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CIAO A TUTTI

Post n°37 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da rtaliento

Cari ragazzi, come siete belli sotto questo  sole d'autunno; come ancora siete giovani con i vostri figli che corrono sui prati verdi della speranza! Come le pacche sulle spalle che parlano di ricordi ormai lontani, di vite di una volta; come tutte quelle foto, con i nostri bravi vestiti grigi d'ordinanza, e comunque sempre ragazzi; perchè siete proprio belli, cari ragazzi; perchè oggi c'è il sole, ci sono i bambini e, sedute in fila che ridono, mogli e compagne. 

Perchè forse la vita non è stata esattamente quella che ci aspettavamo, forse poteva essere meglio, ma intanto Giacomino beccheggia sulla fascia e reclama il pallone, con la coda dell'occhio vedo Nanda, quel vecchio volpone, prendere posizione al centro dell'area; allora faccio scorrere il pallone verso Giacomino che, in equilibrio instabile, la mette in mezzo per il Nanda che, con un preciso colpo di testa, scheggia la traversa. Segue la disperazione del caso: Giacomino è per terra, ci guarda, non sa se ridere o anche lui disperarsi; poi si rialza, è in piedi e adesso tocca lui andare a prendere la palla: buona fortuna a lui e a tutto il resto della nuova squadra.

Finchè va così, beh non è poi tanto male, che capiterà purtroppo un giorno in cui non ci sarà il sole e i nostri vestiti grigi gronderanno di pioggia e di lacrime.

 

Cari ragazzi siete proprio belli sotto questo sole.

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IO NON SONO ANCORA UNO DI QUELLI

Ieri sera non riuscivo a dormire

E così mi sono messo a pensare

A quelli che soffrono di insonnia

E pensano che sia, come dire?, indipendente

Indipendente dal resto

A quelli che mettono le manette ai sentimenti

A quelli che legano le ali delle passioni

A quelli che limitano i sogni

A tutti quelli che vivono così perché “è così che si fa”

E guardano i reality

e non parlano con le loro mogli

e non giocano con i loro figli

ma guardano i reality

a quelli che lavorano anche se non gli piace

e tuttavia li capisco

c’è il mutuo da pagare

a quelli che dicono “ma a nessuno piace lavorare”

e forse hanno ragione

meglio stare al mare

ma c’è il mutuo da pagare

e non riescono a non pensarci

e non parlano con le loro mogli

e non giocano con i loro figli

 

... SEGUE

ho pensato

a quelli che non vedono il futuro

perché guardano sempre il calendario

ma il calendario ti fa vedere domani

il mese prossimo

già l’anno prossimo non c’è più

a quelli che tirano i rigori di piatto

a quelli che accompagnano le porte

a quelli che non mettono la freccia per il sorpasso

a quelli che scrivono solo al PC

a quelli che consumano le matite fino in fondo

(ma se scrivi solo al PC quanto dura una matita?)

A quelli che ogni lasciato è perso

E guardano dall’altra parte

Perché ogni lasciato è perso solo se lo vedi

Se no non è lasciato

È perso, ma non è lasciato, perché non l’hai visto

Ma è perso lo stesso

 

... SEGUE SEGUE

A quelli che credono che i gusti non cambiano mai

A quelli che non provano le cose che non gli piacciono

Ma non le provano da vent’anni

A quelli che credono che fuggire sia la soluzione

Perché ormai sono allo stremo delle forze

Ma forse è solo perché ne hanno di meno (di forze)

A quelli che dicono “io faccio quello che voglio”

Ma è solo che non sanno fare quello che devono

E non sanno neanche cosa vogliono

Così fanno solo quello che credono

E in realtà fuggono

Fuggono dalle loro vite

Dalle loro famiglie

Dai loro amici

Ho pensato molto ieri sera

Poi mi sono messo a sedere

Pregando il signore, allah o chi altri non conta

Pregando mio padre, perché anche lui è lassù

Che non mi facciano mai diventare uno di quelli

Mi sono alzato un momento

Sono andato a salutare i miei cuccioli che dormivano

Ho guardato mia moglie che dormiva

E ho ringraziato il signore, allah e soprattutto mio padre

Per aver esaudito le mie preghiere:

IO NON SONO ANCORA UNO DI QUELLI

Mi sono addormentato sereno

 
 
 
 

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