THE FLOWER OF SIN

JULY AFTERNOON...

Le nuvole in quel pomeriggio di luglio giocavano a rincorrersi, l'aria era fresca, il vento pettinava l'erba e scuoteva la grossa quercia, le pannocchie avevano iniziato a ingiallire, la pioggia si faceva desiderare, tutto era immobile, tranne per Jack, l'ombra della casa lasciava lontano l'afa, era seduto su di uno sdraio di legno scuro ricoperto con un materassino color fragola, la schiena sollevata, sulle gambe un piccolo leggio di plastica e un portatile, batteva nervosamente sui tasti, era impegnato con un vecchio resoconto che voleva concludere in breve tempo per poter iniziare un  progetto che in quei giorni lo stava stimolando, ogni tanto sollevava lo sguardo per cercare le parole, incontrava le nuvole, i loro giochi erano qualcosa di inspiegabile, a volte si sfilacciavano, lasciavano strisce grigie sulla tela azzurra, quando capitavano momenti così capiva che era meglio abbandonarsi e sognare ad occhi aperti... Era proprio in quel momento che come per magia compariva Michela, chissà dov'era, magari a cavallo di qualche nuvola, forse era per quello che sembrava ipnotizzato da quelle danzatrici di bianco vestite... Appoggiò a terra tutto e abbassò lo schienale, ora sembrava di essere al cinema, solo che lo schermo non aveva limiti... chiuse gli occhi... non si accorse di nulla... Michela arrivò sulla sua bicicletta rosa su cui aveva disegnato dei minuscoli fiorellini lilla e rossi, un cestino pieno di prugne appena raccolte. Scese senza far rumore, i sassi erano quasi completamente ricoperti d'erba... era stata fortunata, guardando Jack sentì un moto di tenerezza nel cuore, aveva il viso disteso, forse dormiva, aveva un vistitino leggerissimo giallo, una cintura sottile e scarpe basse. Si avvicinò a lui di soppiatto, Jack aveva un paio di pantaloncini blu e una camicia azzurra a maniche corte, i bottoni erano quasi totalmente slaccia tranne due, lo guardava indecisa sul da farsi, si morse il labbro, si inginocchio vicino a lui sull'erba bassa, la mano si mosse velocemente, la camicia si aprì del tutto e Michela iniziò a sfiorargli la pelle, sembrava si divertisse a vedere l'espresioni del suo volto, sorrideva quasi divertita. In quel momento una colomba planò sul tetto della vicina stalla, iniziando il suo ticchittio alla ricerca di briciole, cicale sparse tra gli alberi la sete che non le fa smettere di cantare... Il gesto fulmineo mentre la mano si era spinta più giù, fece aprire gli occhi appena a Jack, iniziò ad accarezzare il suo sesso, mentre si abbassò verso le sue labbra, erano già aperte in un misto di sorpresa e di desiderio, senti un fuoco nel bassò ventre, non si spiegò come da una nuvole potesse essere piovuta proprio lei, eppure era sicuro che un attimo prima fosse lassù... si lascio andare, chiuse appena gli occhi il bacio fu profondo quasi interminabile, erano le labbra che non volevano staccarsi, mentre la lingua si intrecciava con la sua, nessuno poteva vederli, tutt'intorno la campagna era spettatrice, Michela senti il piacere di lui crescere nella mano, mentre l'altra era intrecciata a quella di Jack, la staccò e scomparve sotto il vestito, si sfilò le mutandine, gli occhi si incrociarono, il tempo sufficiente per capire cosa stava per succedere, lui sussurrò con filo di voce "Piccola" lei con un dito gli sfiorò le labbra e rispose "Jack è bello incontrarti tra le nuvole" si spostò, allargò le gambe tra lo sdraio e piano si sedette su di lui. Fu un movimento lento, aveva il cielo ad osservarlo, il piacere per viverlo, la voglia di farlo bruciare, lo sentì entrare dentro di lei e lo guidò con le dita. Jack aveva aperto il vestito di Michela, le sue dita sembravano guidare dall'aria, giocavano con i suoi seni, erano diventati durissimi e impazziti, sembrava sapere esattamente cosa lei volesse e ora era dentro di lei, cercando di inarcare la schiena per spingersi ancora più verso l'alto, era bellissimo si muoveva con una passione senza limiti, si sentiva l'odore della loro pelle mischiata al profumo del mondo, quando si abbassò su di lui, si baciarano ancora e ancora, poi lui si abbassò la testa, raccolse i seni con le mani, li avvicinò abbastanza da avere i capezzoli vicini e iniziò a farli impazzire. Un gemito sfuggì dalla bocca di lei, poi un altro, rimaserò così, il tempo sembrava impazzito, le mani sembravano non trovare sosta, avevano voglia di toccarsi, forse non si erano resi conto che erano arrivati all'anima ed erano carezze... Vennero nello stesso istante, Jack si sollevò e con lei in braccio entrò in casa, fece un piccolo corridoio in mattonelle rosa, la mise sul letto, stavolta fu lui ad essere sopra di lei... "Amore sei bella" le disse sorridendo con gli occhi... la baciò... e rimasero abbracciati così ad aspettare la prossima nuvola...