GIUDIZI UNIVERSALI

Post n°28 pubblicato il 09 Maggio 2006 da elodie80

Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane,
ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote ma doppiate
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l'aquilone,
togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace
Liberi com'eravamo ieri, dei centimetri di libri sotto i piedi
per tirare la maniglia della porta e andare fuori,
come Mastroianni anni fa, come la voce guida la pubblicità
ci sono stati dei momenti intensi ma li ho persi già.

Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza calpestare il cuore
ci si passa sopra almeno due o tre volte i piedi come sulle aiuole
Leviamo via il tappeto e poi mettiamoci dei pattini per scivolare meglio sopra l'odio
Torre di controllo, aiuto, sto finendo l'aria dentro al serbatoio

Potrei ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c'è
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti
Leggera leggera si bagna la fiamma
rimane la cera e non ci sei più...

Vuoti di memoria, non c'è posto per tenere insieme tutte le puntate di una storia
piccolissimo particolare, ti ho perduto senza cattiveria
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l'aquilone
togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace
Libero com'ero stato ieri ho dei centimetri di cielo sotto ai piedi
adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori
come Mastroianni anni fa, sono una nuvola, fra poco pioverà
e non c'è niente che mi sposta o vento che mi sposterà

Potrei ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c'è
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti
Leggera leggera si bagna la fiamma
rimane la cera e non ci sei più, non ci sei più, non ci sei...

 
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Ti voglio bene però.. non possiamo stare insieme!

Post n°27 pubblicato il 09 Maggio 2006 da elodie80

Questa è la scusa più banale credo dopo la famosa pausa di riflessione....

Mi piaci, ci tengo a te ti voglio bene ma non possiamo stare insieme per incongruenze caratteriali!

.... ma per chi crede di avermi preso?

Intendiamoci... lo amo con tutta me stessa, mi ha fatto soffrire come un cane... e se ne esce con queste sparate? Dopo tutto questo tempo che lo conosco?

Credo che a tutto ci sia un limite. Io e lui lo abbiamo raggiunto. Non posso calpestare la mia dignità per uno che mi tratta così, che mi vuol plasmare a suo piacimento.

Son troppo testa di cazzo per farmi mettere i piedi in testa...

Quindi caro mio... io ti amo, ma non ci sto più ad assecondare le tue sicurezze. O con me o senza di me. E apposto così.

Notte bloggers :***

 
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SFUMATURE...

Post n°25 pubblicato il 07 Maggio 2006 da elodie80

Continua la mia lenta agonia d'amore. Continua inesorabile, come una morsa che mi attanaglia mente e stomaco.

Sarà perchè vedo e vivo le cose o con trasporto estremo o con distacco, non conosco sfumature nel mio modo di essere, per me tutto o è bianco o nero, o giusto o sbagliato.

Parlando con alcune persone ho compreso il valore delle varie sfumature della vita, bisogna saper sorridere alla vita anche se si ha la morte nel cuore, o perlomeno provarci.

Solo così potrò andare avanti e guardare al futuro con dignità, devo rialzare la testa e rimboccarmi le maniche, e raggiungere ciò che desidero nella vita, anche se non potrò condividerlo con lui.

Devo tornare me stessa, la vera Elodie, così solare e allegra, sempre pronta a far baldoria, e scrollarmi di dosso la sua ombra.

si può combattere contro tutto e tutti, ma conto l'egoismo non c'è corazza che tenga, e non c'è attacco che funzioni.

Tornerò a sorridere, per me stessa, e a guardare avanti.

Non si può buttare nel cesso la propria vita solo perchè qualcuno mi ha usata in maniera così squallida.

Notte a tutti cari bloggers :***

 
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SI PUO' TORNARE AMICI DOPO UNA STORIA D'AMORE?

Post n°24 pubblicato il 24 Aprile 2006 da elodie80

Innanzitutto scusate la prolungata assenza, ma ho avuto mille pensieri da analizzare e mille cose da fare.

E mi ritrovo ancora qui, al punto di partenza.

Lui mi chiede un'amicizia e io lo amo ancora, disperatamente, con tutte le mie forze.

E per amore sono disposta a stargli vicino anche così, nell'ombra, sentendolo quando vuole lui, cercando di attirare un briciolo della sua attenzione.

Mi faccio schifo da sola a volte.

