DestinazioneChiapas

PARTITI  E ...  ARRIVATI

Insomma, ci siamo  riusciti!

... ma  e'  stata  dura!

Dopo  il mesto ritorno a casa di Domenica, baldanzosi ci siamo ripresentati al Marconi di Bologna  marted¡ mattina, con il solito "Taxi" Gianni.

Ore 5 ... la  signorina  del check-in dice che non ci  trova! Cioe'  ci  siamo, ma  non riesce a darci i posti in aereo ... strapuntini almeno?

Arriva  una  "capa"  e  smanetta una  ora, dico una  ora, e  alle  6 sudata e anche  tesa  ci  conferma  che almeno fino a Citta' del Messico siamo a posto.

Si  parte!

Viaggio panoramico fino a Parigi o almeno fino al Monte Bianco con le Alpi che si svegliavano al sole mostrando i profili seghettati delle  montagne  innevate. Poi un mare di nuvole fino a Parigi dove siamo atterrati sbucando ad un centinaio di metri dalla pista da un banco spesso di grigio e nebbioso ammasso di gocce.

4 ore di sosta, che  Teresa ha  sfruttato approfittando delle  comodita' di quel grande aereoporto.

Quindi il grande balzo, dodici ore fino a Citta' del Messico, sorvolando nell'ordine l'Inghilterra, l'Irlanda, la Groenlandia, il Canada e poi scendendo lungo gli Stai Uniti.

Visto molti iceberg ma  gli orsi  polari no, perche' i vigliacchi si mimetizzano e da 10 km di altezza si fa fatica a distinguerli sulla neve.

Vita  di lusso a bordo, abbiamo anche "ballato" e  molto, mai  diverito cosi' tanto...

Sopra  a  Minneapolis  abbiamo danzato per quasi un'ora  con il capitano che e' salito fino ai 12.000 metri per cercare di schivare "l'oliva", ma  ci si tarantolava che era un piacere...quasi!

Il tutto ha portato ad un ritardo all'arrivo di 30 minuti del quale il Capitano si  e' oltremodo scusato.

Sdoganati i bagagli (il Messico fa  dogana comunque SOLO  a Citta' del Messico) li abbiamo rispediti per nastro trasportatore interno mentre noi andavamo a fare l'ultimo check in alla Aeromessico.  Anche  qui ovviamente  20 minuti di lavoro per la  povera ragazza che anche lei ha  chiamato il "capo"  il quale anche lui ha  bestemmiato il suo, perche', c'era da chiederlo?,  ci assicurava che eravamo nella  lista, ma  non si capacitava come  non era possibile  trascinarci dalla lista ai sedili ...

Finalmente ci trova in fondo due "cucce".

Ore 22.45, ora locale, 7  ore di differnza con l'Italia,  arriviamo a Tuxtla  dove ci aspetta il sempre sorridente  Meno, amico dal 1999...  ma  le  valige  NO.

Tussi se ne vanno via portandosi appresso valige e borsoni, mentre noi due pirla guardavamo desolati il nastro trasportatore ... vuoto.

Fatta la  classica richiesta, finalmente  il Meno a bordo della sua rombante Wolkswagen di 20 anni si inerpica per la nuova  autostrada depositandoci all'una davanti alla nuova casa delle ragazze del Progetto Orquidea.

Sono l'una e trenta di notte. Svegliamo le ragazze con schiamazzi vari e alla fine eccole  contente ad abbracciarci.

ma  e' stata  lunga e dura, piu' di 29 ore dal primo check in ...

ma  come dice  il proverbio?

Chi l'ha  dura  la  vince ...(scritto  alla  bossi)

ciao

valter e  teresa