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Un blog creato da storia.fusione il 30/07/2008

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capra come pannella???? e da quando ha iniziato a farsi le canne?

Post n°23 pubblicato il 10 Settembre 2008 da storia.fusione

il titolo è ovviamente provocatorio, avete letto gli articoli della rassegna nazionale?

uno in particolare, quello che dipinge il renzo come pannella appunto per via del suo atteggiamento ostruzionistico, definito cosi per il fatto che dall'alto della sua carica ha bocciato,insieme agli altri del consiglio di sorveglianza, il piano di razionalizzazione.

di primo acchito, a parte i toni, potrebbe sembrare semplicemente un articolo dissenziente, vivvaddio siamo in democrazia, si puo' dire quello che si vuole...

ma no, sta proprio qui la fregatura, quell'articolo è il degno figlio della degna stampa italiana, quella che fa sbellicare dalle risa i giornalisti esteri, molto meno amici di....dei nostri, quelli che fanno informazione vera e con i nostri giornali al massimo ci si divertono........

quell'articolo è scritto da chi, poco tempo fa, a proposito del problema dei contatori del gas, ne ha dato una visione, per usare un eufemismo, completamente ribaltata: esisteva anche una lista di persone che ne avevano ricevuto di piu' di gas spettante, e checcavolo, mica c'erano solo quelli che avevano pagato di piu' per via dei contatori obsoleti. Benedetto relativismo, c'e' sempre l'altra faccia della medaglia....

allora ve le diciamo anche noi due cosette, per l'altra faccia della medaglia:

n.1 ci avete rotto il cazzo, si proprio cosi, con sta storia del campanilismo bresciano, con sta storia insomma che siamo solo un gruppo di provincialotti tesi spasmodicamente a proteggere le nostre 4 galline, vi ricordiamo che il NOSTRO capitalismo municipale ha generato una ricchezza pro capite che per i cittadini bresciani pari a 15.223 euro, al netto del debito nazionale vero, a fronte dei 2888 euro pro capite dei milanesi. E questi sono numeri, non opinioni.

n. 2 il nonno renzo li che dall'alto della sua veneranda età fa solo ostruzionismo, come dite voi, ha messo in piedi il termovalorizzatore,  il quale ha vinto il Wtert 2006 industry award, dicesi l'oscar MONDIALE degli impianti di termovalorizzazione, e mica l'abbiamo preso alla sagra della polenta con gli osei, no ce 'hanno dato quelli dell'Earth Center della Columbia University. Forse la sua "vision" sul "future" vale ancora qualcosa.....

n. 3 ci avete rotto il cazzo, si proprio cosi, anche con sta storia che ci lamentiamo per via del fatto che siamo legati alle nostre province, che sembriamo barbari caspita, quello che non digeriamo è di essere schiacciati, non considerati, quello che fa roteare i pirli quando ne parliamo è che la professionalità provata da anni di utili stia soggiacendo alle logiche da multinazionale accentratrice. La prova di cio' sta nelle cariche funzionali,al 90% milanesi. E anche qua si parla di numeri. Basta leggere gli organigrammi.

n. 4 gli interessi del campanile li proteggiamo perchè il cosidetto localismo è un valore, stronzetti esperti di alta finanza, è un valore essere presenti sul proprio territorio e fornire servizi ai cittadini, visto che gli utili in soldoni sono li da vedere, e non siamo cosi stupidi come ci dipingete da non capire che la fusione era necessaria per affrontarlo il mercato. solo che il patrimonio noi ce l'abbiamo dentro e fuori, e non intendo solo in banca...e lo vogliamo vedere preservato, non calpestato.

n. 5 forse c'era qualcun altro di bresciano da paragonare a pannella, qualcuno che ha esternato in modo inconsulto, ma cosi inconsulto che il primo pensiero che mi è venuto oggi leggendo è stato "ma fa uso di sostanze stupefacenti?"

n. 6 il prossimo articolo dello stesso tenore che leggo pero' giuro che lo arrotolo e me la faccio io una canna! solo a quello dovrebbe servire...

 
 
 

ci siamo sposati con relativa fretta. adesso conosciamo meglio il nostro partner....!

Post n°22 pubblicato il 05 Settembre 2008 da storia.fusione

ecco qui uno spunto di riflessione in proposito

 

