Un blog creato da danilo_restagno il 10/11/2009

"Il mio mondo"

Politica, società e vita quotidiana

 
 
 
 
 
 

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Credo che i caporali del lavoro nero non se ne sono mai...
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Ultimi Commenti

 
Afroditemagica
Afroditemagica il 12/08/15 alle 01:05 via WEB
Credo che i caporali del lavoro nero non se ne sono mai andati. Quanti prodotti si comprano e non si sa se dietro c'è il lavoro nero. Esistono marchi equo solidali che garantiscono di non utilizzare lavoro nero.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Roberto Castaldini il 27/07/15 alle 10:21 via WEB
Bello l'annuncio ad effetto. Ma poi bisogna concretizzare in maniera pragmatica e organizzata. E' quanto ho fatto io postando una mia proposta sul sito Facebook di Alessandro GASMAN e su altri blog perchè diventi virale tra le genti di buona volontà. -//Alessandro se vuoi finalizzare una proposta seria concretamente leggi la mia proposta e se la ritieni valida aiutami a relizzarla. Creazione del “C.V.C.- CORPO VOLONTARIO CIVILE”. Un corpo volontario civile, trasversale per età, capacità e disponibilità, che abbraccia una multidisciplinarità di utilità pubblica. Non é un doppione della “PROTEZIONE CIVILE”, che ha compiti più importanti sul territorio, ma ne é complementare per gli interventi minori che non richiedono un supporto logistico - operativo di persone e strumenti più incisivi strutturalmente e di competenze più specifiche. Non é un nuovo carrozzone, perchè deve essere completamente gestito dalla buona volontà dei cittadini senza alcuna politicizzazione o lottizzazione, perchè solo così crescerebbe a dismisura su tutto il territorio nazionale dando una infinità di vantaggi a tutti i cittadini e a tutte le amministrazioni pubbliche, creando un orgoglio nazionale mai sperimentato che darebbe incredibili frutti. PRESENTAZIONE DEI PUNTI SALIENTI Il “C.V.C.” è una associazione ONLUS, formata da liberi cittadini del comune di ......................., che si costituisce su base volontaria e si fa portatrice di principi civici di utilità pubblica e come “FORMAT” potrà espandersi in tutti i comuni su tutto il territorio nazionale . Per statuto è apartitica, apolitica, laica, in poche parole indipendente; si riconosce soltanto nel suo organo collegiale del consiglio direttivo e nelle assemblee dei propri iscritti. Ciò non toglie che può abbracciare o seguire altre linee che ritiene valide nell'interesse dei cittadini da essa rappresentati. Lo scopo principale del C.V.C è di dare un contributo volontario al rispetto e crescita del proprio territorio partendo dal basso. Creando cioè una rete di cittadini che si occupano del buon funzionamento di ogni parte del proprio territorio a loro affidatogli in collaborazione con le istituzioni. L'idea base è che ogni via, strada, viale, piazza del paese abbia un gruppo di volontari abitanti in loco che si adoperano ad alcune mansioni elementari, ma pur sempre importanti, a supporto di quello che già fanno le istituzioni. Non è una sostituzione a compiti assegnati ad altri, ma un semplice aiuto a risolvere quei problemi che per la loro piccola entità a volte non vengono presi in considerazione o hanno tempi burocratici di soluzione troppo lunghi. Facciamo alcuni esempi: a volte vediamo casi di piccolo degrado che con poco si potrebbero risolvere e a cui il cittadino non mette rimedio perchè aspetta un intervento dall' alto che non sempre avviene o ha tempi lunghi o lunghissimi, ma se, anziche stare ad aspettare, in quella determinata via i suoi cittadini hanno una loro forza d' intervento pronta a risolvere il problema in autonomia, avendo l'autorizzazione comunale, tanti piccoli problemi troverebbero pronta risposta e creerebbe maggior coesione tra gli abitanti e anche un maggior rispetto della cosa pubblica. A volte il cittadino vorrebbe fare qualcosa per la strada in cui vive ma non lo fa perchè non si sente legittimato, esempi ce ne potrebbero essere ancora numerosi: dal taglio di bordure di aiuole o al loro innaffiamento; dalla pulizia o raccolta di rifiuti minori che a volta vengono abbandonati incivilmente da ragazzi, ma anche da adulti, in punti dove gli operai del comune non prendono in considerazione; dal dare una mano di vernice per le panchine pubbliche o per altri arredi pubblici ; dal cambio di una lampadina pubblica, dove l' intervento è legittimato dal permesso del comune che se ne accolla i costi e mette a disposizione gli strumenti adatti per un intervento in tutta sicurezza; dal monitorare capilarmente esigenze e casi specifici di una via e farsi portavoce di questi presso le istituzioni; dal collaborare fra cittadini e dialogare per trovare soluzioni comuni da adottare o suggerire; dall' avere più peso nel peronare cause che possono interressare uno o più cittadini di quella via presso le istituzioni; etc.. Non è una associazione chiusa ai propri interessi locali o personali ma guarda avanti ed è aperta ad un futuro di relazione fra tutte le componenti della società (istituzioni, associazioni che operano già sul territorio, pro loco, etc.) Perciò ha la volontà, e lo dirà nello statuto, di collaborare con tutti e di lavorare a fianco di chiunque ha capacità e buone idee per migliorare il proprio territorio. In futuro potrà anche lanciare iniziative capaci di dare più visibilità ed importanza alle sue genti e ai suoi luoghi, creando occasioni o sviluppando idee e progetti per eventi di breve o lunga