Dina CuciniArtista senese e poetessa futurista |
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Post n°11 pubblicato il 19 Gennaio 2015 da joedg10
Tag: aeropoema delle Torri di Siena, concorso poesia bacchica, Dina Cucini, donne del futurismo, futurismo, futurist poetry, italian futurism, italian futurist poetry, italian poetry, Marinetti, palio di siena, poesia di dina cucini, poesia futurista, poesie dina cucini, poetess futuristic, poetesse futurismo Talora quando mi par più triste e vuoto il senso della vita sento quest'infinita stanchezza dentro l'anima. Ma più che stanca è ferma e sorda e muta e senza risonanza. Così ch'io bramo almen la sofferenza che mi distolga con la brusca mano a questa quiete immota. Niente. Più niente è in me. Gioia, speranza felicità, dolore, affanno tutto scivola via come sul vetro d'una gran campana In essa sono chiusa nel vuoto muto atono, di me stessa. Vedo la vita intorno a non la sento tento, ma invano di ridestar me stessa scuotere l'insensibile torpore vivere, vivere viva sia pure di sofferenza e di dolore. Come la rena dalla chiusa mano fugge senz'eco l'anima al richiamo.
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