dias de verano

e la matita??


Il blog è ufficialmente morto, defunto, deceduto. Forse lo è sempre stato ufficiosamente dal giorno della sua nascita. La mia non costanza in tutto ciò che ha a che vedere con lo scrivere ne minava le basi da sempre, e ne ero consapevole. Speravo magari in un cambiamento e in una maggiore assiduità veicolata dal blog, ma così non è stato, e i miei buoni propositi vacillavano sempre più man mano che giorni, settimane, e mesi intercorrevano, incrementandosi, tra un post e l’altro. E poi, obiettivamente, seppur i ricordi siano parte indelebile di noi stessi, rappresentano il passato, forse questo è il peggior momento per lasciare liberamente irrompere il passato nell’incertezza della quotidianità. Ho sempre amato fin da piccolo il cullarsi nel nostalgico ricordo, quel ricordo che fa brillare gli occhi e sorridere, e rimanevo li, invischiato tra una lacrima e un sorriso: la prima per l'implacabile correre del tempo, il secondo per il ricordo. Ed io, immancabilmente a metà, senza mai poter ricordare sorridendo, né tanto meno non essere anche solo un po' felice del seppur malinconico ricordo. Forse è giunto il momento di chiuderlo questo benedetto cassetto dei ricordi, non per sempre, ma per lo meno fino alla conquista di qualche certezza in più. Ho vissuto sì l’anno più vitalizzante della mia esistenza, ne prendo atto, ma non ho vissuto nella realtà, non in un mondo reale. La mia S. rimane un luogo astratto, separato da qualsiasi coordinata spazio-temporale esistente. S. non prevedeva età, non esistevano le ore, né tanto meno il passare inesorabile del tempo. S. erano sorrisi e complicità, era amicizia incondizionata, era chiudere gli occhi dolcemente e svegliarsi sereni la mattina. La mia piccola Isola che non C’è. A volte mi chiedo davvero se esista, e al sentirmi domandare come le emozioni del ricordo riaffiorino dentro di me, l’unica risposta che sono in grado di dare è quanto di più esplicativo “hai presente quando sogni a tal punto che qualcosa ti possa sembrare reale? E dentro di te rimane un briciolo di quella situazione solo mentalmente vissuta? S. è così, come una realtà talmente immaginata e sognata da illudere il proprio cervello averla vissuta realmente.” Ho bisogno di certezze concretamente tastabili, di sapere cosa realmente fare con i miei 23 anni, che pur essendo ancora pochini, dovrebbero prevedere, anche seppur abbozzato, lo schizzo di un progetto per un futuro quanto prossimo. E invece nulla, ciò che vedo è un foglio bianco, e nemmeno trovo la matita..