durata, collaborando con tutte le sue forze interne ed esterne. Il C.V.C. è una associazione elementare e di base formata da cittadini volenterosi che occupandosi della strada, via o piazza in cui vivono o abitano dimostrano un senso civico di cura del proprio territorio e di impegno sociale a risolvere quei piccoli problemi che a volte vengono trascurati dalle istituzioni . Il vantaggio è duplice: per il cittadino e per l' amministrazione che, attraverso una collaborazione costruttiva, agiscono come un unico corpo con compiti complementari che fanno risparmiare tempi e anche denari permettendo di dare risposte più pronte e veloci. Impostando una organizzazione di questo genere si crea una interazione e una emulazione tra vie, strade, piazze che porta alla formazione di una rete di solidarietà e di controllo del territorio che aiuta tutti, portando grandi benefici anche alle amministrazioni che si sentono sgravati da compiti elementari e quindi liberano risorse e tempi per impegni più importanti a vantaggio di tutti. Tutti i cittadini ne potranno fare parte e così portare tutte le loro competenze e capacità al servizio dell'intera comunità . La voglia di fare, di contribuire ad un habitat migliore, la voglia di contare di più sul proprio territorio, anche partendo da questo gradino, che non aspira ad essere tra i più autorevoli per immagine ,mezzi e funzioni, può rappresentare invece un' ottima palestra di democrazia dal basso e di struttura di coesione e impegno sociale che da grande orgoglio e speranza a tutti i cittadini. L' associazione ha bisogno del pieno e legittimo supporto dell'amministrazione pubblica in cui opera e di alcune strumentazioni di base private oltre alcune eventuali pubbliche per il proprio operare. Avrà una copertura assicurativa per i propri iscritti e, dove sarà possibile e necessario, verranno svolti dei corsi sulla sicurezza e prevenzione sui rischi, seppure minimali, per le mansioni e i compiti che questa associazione si propone di svolgere. %%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%% Le PROSSIME MOSSE sono fissare una RIUNIONE per: Formazione di un gruppo di lavoro ristretto per elaborare la proposta in alcuni punti principali e linee guida. Stendere una bozza di statuto attingendo da altri statuti di onlus. Chiedere un incontro con il Sindaco per l'esposizione della proposta e vedere la sua fattibilità con la collaborazione dell'amministrazione. Se la risposta è positiva, stendere un programma per portare a conoscenza dei cittadini la nuova iniziativa con un incontro pubblico, convocato attraverso volantinaggio nel comune e nel notiziario comunale, dove si darà più ampio risalto a scopi e finalità. Se il pubblico recepisce la proposta cominciare a formare le cellule via per via aprendo le iscrizioni alla associazione con le modalità descritte nello statuto. Scegliere una linea di abbigliamento o divisa che connoti il C.V.C. differenziandola da altre associazioni sul territorio. La divisa potrà essere sponsorizzata a livello comunale da un unico sponsor e, come nelle squadre corse, avere sponsors minori via per via per poter sopperire a quei fondi che aiutono l'organizzazione dell' associazione e il suo buon funzionamento. Trovare una sede principale per il coordinamento dell' associazione. Chi si iscrive verrà qualificato in una scheda per le sue capacità e competenze per un proficuo utilizzo nella propria via o l' essere utile anche in altri ambiti. L' obbiettivo è creare una rete di cittadini con una multidisciplinarità di utilità pubblica. Cominciare ad operare e a perfezionare cammin facendo le modalità del funzionamento. CONCLUSIONE Far funzionare bene una via o piazza significa dare la possibilità alle sue genti di amare il proprio luogo, renderlo piacevole, permettere di farlo vivere armoniosamente e crescere anche intellettualmente. Se pensiamo al mercato, ai negozi, ai muri, ai fatti quotidiani, alle genti di una via o piazza pensiamo a un incubatoio della civiltà dove accadono piccoli o grandi fatti quotidiani. Alcune vie o piazze sono così notevolmente note che basta nominarle per associarle a fatti, eventi, manifestazioni, cultura ed arte che illuminano la scena umana. Senza scomodare le vie e piazze già famose internazionalmente pensiamo cosa sarebbero i nostri paesi senza una vita per vie e piazze. Il carnevale , il mercato , le Sagre, il mercatino del primo sabato del mese o tutte le altre iniziative, che creano l'occasione di far incontrare le genti o rendere attrattivo un posto o un territorio, cosa sarebbero senza vie e piazze come motori di sviluppo? Non ci sono soltanto le vie e le piazze dei centri cittadini per questo.Tutto il dedalo di vie e piazze delle pereferie, se ben gestite, possono dare un piccolo o grande contributo, oltre al buon funzionamento della cosa pubblica, alla crescita e sviluppo di tutto il territorio ed una incentivazione alla creatività delle sue genti. Bisogna dare quell'opportunità di scelte e di occasioni, che magari fino ad oggi sono mancate, per strade e piazze minori, creando un organismo che lavora sul posto, fatto da persone che lo vivono e ci credono con passione e poi tutto può accadere............ ROBERTO CASTALDINI
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
WHO ARE YOU? il 21/07/15 alle 14:09 via WEB
lascia perdere...per la mente semplice di certe persone è un concetto troppo complesso, va al di là delle loro possibilità! il bello è che usano come avatar una personaggio che ha fatto della logica la sua arma migliore! mah!
 
