L'altro pomeriggio sono andato ad abbronzarmi, non per vanità ma per puro senso pratico:
la gradazione di grigio della mia faccia non si trovava più in nessuna mazzetta Pantone. Entro e la ragazza alla reception mi invita ad accomodarmi sul divanetto perchè c'è qualche minuto da aspettare.
Lancio un'occhiata alle riviste ma evidentemente non si presume che un uomo voglia ingannare l'attesa sfogliandone una, a meno che non sia interessato a come dare luce ai propri zigomi o a come raggiungere la gioia con il partner affidandosi ai consigli di una sessuologa che teme anche di scrivere la parola orgasmo.
Suona il telefono, la ragazza mi sorride e risponde tutto attaccato: Pronto buonasera sono Maira... attimo di smarrimento, poi precisa no, non la Merula, sono la Maira... E ho pensato che il momento della scelta del nome per il proprio nascituro è senza dubbio uno dei momenti più confusi nella vita di un genitore.
Io, dopo dieci anni, non ho ancora trovato un nome per il mio gatto, ma ho la preoccupante certezza che se lo avessi chiamato Merulo o Mairo mi avrebbe cavato gli occhi mentre dormivo.
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