Creato da Il.giorno.In.Piu il 11/07/2012

THE FLOWER OF SIN

Michela & Jack

 

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IL FIORE I

Post n°6 pubblicato il 12 Settembre 2012 da Il.giorno.In.Piu
 


Foto di Il.giorno.In.Piu

La giornata lavorativa volgeva ormai al termine, Giulia sistemò con cura tutte le pratiche che aveva avuto per le mani in quella giornata convulsa, acquisizioni, vendite, azioni che passano di mano, al posto dei pensieri ormai aveva delle percentuali, era diventata meglio del Mac che aveva sul tavolo, il gigantesco monitor le ricordava implacabile che a quell'ora doveva già essere a casa da un pezzo. Aveva sentito poche ore prima Davide, il suo volo da Dallas era alle quattro e qualche minuto, ormai doveva essere sull'Atlantico, sentii un po' di preoccupazione salire, ma la scacciò in fretta, spense il computer, raccolse rapidamente le sue cose e si diresse verso il parcheggio interrato, la sua mini rossa decorata agli specchietti con la bandiera britannica l'attendeva, appena salì girò la chiave, attese un attimo e mise in moto, quel giorno di fine settembre era particolarmente caldo e in quei casi la prima cosa che faceva era sempre aprire un po' il tetto, sentire per un attimo quella voglia d'estate che ormai si allontanava. Uscì dal parcheggio, percorse il viale alberato e svoltando a destra si immise in una specie di arteria che collegava la metropoli a quel piccolo angolo di incontaminata quiete, cominciò ad accelerare sentendo salire l'adrenalina, continuava a pensare a lui lassù tra le nuvole, negli ultimi sette mesi aveva seguito un importante appalto per una grossa società americana, si sentivano ogni giorno, spesso il pc li collegava, il più delle volte erano troppo di fretta per godersi quei momenti in cui il contatto era necessario per entrambi. Ma ormai l'attesa stava per finire, lui sarebbe arrivato la sera successiva alle ventitré dopo una tappa a Francoforte per fare il punto sugli sviluppi industriali presso la sede distaccata della società, finalmente si sarebbero riabbracciati. Si sentì improvvisamente nervosa, voleva vederlo ma la sera seguente era un'eternità. Quando arrivò alla tangenziale fu costretta a rallentare, il suo appartamento acquistato proprio poco prima della partenza di Davide era composto da due minipiani in un complesso a piramide a pochi chilometri dal suo ufficio. Arrivata sotto casa, parcheggiò la macchina davanti al cancelletto, non amava molto il garage, troppo scomodo, ma soprattutto si sentiva davvero stanca. Entrò in casa, lasciò cadere la borsa, le chiavi tintinnarono sul tavolo, iniziò togliendosi la giacca, si slacciò la gonna, ma proprio in quel momento il citofono con il suo cicaleggio la scosse, chi poteva essere a quell'ora?

-Si chi è?
Fattorino. Una consegna per la Signora Giulia Tommasi.
-Attenda scendo subito.
Rispose lei pensierosa
Si rivestì scese le scale e davanti al cancello vide un uomo anziano con una busta.
Lui sorrise di cortesia, lei di rimando fece un cenno con il capo firmò e prese in mano il plico ringraziando. Lo aprì e in quel momento il respirò sembrò fermarsi. Vide la grande aquila di Armani troneggiare sulla carta, la aprì con un misto di ansia e gioia, all'interno due biglietti. Iniziò a leggere e vide il suo nome su uno dei due, prima fila, entrambi posti vicini, sul secondo biglietto non c'era nome. La sfilata sarebbe stata la sera successiva, il suo entusiasmo si spense, ma non del tutto, non poteva andarci per nessun motivo e in quel momento l'unica cosa che desiderava era vederlo, risalì in casa chiedendosi chi era stato a spedire quei due inviti. L'indomani a mezzogiorno avrebbe dovuto confermare la sua presenza alla sfilata e comunicare il nome della persona che sarebbe andata con lei, appena entrata in casa si spogliò sulla porta, completamente, attraversò il corridoio ed entrò in bagno, il profumo delicato di vaniglia la avvolse, aprì l'acqua della doccia, quella sera si sarebbe concessa anche l'uso dell'idromassaggio e del bagno turco, voleva rilassarsi e non pensare.
Dopo parecchi minuti uscendo dalla doccia il suo corpo sembrava rinato, si diresse in cucina dove si preparò un piatto velocissimo, andò nella stanza e accese lo stereo, dalle casse la musica iniziò a riempire la camera i Coldplay, sorrise, ripensò ad un momento su quel letto con Davide proprio su quella canzone, si stiracchiò, lasciò questo pensiero fluire in lei, aveva indossato una vestaglia pulita le sue mani accarezzarono i seni e il contatto dei capezzoli con la stoffa la fece trasalire, in un movimento innaturale continuò a regalarsi quell'emozione fino a che non sentì un brivido intensissimo nel bassoventre. Lo desiderava, era sempre stato così, il solo pensiero di lui apriva nella sua anima una porta dove il piacere fluiva naturalmente come se i loro corpi e la loro pelle fossero stati da sempre attratti da una forza che definire semplicemente attrazione era ingiusto. Torno in sé, si spogliò completamente, pensò a lui lassù, ripensò agli inviti e l'indomani avrebbe dovuto scoprire chi era stato a mandarli visto che da quando era arrivata a Milano anni prima quella sfilata era sempre stata il suo sogno, si mise sotto la coperta, il risultato dell'attimo precedente lo sentì quando si rannicchiò e lì gocce di piacere avevano fatto capolino... THE FLOWER OF SIN

Commenti al Post:
NienteDi.Personale
NienteDi.Personale il 12/09/12 alle 21:52 via WEB
Bellissimo...
 
 
Il.giorno.In.Piu
Il.giorno.In.Piu il 17/09/12 alle 21:42 via WEB
Grazie sei gentile...
 
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Metterei il viso nell'incavo tra la tua spalla e il petto
mi perderei nel tuo odore...
nel profumo del tuo corpo...
nel tocco delle tue carezze e rimarrei così
mentre le mie mani sfiorando la tua mente
arriverebbero al centro del tuo piacere...

'Jack'

 

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In un tango mille emozioni,
il tuo corpo si lascia condurre dalle mie braccia,
ti stringo a me, mentre i passi diventano passione,
non smetti di perderti nei miei occhi,
un fuoco che brucia,
sento un brivido quando la musica diviene ritmo,
i nostri movimenti sussurrano per noi,
ti tocco,
la pelle vibra, i tuoi pensieri sussultano,
le mie labbra incrociano le tue,
la musica si spegne,
le mani intrecciate
e due cuori che parlano di...
noi.
'Tu'

 
 
 

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