danilo_restagno
danilo_restagno il 02/02/13 alle 18:06 via WEB
Il problema non è lo stile di vita di Cucchi ma la sua morte. Se riteniamo che il giudizio su una morte possa variare a seconda della condotta della propria esistenza camminiamo su strade pericolose. La morte di Cucchi è avvenuta per mano di persone a cui lo Stato lo aveva affidato.
 
Grissom08
Grissom08 il 01/02/13 alle 19:06 via WEB
Giovanardi ha ragione...ma si può sempre beatificare Cucchi perchè era un esempio per la ns società...
 
danilo_restagno
danilo_restagno il 01/10/12 alle 15:17 via WEB
Non posso che essere d'accordo, l'umanità è rimasta da qualche altra parte
 
Odile_Genet
Odile_Genet il 01/10/12 alle 13:11 via WEB
Guardando quel video si ha l'impressione di assistere alla scena di un film horror; mi chiedo come gli umani possano essere così dis-umani.
 
danilo_restagno
danilo_restagno il 22/04/12 alle 17:23 via WEB
Purtroppo la professoressa rappresenta l'ala dura del Governo, quella che deve fare il lavoro sporco. mi spiace ma si può fare di meglio
 
Clarallende55
Clarallende55 il 21/04/12 alle 17:55 via WEB
La Fornero non sa minimamente cos'è il rispetto,stanno buttando le "persone" nel baratro e nemmeno vengono sfiorati da alcun rimorso..lacrime sì.l'immagine di Sè da salvare ,per carità la Fornero sta agendo per noi...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
pippo il 27/01/12 alle 14:08 via WEB
Hai letto l'articolo? Ha perfettamente ragione
 
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LORENZO MILANI

Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e opressori dall'altro.
Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri.

 
 
 
 
 
 
 

POVERI,NOI

"L'Italia non è come ce la raccontano: abbiamo creduto di crescere e stiamo declinando, la nostra presunta "modernizzazione" è un piano inclinato verso la fraglità e l'arretratezza. E nello spazio sempre più ampio che si apre tra presunto benessere e fatica quotidiana del vivere crescono l'invidia, i rancori, le intolleranze."

 

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