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beatitudineecastigo

Blog per pochi. Sono gradite menti elastiche ed eleganti. Eleganti … di chi è capace di umiltà (non solo intellettuale). Elastiche … di chi ama il confronto. Non è quindi gradito chi ama autoincensarsi.

 

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Le mie cinque strane abitudini

Post n°56 pubblicato il 10 Luglio 2007 da amoildeserto

Cose strane ne faccio a iosa … temo che non siano pochi quelli che mi considerano un po’ matta


Toglietemi tutto, ma non il caffè.
Così abituata ad avere avuto sempre chi mi ha portato il caffè a letto … ora che, ohibò, nessuno è al mio fianco, me lo porto da sola! Verso l'intero contenuto della caffettiera nella tazza grande e torno a letto per berlo!

La sveglia.
Ho sempre paura di non svegliarmi anche perché in genere vado a letto tardissimo e così … punto la sveglia, punto il cell e mi faccio chiamare da quelle orribili voci telefoniche. I richiami a doversi alzare avvengono a distanza di qualche minuto l’uno dall’altro.  Solitamente funziona.

Ritardataria sempre.
Sono una ritardataria cronica senza alcuna speranza di ravvedimento.
Anche se ho dieci ore a disposizione … compio le azioni, quelle che ti fanno dire “Sono pronta, posso andare”, sempre e solo negli ultimi minuti, il che vuol dire ad esempio, che non arrivo mai a scuola in orario e, nell’iimprobabilissimo caso in cui ciò avvenga, i ragazzi si aspettato un “ Ok, avete ancora cinque minuti di relax, vado a prendermi un coffee … “
(meglio aggiungere che resto però ore e ore in più e… a gratissssss!)

Disordinata? Di più!
Trovare le cose è sempre un’impresa … i cassetti poi! … ogni tanto li sistemo, ma bastano poche ore e riprendono le sembianze appena smesse. La non da me amata Montessori, diceva che l’ordine esterno rispecchia quello interiore … beh, seppur a malincuore, credo di doverle dare ragione. Ho però sempre trovato, da quel lontano giorno in cui ho avuto una casa mia, qualcuno che mi ha adottato e e che si occupa di ripristinare, in situazione vivibile, gli spazi dopo il mo passaggio. Non avrei potuto fare diversamente … devo pur avere cura di me!

Non lavo mai la macchina.
Potrebbe rientrare nel mio odio per il fare le pulizie, ma credo abbia ragioni più profonde … l’autolavaggio è infatti abbastanza vicino a casa, con 6 euro avrei una macchina brillante, eppure … nulla da fare, aspetto la pioggia!

 
 
 
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Quel luogo incantato ...
Solenne città coloniale, splendida nella sua decadenza, atmosfera rarefatta, trasognata, aerea … il luogo dell’anima.
Camminare fra le stradine di ciottoli, ammirare la magnifica architettura delle case giallo-ocra, le splendide chiese, l’affascinante visione dei tre imponenti vulcani, Agua, Fuego e Acatenango, ha rappresentato per me la realizzazione di un sogno, neppur sognato.
Antigua il luogo dove vorrei vivere, non so se questo mai accadrà, mi sono però fatta la promessa di trascorrervi almeno un anno dei miei giorni.

 

LEI. FRIDA KAHLO

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In un articolo su Leon Trotskij, comparso su Frigidaire nei primi anni ‘80, venni per la prima volta a contatto con la figura di Frida Kahlo.
Mi parve da subito una donna di grande coraggio e intelligenza e decisi di approfondire attraverso alcune letture.
Moglie del più grande muralista messicano, Diego Rivera, ebbe, oltre la poliomelite, due gravi incidenti: il primo a 18 anni quando, in uno scontro fra un tram e l’autobus su cui viaggiava, rimase trafitta e ciò le comporterà nel corso degli anni la non possibilità di vivere la maternità e il dover subire un gran numero di interventi, fino all’amputazione di un piede prima, della gamba poi … il secondo … l’incontro con Diego, che lei soleva dire, a volte per scherzo, a volte per rabbia, essere stato un incidente decisamente più grave del primo!
Frida dipinse nelle opere, in modo crudo e aspro, ma al contempo dolce e delicato, la parte dolorosa della sua realtà.
Nonostante l’handicap e le grandi sofferenze è riuscita a vivere coraggiosamente, anche in modo estremo, giorni pieni di ideali, di passioni, di amori, di incontri.
E’ stata adorata da Diego e lo ha adorato nonostante i ripetuti tradimenti: non era, di questi, il rapporto fisico che la distruggeva, ma il tradimento mentale, la mancanza di lealtà e, in quelle sue ferite, penso ci si possano riconoscere e ritrovare molte donne.
Divorzieranno, si cercheranno di nuovo e si sposeranno ancora … fa venire alla mente i tanti rapporti indefiniti, a volte conflittuali, così difficili da recidere, coppie addomesticate, in cui nessuno riesce a fare a meno dell’altro, forse, per amore.
E’ stata amata da tanti per quella vivacità, trasparenza, duttilità e finezza mentale, che le hanno permesso di vivere e coltivare, nei momenti in cui tutto luccicava, i fiori del giardino della sua vita e di sostenere, con grande forza, la solitudine nei tanti momenti bui.
Fosse lo stesso per tutte quelle donne che, da regine, si ritrovano un giorno, non più accolte!
Nella sua casa, Casa Azul, ora museo, fra le sue cose, i suoi colori, le sue opere, si respira un’aria tersa, linda, che ti entra dentro e ti riempie l’anima .
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(scritto nel giorno del 50° della sua morte 13 luglio 1954 - 2004)


 

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