Lui si è ormai creato il suo giretto di nuove conquiste, di nuove amicizie, e io me ne sto là, ferma, diligente come un soldatino quando lui ha bisogno di un favore, con gli occhi puntati verso lo schermo in attesa che mi rivolga parola.

Ripeto, mi faccio schifo a stare così.

A non andare a dormire anche se avrei un sonno pazzesco, in attesa che lui mi saluti o mi racconti qualcosa, anche una cavolata va bene, mi basta che lui mi dia un minimo di considerazione.

Anche ora mentre scrivo, controllo ogni tanto che quella finestrella lampeggi e che mi dica anche solo un ciao.

Non riesco a rifarmi una vita da quando è finita. Ho avuto qualche storiella ma non ha significato nulla, era più un tentativo di fuga da questo amore che mi consuma giorno dopo giorno.

Lui non lo sa, si allontanerebbe del tutto se lo sapesse, mi abbandonerebbe, incurante della nostra storia, dell'amicizia che c'era prima di stare insieme e di quanto ho sofferto.

Io non lo so quanti modi di amare esistano. Ma so che se tutti fanno soffrire così sarebbe meglio non amare più, diventare una cinica del cavolo e pensare solo a me stessa.

Scusate lo sfogo, ma questa situazione mi devasta.

Notte a tutti.

Elodie

 
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PER RIFLETTERE UN PO'....

Post n°23 pubblicato il 17 Febbraio 2006 da elodie80

Fuggendo dalla pazza folla, mi recai nel bosco per riposare la mia anima sotto un cielo pieno di stelle, accanto ad una cascata canterina.
"Che fai di bello, straniero, qui nel bosco in questa notte stellata?"
domandò la cascata con voce argentina.
"Riposo la mia anima", rispose lo straniero.
"Riposi la tua anima? Da cosa?" domandò la cascata con voce argentina.
"Non capiresti", disse lo straniero dall'anima stanca.
"Ringrazia solo che le montagne e il fiume ti trattengano qui, lontana da tutto, dove la tua musica può calmarmi."
La cascata rimase in silenzio per un pò riflettendo. Poi disse: "In realtà dovresti ringraziare che le montagne e il fiume non ti trattengano da nessuna parte. Tu hai la fortuna di poter scegliere, puoi andare e venire come vuoi, e tuttavia la tua anima ha bisogno di riposo? Vorrei solo poter viaggiare con te per vedere questa pazza folla di cui parli, e i luoghi dai quali vieni".
Non dimenticai più le parole della cascata.
Passò un anno, durante il quale la peggiore siccità che si ricordi riarse il bosco dove una volta ero andato a riposare la mia anima. Quando vi tornai il fiume si era completamente prosciugato, e là dove un tempo cantava la cascata, non rimaneva che pietra fredda e asciutta
"Non essere triste per la cascata", mormorò i vento in lontananza, "perchè la nuvola che ora ti dà ombra è proprio lei. Impara a vedere le cose nella giusta luce, e avrai il dono della comprensione. La cascata ha scoperto di avere delle alternative, e ora che è diventata nuvol, prima o poi si trasformerà in pioggia,e chissà, dopo aver viaggiato tra la pazza folla, forse vorrà tornare a essere una cascata; perchè nel creato tutti abbiamo delle scelte, e l'atto di scegliere ci dà significato."
"Allora qual'è il mio posto in questo ciclo eterno?" domandò lo straniero.
"Dovresti riflettere meglio su tutte le cose che hai imparato, osservare e comprendere le cose che stanno accadendo attorno a te. E' tutto parte di te, e tu sei parte del tutto. Allora, potrai fare la tua scelta."
Mi resi conto di ciò che il vento lontano aveva detto. Per trovare il mio vero scopo, in piena consapevolezza e senza limitazioni, avrei dovuto cercarlo. E ora volgendo lo sguardo al cielo, potevo vedere la cascata vivente sotto forma di una nuvola bianca e soffice come ovatta,e in quel momento la pioggia cominciò a cadere su di me.
E' la cascata canterina, pensai. Come avevea detto il vento, tutto è uno. E così lo staniero se ne tornò tranquillamente tra la pazza folla, dove era giusto che stesse, mentre la pioggia tornava a colmare il letto del fiume, come era giusto che fosse. Aveva scoperto il suo scopo nella vita: dividere con gli altri il tesoro che aveva trovato.

(Thomas Blake)

 
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