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Citigroup vede nero su Italia e Spagna, a breve bailout

Citigroup (NYSE: - ) prevede che Italia e Spagna avranno molto probabilmente bisogno di un piano di aiuti completo da parte della Troika, a causa della "mancanza di un accesso al mercato a livelli sostenibili e della credibilit dei rispettivi impegni sul fronte delle riforme fiscali e strutturali".

Per gli economisti della banca Usa, "gli ingredienti probabili" dei bailout "saranno una condizionalit sulle riforme strutturali e fiscali, un finanziamento da parte dell'Efsf (o dell'Esm una volta operativo) e il coinvolgimento del Fmi nel disegnare e monitorare il programma".

Per gli economisti, essendo i firewall europei troppo piccoli, sarebbe "desiderabile" che il Fmi finanziasse parzialmente il programma e che i due Paesi mantenessero una forma di accesso al mercato. Un altro modo di risolvere la questione dell'inadeguatezza dei meccanismi anti-crisi europei, spiegano gli economisti, sarebbe quello di rendere l'Esm una controparte idonea per l'Eurosistema. Parlando più specificamente della terza economia dell'Eurozona, Citigroup sostiene che ci siano almeno cinque ragioni per le quali l'Italia è un candidato per un piano di aiuti esterno.

Queste cinque ragioni sono: l'ampio stock del debito pubblico; una crescita più bassa delle attese; un presidente del Consiglio impegnato a non implementare nuove misure di austerit se il Governo non dovesse centrare gli obiettivi a causa della crescita più bassa delle attese; progressi deludenti sulle riforme strutturali in favore della crescita e sulle privatizzazioni; la continua dipendenza del Governo Monti dallo stesso Parlamento che ha portato il Paese vicino alla perdita dell'accesso al mercato nell'autunno 2011.

Pur riconoscendo che il Governo Monti ha avuto "successo all'inizio" sulle riforme strutturali, e in particolare grazie a quella delle pensioni, Citigroup non è particolarmente ottimista sui prossimi passi dell'Esecutivo. Il Governo Monti ha deluso sulle riforme e con le elezioni politiche previste per la primavera del 2013, le crescenti frizioni nell'Esecutivo e tra i diversi partiti della maggioranza e cittadini sempre più insofferenti, sembra "improbabile" che si ritrovi uno slancio sul tema, sostengono gli economisti.

Secondo gli esperti, perché riesca a ripristinare un accesso al mercato duraturo, il Paese ha probabilmente bisogno di un Governo con legittimazione elettorale e che sia impegnato verso profonde riforme strutturali. "In assenza di un governo del genere, la credibilit sull'impegno verso riforme fiscali e strutturali può essere fornito da un programma della Troika", concludono gli economisti.