa ai propri interessi locali o personali ma guarda avanti ed è aperta ad un futuro di relazione fra tutte le componenti della società (istituzioni, associazioni che operano già sul territorio, pro loco, etc.) Perciò ha la volontà, e lo dirà nello statuto, di collaborare con tutti e di lavorare a fianco di chiunque ha capacità e buone idee per migliorare il proprio territorio.
In futuro potrà anche lanciare iniziative capaci di dare più visibilità ed importanza alle sue genti e ai suoi luoghi, creando occasioni o sviluppando idee e progetti per eventi di breve o lunga durata, collaborando con tutte le sue forze interne ed esterne.
Il C.V.C. è una associazione elementare e di base formata da cittadini volenterosi che occupandosi della strada, via o piazza in cui vivono o abitano dimostrano un senso civico di cura del proprio territorio e di impegno sociale a risolvere quei piccoli problemi che a volte vengono trascurati dalle istituzioni . Il vantaggio è duplice: per il cittadino e per l' amministrazione che, attraverso una collaborazione costruttiva, agiscono come un unico corpo con compiti complementari che fanno risparmiare tempi e anche denari permettendo di dare risposte più pronte e veloci.
Impostando una organizzazione di questo genere si crea una interazione e una emulazione tra vie, strade, piazze che porta alla formazione di una rete di solidarietà e di controllo del territorio che aiuta tutti, portando grandi benefici anche alle amministrazioni che si sentono sgravati da compiti elementari e quindi liberano risorse e tempi per impegni più importanti a vantaggio di tutti.
Tutti i cittadini ne potranno fare parte e così portare tutte le loro competenze e capacità al servizio dell'intera comunità .
La voglia di fare, di contribuire ad un habitat migliore, la voglia di contare di più sul proprio territorio, anche partendo da questo gradino, che non aspira ad essere tra i più autorevoli per immagine ,mezzi e funzioni, può rappresentare invece un' ottima palestra di democrazia dal basso e di struttura di coesione e impegno sociale che da grande orgoglio e speranza a tutti i cittadini.
L' associazione ha bisogno del pieno e legittimo supporto dell'amministrazione pubblica in cui opera e di alcune strumentazioni di base private oltre alcune eventuali pubbliche per il proprio operare. Avrà una copertura assicurativa per i propri iscritti e, dove sarà possibile e necessario, verranno svolti dei corsi sulla sicurezza e prevenzione sui rischi, seppure minimali, per le mansioni e i compiti che questa associazione si propone di svolgere.
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Le PROSSIME MOSSE sono fissare una RIUNIONE per:
Formazione di un gruppo di lavoro ristretto per elaborare la proposta in alcuni punti principali e linee guida.
Stendere una bozza di statuto attingendo da altri statuti di onlus.
Chiedere un incontro con il Sindaco per l'esposizione della proposta e vedere la sua fattibilità con la collaborazione dell'amministrazione.
Se la risposta è positiva, stendere un programma per portare a conoscenza dei cittadini la nuova iniziativa con un incontro pubblico, convocato attraverso volantinaggio nel comune e nel notiziario comunale, dove si darà più ampio risalto a scopi e finalità.
Se il pubblico recepisce la proposta cominciare a formare le cellule via per via aprendo le iscrizioni alla associazione con le modalità descritte nello statuto.
Scegliere una linea di abbigliamento o divisa che connoti il C.V.C. differenziandola da altre associazioni sul territorio. La divisa potrà essere sponsorizzata a livello comunale da un unico sponsor e, come nelle squadre corse, avere sponsors minori via per via per poter sopperire a quei fondi che aiutono l'organizzazione dell' associazione e il suo buon funzionamento.
Trovare una sede principale per il coordinamento dell' associazione.
Chi si iscrive verrà qualificato in una scheda per le sue capacità e competenze per un proficuo utilizzo nella propria via o l' essere utile anche in altri ambiti. L' obbiettivo è creare una rete di cittadini con una multidisciplinarità di utilità pubblica.
Cominciare ad operare e a perfezionare cammin facendo le modalità del funzionamento.
CONCLUSIONE
Far funzionare bene una via o piazza significa dare la possibilità alle sue genti di amare il proprio luogo, renderlo piacevole, permettere di farlo vivere armoniosamente e crescere anche intellettualmente.
Se pensiamo al mercato, ai negozi, ai muri, ai fatti quotidiani, alle genti di una via o piazza pensiamo a un incubatoio della civiltà dove accadono piccoli o grandi fatti quotidiani.
Alcune vie o piazze sono così notevolmente note che basta nominarle per associarle a fatti, eventi, manifestazioni, cultura ed arte che illuminano la scena umana.
Senza scomodare le vie e piazze già famose internazionalmente pensiamo cosa sarebbero i nostri paesi senza una vita per vie e piazze.
Il carnevale , il mercato , le Sagre, il mercatino del primo sabato del mese o tutte le altre iniziative, che creano l'occasione di far incontrare le genti o rendere attrattivo un posto o un territorio, cosa sarebbero senza vie e piazze come motori di sviluppo?
Non ci sono soltanto le vie e le piazze dei centri cittadini per questo.Tutto il dedalo di vie e piazze delle pereferie, se ben gestite, possono dare un piccolo o grande contributo, oltre al buon funzionamento della cosa pubblica, alla crescita e sviluppo di tutto il territorio ed una incentivazione alla creatività delle sue genti.
Bisogna dare quell'opportunità di scelte e di occasioni, che magari fino ad oggi sono mancate, per strade e piazze minori, creando un organismo che lavora sul posto, fatto da persone che lo vivono e ci credono con passione e poi tutto può accadere............
ROBERTO CASTALDINI |
Inviato da: Afroditemagica
il 12/08/2015 alle 01:05
Inviato da: Roberto Castaldini
il 27/07/2015 alle 10:21
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