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Christie's festeggia i 60 anni del suo arrivo in Italia (quello che allora era in Piazza di Spagna fu il primo ufficio che la celeberrina casa d'aste londinese aprì fuori dal regno Unito) e insieme con una nuova sede in via dei Condotti a Roma, si celebra con una mostra di meraviglie del Novecento italiano.
In tutto 57 lotti, tra tele, sculture, gioielli, persino borse, tutti provenienti da collezione private e in parte anche mai visti, che per tutta la giornata di oggi sono in mostra nella capitale in un padiglione del Maxxi e poi si sposteranno a Torino (il 28 marzo all'Ersel) e Milano (dal 6 al 10 aprile a Palazzo Clerici) fino alla consueta asta di primavera che si batterà l'11 aprile nel capoluogo lombardo.
Raccolti per l'asta del sessantesimo ci sono opere iconiche, come un rosso Concetto spaziale- attesa di Lucio Fontana o un arazzo di Boetti del 1989 e altre meno consuete come un piccolo Burri (Nero e oro) del '94 o la carnalissima Spiaggia Affollata di Fausto Pirandello.
E ancora la grande testa in volo (Senza Titolo) di Gino De Dominicis che sembra citare Guernica, una rossa, interessantissima tela di Osvaldo Licini (Amalassunta su fondo rosso chiaro del 1949) e uno splendido colorato Scarpitta (Ammiraglio del 1958) provenienti entrambi dalla collezione di un dentista torinese.
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Poi ovviamente non sempre va così, è capitato e capiterà sicuramente di perdere per demeriti nostri, ma non è sempre così, voglio evitare la polemica spicciola, ma la gara di ieri non mi è andata giù.
- continua Morrone - Il gol siglato ieri dal Cosenza era in netto fuorigioco, 4-5 metri, e non è la prima volta che ci capita di subire così, penso anche alla gara contro il Trapani.
Posso capire se il fuorigioco è di pochi centimetri e non viene ravvisato da una terna arbitrale, siamo tutti umani, ma errori grossolani come quelli commessi dalla terna di ieri non li ho visti neppure nei Dilettanti.
Per noi anche un punto può far la differenza, e se lo merito pretendo di averlo, perché vogliamo giocarci come tutti le nostre chances.
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Dopo la vittoria col Benevento, Stefano Pioli vede l'ambiente coeso e unito come mai prima d'ora e un rinnovato amore per la Fiorentina; è l'ultimo lascito di Davide Astori.
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Una comunità chiusa, abitata dalle stesse famiglie da molte generazioni, dove un giorno arriva uno sconosciuto, il giovane vagabondo Mills, ex bambino abbandonato ed ex tossicodipendente, e con il suo arrivo si scatena parallelamente una lunga catena di omicidi. "E' la storia si un capro espiatorio, di una comunità che si rivolta compatta verso un bersaglio facile.
Mills, cambia nome, corre, ha paura, cerca di indagare sulla scia di morti con l'aiuto di Beth, ex artista e moglie in crisi di un artista famoso, seguendo una pista parallela a quella della polizia, ma la piccola cittadina di Orient è pronta a distruggerlo. "Beth - spiega Bollen - è il personaggio che più mi assomiglia.
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Circa due settimane prima della festa della Natività, il beato Francesco chiamò a sé un uomo di nome Giovanni e gli disse: Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l'asinello'. La distinzione tra il fatto dell'incarnazione e il modo di essa, tra la sua dimensione ontologica e quella esistenziale, ci interessa perché getta una luce singolare sul problema attuale della povertà e dell'atteggiamento dei cristiani verso di essa. Ne deriva che il papa, vicario di Cristo, è davvero il padre dei poveri, il pastore di questo immenso gregge, ed è una gioia e uno stimolo per tutto il popolo cristiano vedere quanto questo ruolo è stato preso a cuore dagli ultimi Sommi Pontefici e in modo tutto particolare dal pastore che siede oggi sulla cattedra di Pietro. In una omelia di Natale tenuta a Milano, il cardinal Montini diceva: La visione completa della vita umana sotto la luce di Cristo vede in un povero qualche cosa di più di un bisognoso; vi vede un fratello misteriosamente rivestito di una dignità, che obbliga a tributargli riverenza, ad accoglierlo con premura, a compatirlo oltre il merito. Fonte: zenit .org /it /articles/il-mistero-dell-incarnazione-contemplato-con-gli-occhi-di-francesco-d-assisi
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