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Post n°71 pubblicato il 10 Aprile 2006 da desperado82
Di Angelo Maria Perrino Alla fine i “coglioni” si sono rotti. E Silvio Berlusconi è stato mandato al tappeto. Con un successo pieno, netto e inequivocabile dei suoi avversari. L’Italia svolta a sinistra e dice basta con la politica-fuffa, fatta di promesse, trovate e sparate, colpi di teatro e mandrillate, lifting e bandana. Torniamo a fare politica con serietà e rigore, manda a dire il popolo italiano, che premia lo stile sobrio e responsabile di Romano Prodi. Si chiude un decennio, muore un’illusione: l’idea cioè che un imprenditore liberale e di successo avrebbe guidato l’Italia come un’azienda, dandole brio e velocità, efficienza e dinamismo. Un corno. L’Italia che il centro-destra lascia dopo cinque anni di governo è peggiore di quella che aveva preso il 13 maggio 2001 insediandosi al potere. Il Paese declina, il debito pubblico cresce, come la spesa pubblica, le entrate scemano, è al lumicino la nostra credibilità internazionale. Gli italiani sono sfiduciati e non credono più a Babbo Natale e alla Befana. Ora bisognerà rimotivarli. Il crollo di Forza Italia, che dai primi dati appare pesante sia al Senato sia alla Camera è il segno tangibile della svolta. L’esodo di elettori azzurri non è recuperato né da An (stabile) né dalla Lega (in calo). Solo l’Udc cresce nel Centrodestra, mettendo a frutto proprio la sua prolungata conflittualità. Dall’altra parte la lettura è più complessa. Si registra un successo dei Ds, che crescono più della Margherita, pur in avanzata. L’Ulivo non prende più voti rispetto alla somma dei due partiti. Si assiste a una frammentazione, con un successo di tutti i partitini e in particolare di Rifondazione Comunista e della Lista Di Pietro. Ma anche Rosa nel Pugno e Udeur vantano buone performance (mentre restano al palo Verdi e Pdci). Una galassia composita e frammentata,quella che si presenterà a Palazzo Chigi. Che richiederà, per stare insieme e governare, tanto lavoro di mediazione e di sintesi. Auguri a Romano Prodi, che avrà questo compito non facile e che si è guadagnato i galloni sul campo. Al centrodestra l’onore delle armi e l’augurio di un’uscita di scena serena ed equilibrata. Si lecchino le ferite, recuperino (se gli riesce) quell’amalgama interno che finora è mancato, facciano una buona opposizione e arrivederci al 2011. Mio caro Angelo Maria Perrino, si sente nelle Sue parole un astio immenso come quello di un ragazzino che ha appena finito le elementari e vuole in qualche modo vendicarsi dei maestri severi. Paolo Rota |
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 06:57
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il 25/03/2009 alle 06:00
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