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Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni

8/4/2005 - 15,43 

Da "Al fuoco della controversia" di Mario Luzi:
Ridotto a me stesso?
Morto l'interlocutore?
O morto io,
l'altro su di me
padrone del campo, l'altro,
universo, parificatore...
o no,
niente di questo:
il silenzio raggiante
dell'amore pieno,
della piena incarnazione
anticipato da un lampo? -
penso
se è pensare questo
e non opera di sonno
nella pausa solare
del tumulto di adesso...

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Commenti al Post:
SchiavoDiEspressioni
SchiavoDiEspressioni il 29/12/06 alle 09:12 via WEB
Inviato da Labellezzadi1quercia il 14/04/05 alle 12,05: "Bene, nessuno ha commentato questa poesia... Forse perchè nessuno ha capito ciò di cui sta parlando Luzi? Anche io faccio un po' di difficoltà ad entrare... Dirò quello che mi sembra: si parla di una pace interiore, che risulta nuova, per la persona che parla. Si ricorda, forse, di tempi di conflitto interiore: <<dov'è l'altro interlocutore? E, soprattutto, chi era, fra i due, che contraddiceva? Io, o lui? Perchè ora sento questa pace, si dice il Poeta, e non capisco. Forse è l'amore, questa pace che sento.>> Ma non capisco quando dice: l'amore anticipato da un lampo. Cos'è quel lampo? La coscienza improvvisa di un cambiamento interiore? Perchè hai scritto questa poesia, Claudio? Cosa vuol dire per te? Vi voglio quasi bene. Dico quasi, così ci prevengo da delusioni future... Ciao. Bacio a te e a Simona (è così, vero, che si chiama? spero)" - Inviato da ClaudioSalvi2no il 14/04/05 alle 14,24: "Si chiama così, ma in questo contesto si firma <<Luce27dgl>>: ti ringrazio, anche da parte sua... :-)" - Inviato da Labellezzadi1quercia il 14/04/05 alle 12,09: "E poi aspetta, che alla fine parla di un tumulto... Parlando del silenzio interiore, poi, alla fine, chiude con un tumulto. Il tumulto è dato da questo dubbio sulle origini della pace interiore? Claudio, illuminami." - Inviato da ClaudioSalvi2no il 14/04/05 alle 14,46: "Ok, adesso aziono il riflettore (eheheh): dunque, a mio parere le due poesie che ho inserito nascono dal medesimo senso di smarrimento, di fronte alla constatazione del proprio isolamento spirituale; nel contempo, però, si ha coscienza del limite che potremmo oltrepassare trascendendo la nostra singolarità, in un afflato di contemplazione mistica che coinvolga l'alter ego da cui dipendiamo per raggiungere la coscienza di sè. Credo si tratti di un impulso sentimentale, che purtroppo spesso precede la rassegnazione ad un amore silenzioso, però mai passivo: è la perfezione di un ideale, da inseguire in eterno..."
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