A Mejorada del Campo, nel cuore della Spagna cattolica e tradizionalista, un uomo ha sacrificato i beni di famiglia a un progetto interamente dedicato a Dio L' impresa di Justo, il santo muratore Da 40 anni, da solo, costruisce con cazzuola e mattoni una cattedrale «più bella di San Pietro» Celibe, vive con la sorella, non ha rapporti con l' altro sesso, non beve alcolici, non va al cinema e non guarda neanche la tv. Riposa la domenica e le feste comandate, come prescrive la Chiesa: ma nei giorni feriali, da mattina a sera, è lì, vicino ai luoghi di Antonio Gaudì, nel suo cantiere. Con la bustina di carta in testa, come tutti i muratori, odora di santità e di cemento. Arrivando a Mejorada del Campo, tra i campi dorati della Castiglia e argini di terra rossa, si rimane di sasso. Perché uno s' aspettava, sì, una chiesa rudimentale costruita da un artigiano armato solo di buona volontà; e anche di dimensioni piuttosto modeste: e invece ciò che ti si apre davanti è la sagoma imponente di una vera e propria cattedrale che, a lavori ultimati, sarà in grado di esibire portali sontuosi, una cupola centrale attorniata da una fungaia di mini cupole, due torri campanarie, la navata altissima - ora ingombra di ponti, scale a pioli, tralicci - col soffitto adesso nudo ma che verrà affrescato con figure bibliche e, tutt' intorno, portici, vialetti, giardini su cui si affacceranno le abitazioni, strettamente monastiche, del clero e degli inservienti. Lo chiamano il santo muratore: aureola che la gente di questo pueblo a una ventina di chilometri da Madrid gli fece fiorire attorno al capo nei primi anni ' 60 quando Justo Gallego gettò le fondamenta della cattedrale che si proponeva di costruire tutta da solo, pietra su pietra; e che sul capo gli è rimasta, ora che, 40 anni dopo, ciò che sembrava il sogno di un mistico visionario è una tangibile visibile realtà, anche se grossomodo manca più di un terzo al completamento della costruzione. Settantacinque anni, segaligno, gli occhi chiari in un volto asciutto, scavato come quello di certi santi usciti esangui dal digiuno, don Justo non indossa la tonaca, ma per la rigida osservanza dei voti sacerdotali che non ha fatto (castità, povertà, ubbidienza), è più prete dei preti.
Non ha un progetto, non ha un disegno fatto da un architetto ne' titoli di studi specifici: costruisce mattone su mattone, in base a un' esperienza che ha acquisito giorno dopo giorno e finora nessun muro ha ceduto o gli è crollato addosso. Ama proferire sempre la stessa frase""Eh, quando c' è Gesù che ti aiuta!»""
Al sogno della «sua» cattedrale, don Justo ha sacrificato tutto: un terreno di famiglia di 40 mila metri quadri che ha venduto per il finanziamento iniziale del progetto, realizzato poi su un appezzamento di 8 mila metri quadri, sempre di sua proprietà. «Ha una pensione mensile di quasi 300 € che finisce nel calcestruzzo. Non ha bisogno di niente, vive con la sorella, non ha vizi, non va al bar, non esce quasi mai da Mejorada del Campo, praticamente non spende nulla se non per la cattedrale. La gente del pueblo gli vuole bene, e gli regala perfino i vestiti...
Fa tutto questo per devozione alla vergine Maria, a lei intitolera' la cattedrale che chiama gia "Nuestra Señora del Pilar"....
Io sono un architetto, costruisco case ,palazzi e opere pubbliche ...posso solo provare stima per questa persona. Non credo in dio, non ci sono mai riuscito, ma spero che qualcosa di simile a un Dio esista davvero.... e se dovessi immaginarmi credente, vorrei avere la fede di quest'uomo.
Inviato da: cassetta2
il 06/12/2023 alle 16:32
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il 24/02/2014 alle 11:16
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