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« Come in un filmgiaccone »

Inglorious Bastrad

Post n°157 pubblicato il 16 Ottobre 2009 da nem_o

 

Inglorious Bastard

Ho sentito che non era un film tarantiniano.

Non è vero, è tarantiniano fino in fondo alle mutande .

Forse non nei dialoghi, se si eccettua quello iniziale.

Ma il plot narrativo è Tarantino allo stato puro.

Diversi episodi che vanno a convergere nel finale che riscrive la storia, le macchiette di Hitler e Goebbles (a dire il vero anche i personaggi reali erano tragiche macchiette), le situazioni surreali, la violenza come fatto ordinario, il sangue come quotidianità, la musica, lo stile che deve molto allo spaghetti western trasportato questa volta nella seconda guerra mondiale, la caratterizzazione dei personaggi, l’ironia graffiante, il totale spiazzamento dello spettatore.

E soprattutto il finale in cui la storia viene riscritta a uso e consumo del suo universo (forse ma non è detto) malato.

Non è fantapolitica, è Tarantino e basta.

Mai film (visto da me) aveva sovvertito così la Storia senza sconfinare nel ridicolo.

Era difficile pensare ad una conclusione. Nel corso della mia visione più di una volta sono stato portato a pensare che non poteva finire così.

E così invece è finito.

Tarantino è andato oltre alle mie aspettative, oltre alle aspettative di un qualunque appassionato di fanta-storia. Cronemberg nella Zona Morta riscriveva una storia mai esistita, non parlava di personaggi reali. Qui si parla di loro.

Ma forse questo non è la Storia, qui ci si muove in un universo parallelo.

Ancora una volta sono andato a scontrarmi con il multiverso.

Ma questa volta non era necessario capirlo.

Bastava lasciarsi immergere. 

 

 
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