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beatitudineecastigo

Blog per pochi. Sono gradite menti elastiche ed eleganti. Eleganti … di chi è capace di umiltà (non solo intellettuale). Elastiche … di chi ama il confronto. Non è quindi gradito chi ama autoincensarsi.

 

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Post N° 40

Post n°40 pubblicato il 23 Aprile 2007 da amoildeserto

Oggi è il compleanno di mio padre … 87 anni.

Un padre rigido, ma attento.
La cosa che ricordo con dolcezza era quel suo venire ogni sera, prima di andare a dormire, nella stanza in cui riposavo con mia sorella e in quella di mio fratello, per accertarsi che il nostro sonno fosse tranquillo. Ogni volta si avvicinava a me, che amavo dormire con le gambe sollevate, … “Ti entra il freddo!” diceva, e non usciva se le gambe non erano ben distese. Naturalmente, subito dopo il suo accostare la porta, il mio corpo riprendeva la precedente posizione :))
Altro ricordo … prima di mangiare dovevamo necessariamente lavarci le mani e fargli sentire il profumo del sapone … spesso io facevo scorrere l’acqua, affinché ne sentisse il rumore dalla cucina, passavo il dito sopra il sapone e lo strofinavo sulle mani … il profumo c’era, ma io non le avevo lavate :))
Controllava ogni sera i nostri quaderni, come, nemmeno ora, molti genitori fanno.
Pur avendo un buon lavoro, si è trasferito per noi, perché potessimo frequentare le scuole … ha tenuto molto ai nostri studi e, se non fosse stato per la sua insistenza, sebbene non sempre dolce, mio fratello non si sarebbe di certo laureato!
Non era, e non è, d’accordo con le mie idee politiche e quando, giovane ragazza, partecipavo alle manifestazioni e mistificavo quel mio uscire, inventandomi improrogabili studi  assieme a compagni di scuola, ironicamente mi diceva “ Sì, ma se ti rincorrono, togliti gli zoccoli, ti sarà più facile scappare!”
Non l’ha mai detto, ma sono certa che è contento dei risultati che i suoi figli hanno raggiunto, nel campo scolastico e lavorativo, intendo dire … per quanto riguarda la mia vita, mi ha invece spesso ripetuto … “Se tu mi avessi ascoltato!”. Da tempo, per fortuna, non lo dice più.
Nonostante abbia dovuto sopportare e superare difficoltà davvero grandi, ora, sebbene abbia cominciato da un po’ a perdere qualche inevitabile colpo, è ancora un anziano signore che, non senza l’aiuto di mia madre, riesce a gestire la sua vita.
Dicevo … mio padre e mia madre … 63 anni di matrimonio!
Ecco, in questo, e in particolare per quanto riguarda me, il loro esempio non ha davvero funzionato!
Ma già dal sapone, si era capito di quali opposizioni sarei, poi, stata capace :)))

 
 
 
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ANTIGUA. GUATEMALA

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Quel luogo incantato ...
Solenne città coloniale, splendida nella sua decadenza, atmosfera rarefatta, trasognata, aerea … il luogo dell’anima.
Camminare fra le stradine di ciottoli, ammirare la magnifica architettura delle case giallo-ocra, le splendide chiese, l’affascinante visione dei tre imponenti vulcani, Agua, Fuego e Acatenango, ha rappresentato per me la realizzazione di un sogno, neppur sognato.
Antigua il luogo dove vorrei vivere, non so se questo mai accadrà, mi sono però fatta la promessa di trascorrervi almeno un anno dei miei giorni.

 

LEI. FRIDA KAHLO

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In un articolo su Leon Trotskij, comparso su Frigidaire nei primi anni ‘80, venni per la prima volta a contatto con la figura di Frida Kahlo.
Mi parve da subito una donna di grande coraggio e intelligenza e decisi di approfondire attraverso alcune letture.
Moglie del più grande muralista messicano, Diego Rivera, ebbe, oltre la poliomelite, due gravi incidenti: il primo a 18 anni quando, in uno scontro fra un tram e l’autobus su cui viaggiava, rimase trafitta e ciò le comporterà nel corso degli anni la non possibilità di vivere la maternità e il dover subire un gran numero di interventi, fino all’amputazione di un piede prima, della gamba poi … il secondo … l’incontro con Diego, che lei soleva dire, a volte per scherzo, a volte per rabbia, essere stato un incidente decisamente più grave del primo!
Frida dipinse nelle opere, in modo crudo e aspro, ma al contempo dolce e delicato, la parte dolorosa della sua realtà.
Nonostante l’handicap e le grandi sofferenze è riuscita a vivere coraggiosamente, anche in modo estremo, giorni pieni di ideali, di passioni, di amori, di incontri.
E’ stata adorata da Diego e lo ha adorato nonostante i ripetuti tradimenti: non era, di questi, il rapporto fisico che la distruggeva, ma il tradimento mentale, la mancanza di lealtà e, in quelle sue ferite, penso ci si possano riconoscere e ritrovare molte donne.
Divorzieranno, si cercheranno di nuovo e si sposeranno ancora … fa venire alla mente i tanti rapporti indefiniti, a volte conflittuali, così difficili da recidere, coppie addomesticate, in cui nessuno riesce a fare a meno dell’altro, forse, per amore.
E’ stata amata da tanti per quella vivacità, trasparenza, duttilità e finezza mentale, che le hanno permesso di vivere e coltivare, nei momenti in cui tutto luccicava, i fiori del giardino della sua vita e di sostenere, con grande forza, la solitudine nei tanti momenti bui.
Fosse lo stesso per tutte quelle donne che, da regine, si ritrovano un giorno, non più accolte!
Nella sua casa, Casa Azul, ora museo, fra le sue cose, i suoi colori, le sue opere, si respira un’aria tersa, linda, che ti entra dentro e ti riempie l’anima .
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(scritto nel giorno del 50° della sua morte 13 luglio 1954 - 2004)


 

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