E’ il lontano 1997, quando AEM Spa, acquisendo la Citytel Spa, dà vita a Metroweb Spa con lo scopo di sviluppare e gestire reti per la telecomunicazione.
Ottenute le autorizzazioni ministeriali, Metroweb si mette all’opera per costruire la più grande rete a fibre ottiche d’Italia, una rete che dovrà coprire Milano e la Valtellina.
Per questi motivi, nel 1999, AEM firma un contratto con il gruppo e.Biscom (ora Fastweb) per sviluppare congiuntamente una rete a fibre ottiche spente. AEM trasferisce a Metroweb le proprie reti e le relative dorsali, mentre e.Biscom acquisisce il 33% di Metroweb con un aumento di capitale.
Nel 2003, in seguito ai problemi che investono il gruppo e.Biscom/Fastweb, AEM rileva il 33% di Metroweb, diventandone così proprietaria al 100%. Metroweb diviene dunque una società di tutti i Milanesi.
Con un investimento complessivo di oltre 200 milioni di euro, tutta Milano viene cablata con 230 mila kilometri di cavi a fibra ottica. I disagi che i cittadini devono affrontare sono molti: lavori in corso, viabilità difficoltosa, alcuni problemi alle linee telefoniche. Ma in fondo ne vale la pena: la città viene dotata di una rete di telecomunicazioni all’avanguardia, una rete capace di renderla più competitiva.
Purtroppo il Sindaco di Milano si chiama Albertini e Palazzo Marino ha necessità di fare cassa: i conti comunali non sono proprio rose e fiori. Quale pensata migliore se non quella di vendere Metroweb, proprio ora che si è conclusa la fase di investimento? Perché aspettare una decina d’anni per veder crescere una società pubblica utile e funzionale?
Il Comune di Milano bandisce allora un’asta per vendere Metroweb. Tutti d’accordo a Palazzo, anche l’ad dell’AEM Zuccoli brinda. Arrivano, udite udite, venti proposte. Ma non si possono vedere! Perché?
Nel frattempo Albertini passa la palla alla Moratti che, ovviamente, si vede bene dal fermare il tutto: anche a lei qualche spicciolo per il Comune non dispiacerebbe. E poi, parola della Sig.ra di Palazzo Marino: “ormai si tratta di infrastrutture superate…”
Il 19 ottobre 2006 Metroweb viene così venduta per 32 milioni di euro alla Burano Spa, società nata ad hoc e costituita per il 23,53% dalla stessa AEM che vende e per il 76,47% da Sscp Fibre, una holding lussemburghese. Questa Sscp Fibre è a sua volta partecipata al 74% da Stirling Square Capital Partners, fondo di investimento facente capo a Citigroup e capitanato (tra gli altri) da Stefano Bonfiglio e Gregorio Napoleone, due vecchi consulenti di Micheli e Scaglia, gli dei ex et in machina di e.Biscom/Fatweb.
Il restante 26% di Sscp Fibre, invece, fa capo a Trondoli e Grassi, ex manager Fastweb (guarda caso) e a tre fantomatiche società offhsore: la 63 Charitable delle Bermuda, la Naikooks delle Isole Vergini e la Merlin di Guernsey.
Morale della storia?
Un’azienda che ha investito su une rete cruciale per oltre 200 milioni e che quindi dispone di un patrimonio importantissimo per la Società viene data via per 32 milioni di euro. Anzi, scusate, 24 milioni, dato che 8 milioni l’AEM li ha dovuti versare nel creare la Burano Spa e vendere un proprio asset.
Ma poi, in fondo in fondo, siamo sicuri dei 24? Difficile dirlo dato che coi 24 milioni AEM ha acquistato obbligazioni Metroweb e dato in pegno le proprie azioni per finanziare gli altri compratori.
Che dire? Un’operazione fantastica! Il pubblico crea, il privato guadagna. Ma non è ancora finita. La ciliegina sulla torta è una notizia di queste ore.
La nuova Metroweb, a capitale privato, affitterà la propria rete a Telecom Italia per 50 milioni di euro. Telecom potrà contare su 70 mila palazzi cablati per offrire i suoi nuovi servizi di ultima generazione (”un’infrastruttura superata” secondo la Moratti) e i proprietari di Metroweb guadagneranno qualche soldino.
Una svendita perfetta.

(tratto dal blog OMB)

 
 
 

LETTURE EDIFICANTI

Post n°21 pubblicato il 05 Settembre 2008 da storia.fusione
 
Tag: spunti
Foto di storia.fusione

Sempre per riflettere, una pubblicazione molto interessante dell'Istituto Bruno Leoni

formato pdf, TITOLO:

Privatizzare Asm

Perché Brescia può star meglio senza A2A

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ma vergognatevi!

Post n°20 pubblicato il 05 Settembre 2008 da storia.fusione

è ufficiale, a quanto pare lo sciopero, comunque ridicolo sia nel ritardo sia nei contenuti, riguarderà soltanto gli elettrici.

un applauso ai sindacalisti! bravi!

mai avuto tessere, ma chiedero' in giro per ammonticchiarle nel falo' autunnale delle castagne, l'autunno si avvicina...

ah vi consiglio un bel libro :

 L 'ALTRA CASTA

di Stefano Livadiotti (L'ESPRESSO)
Fatturati miliardari. Bilanci segreti. Uno sterminato patrimonio immobiliare. E organici colossali, con migliaia di dipendenti pagati dallo Stato. I sindacati italiani sono una macchina di potere e di denaro. Temuta perfino dai partiti .
 
 
 

sciopero si, sciopero no, sciopero part time

Post n°19 pubblicato il 21 Agosto 2008 da storia.fusione

ho sentito che i sindacati vorrebbero organizzare lo sciopero a settembre, all'incirca alla metà.

si ma o di 2 ore o di venerdi...bene, giusto messaggio. hanno capito tutto.

come dire be' se proprio dobbiamo organizzarlo questo sciopero che sia una cosina poco disturbante, poco impegnativa....

bisogna che scioperiamo dai sindacati altrochè...

spero si riprendano l'intelletto perso e ci ragionino bene sopra, e facciano una cosa fatta bene e che coinvolga non solo i contratti piu' pesanti, ma tutti dico tutti ribadisco tutti,  i dipendenti. che qui non sono solo gli elettrici ad essere penalizzati.

dovrebbe essere brescia ad essere in sciopero, altrochè....

 
 
 
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