Dina CuciniArtista senese e poetessa futurista |
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Post n°12 pubblicato il 26 Gennaio 2015 da joedg10
Lo so, io non ti so pregare Signore prona sul banco che sa di sudore e d'incenso, la fronte fra le mani confusa, cancellata tra le ombre della remota chiesa, io vo cercando la preghiera da unire alla prece comune e non la trovo. Così da sola tra le luci spente e tra le vaghe spire dell'incenso che ancor sale alla volta, io sento allora che si può pregare anche senza parola. E mi pa che Tu sia più presso e Tu mi veda Signore, come sono. Minima cosa, ma il mio amore è grande Lo raccolgo così ad un sospi di fronda ad ogni tremore della spiga bionda a ogni voce di vento al lento passo degli armenti aggio grati all'aratro, nella terra bruna e nel verde prato lungo la via d'abeti e di ginestre. E tutta mi riveste un gran manto d'amore ch'io ti pogo, Signore. Ed è per esso sol ch'io peccatrice posso trovar l'ardire d'accostarmi all'altare e di chiamar Te: Padre, Padre, Padre! L'unico nome, l'unica parola l'unica prece che Ti sappia dire.
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