Creato da Die972 il 17/07/2006

Corri Forrest Corri!

Mamma diceva sempre che dalle scarpe di una persona si capiscono tante cose, dove va, cosa fa, dove è stata.

 

 

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O

Post n°33 pubblicato il 31 Gennaio 2007 da Die972

immagineO è una bocca spalancata.
Un pozzo d’idee.
Un anello dentro cui ficcarci il dito.
Un tunnel.
Un viaggio.
Un disco.
A scrivere e musicare questo piccolo scrigno di emozioni è un illusionista musicale di nome Damien Rice, nativo d’Irlanda, fuggevole artista da noi pressochè sconosciuto.

O è un disco dalla bellezza sconcertante, pubblicato nel 2004 in Irlanda. In Italia l’hanno visto e conosciuto appena all’inizio del 2006. Qualcuno, come me, ha avuto il privilegio di apprezzarlo solo in seguito a quel breve intarsio musicale di The Blower’s daughter, inserito nel film "Il Caimano" di Nanni Moretti.

Damien Rice ha la voce rotta dalla tristezza.
Siamo davanti a un infame figlio di puttana. Uno che ti scava nel cuore e sminuzza le tue vene coronarie. Per l'intensità del suo racconto e per l'intimismo dei suoi accordi.
10 tracce affascinanti, dolci e delicate, urlate con passione.. che parlano d’amore, di sofferenza, di dolore. Sono un tesoro inestimabile.
Nella parte finale della magnifica “Amie”, non posso non emozionarmi fino alla pelle d’oca, ma una simile sensazione ritorna in molti momenti del disco.
“The blower’s daughter” è profonda, sentita, appassionata, con la semplice chitarra lasciata sola a sostenere il peso di un universo di sensazioni che valgono tutto l'oro del mondo.
“Cannonball”, orecchiabile e poetica, trasuda commozione da ogni accordo ed è pervasa da un senso di indicibile emozione in quei sussurri da brividi. Rice si commuove quasi fino alle lacrime nel mormorare con dolore:
“There’s still a little bit of your taste in my mouth
there’s still a little bit of you laced with my doubt
it’s still a little hard to say what's going on…”.
Drammatico grido d’amore.

Damien è un delicato ragazzino che canta storie, non chiede scusa per la tristezza che t’infonde, risultando, a chiusura del disco, il diretto responsabile di un magone di fondo, di una felicità sconnessa, ombrosa e vuota.

Damien Rice è una relazione d’amore di otto anni e mezzo che finisce senza che nemmeno ci si renda conto del perché. È quel disorientamento. Ieri tutto okay, oggi invece non c’è più niente: tutte le abitudini sconvolte, ogni singola cosa dimenticata, accantonata, remota. O è questo: un disco da ascoltare soli sotto un piumone, mentre fuori piove, mentre è tardi avanti sera. Suona dolce e morbido, mai retorico, secco e diretto come uno stiletto nel petto.
Ma O è anche un disco da suonare mano alla chitarra.. e da cantare, per chi può, o crede di poterlo fare, come me, esplodendo nell'aria una vibrazione vocale che viene dritta dal cuore.

O è un disco nato e concepito per casa, per il focolare, perché suonato tra quattro pareti e tra quattro amici.
Chi lo vuole apprezzare lo ha già fatto, chi vuole farlo è ancora in tempo.
Lo sarà sempre..

Die

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/02/07 alle 00:17 via WEB
Mi ricordo ancora quando grazie a te, ho ascoltato Damien Rice camminando sola davanti a te e Phelip, prima della salita fra le foglie d'erica...era davvero una semplice malinconia nostagica che accompagnava il passo. E mi ricordo ancora tu che lo cantavi, mentre gli altri scherzavano, a Belorado, gli occhi persi dietro l'emozione...aspetta, per Jeff Buckley, credo non sia ancora il momento, ma è altrettanto sofferente. Quando canta anche lui non interpreta, vive...e tu con lui. Un abbraccio, Arianna
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/02/07 alle 20:54 via WEB
ciao amici pellegrini!! come ve la passate??? io mi sto riprendendo bene!!! allora ad aprile si va da Michel??? ora scappo sto tendando di scrivere una mail in spagnolo a David e Eva, ve li ricordate?? un bacio!!! Monia
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/02/07 alle 11:20 via WEB
Grande Diego. Illuminante. "O" è una perfetta sintesi di emozioni. "The Blower’s daughter" era già nella colonna sonora del film Closer con una grande Natalie Portman. Uscito a fine 2006, il successivo "9", pur stimabile, a mio avviso non ha raggiunto la perfezione del precedente. Andrea --- Life goes easy on me Most of the time
 
Die972
Die972 il 05/02/07 alle 09:59 via WEB
Ari, mi ricordo benissimo quel momento! Jeff Buckley.. è vero, mi riprometto di approfondire anche la sua musica. Andrea, mi fa piacere che condividi l'idea che mi sono fatto sulle canzoni di Damien Rice. 9 l'ho acquistato da qualche giorno. Io penso che regga il peso della responsabilità di eguagliare la qualità del suo album di debutto. Certo rispetto a "O" suona forse più graffiante, ma è sempre impregnato di sentimento. Die
 
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IO

 

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PAROLE...

"Todo pasa y todo queda,
pero lo nuestro es pasar,
pasar haciendo caminos,
caminos sobre el mar.

Nunca persequí la gloria,
ni dejar en la memoria
de los hombres mi canción;
yo amo los mundos sutiles,
ingrávidos y gentiles,
como pompas de jabón.

Me gusta verlos pintarse
de sol y grana, volar
bajo el cielo azul, temblar
súbitamente y quebrarse...

Nunca perseguí la gloria.

Caminante, son tus huellas
el camino, y nada mas;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
Al andar se hace camino,
y al volver la vista atras
se ve la senda que nunca
se ha de pisar.
Caminante, no hay camino,
sino estelas en la mar.
[Antonio Machado]

Tutto passa e tutto resta
ma il nostro destino è di passare
passare disegnando percorsi
percorsi sul mare.

Non ho mai rincorso la gloria,
nè voglio lasciare nella memoria
degli uomini la mia canzone;
io amo i mondi sottili,
in assenza di gravità e gentili,
simili a bolle di sapone.

Mi piace vederli mentre si dipingono
di sole e di rosso, volare
nel cielo azzurro, tremare
improvvisamente e svanire...

Non ho mai rincorso la gloria.

Viandante, sono le tue orme
il cammino e niente di più;
Viandante, non c’è una strada,
la si costruisce camminando.

Mentre vai si fa la strada
e voltandoti
vedrai il sentiero che mai
più calpesterai.
Viaggiatore,
non esiste una strada,
ma solo scie nel mare.


"Superba è la notte
quando cadono gli ultimi spaventi
e l'anima si getta all'avventura".
[Alda Merini]

"Le case abbandonate sono come gli uomini. Alcuni tengono duro, altri crollano. Dolore e solitudine fanno cadere uomini e muri."
[Mauro Corona]

 

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