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GLI IDIOTI DEL 25 APRILE


25 aprile peggiora con gli anni. Lo prova l'imboscata incivile, premeditata e non certo isolata, a Letizia Moratti che spingeva la carrozzella di suo padre, deportato nei campi di sterminio nazisti. Entrambi sono stati bersaglio di feroci insulti, tanto da essere costretti a lasciare il corteo. Se quelli del centro-destra vanno al corteo sono contestati, se non vanno sono accusati di essere dalla parte dei nazisti. Non c'è scampo. Più si allontana il suo riferimento storico, drammatico e civile e più l'antifascismo diventa una fiction ideologica, vendicativa, sottilmente settaria, che una parte d'Italia usa contro l'altra. Così è stato ieri. Da anni il 25 aprile non divide più gli italiani tra fascisti e antifascisti ma tra militanti ideologici e resto d'Italia. Da una parte c'è chi separa l'Italia tra giusti e sbagliati, tra buoni e cattivi, e dall'altra c'è chi non fa distinzioni tra razze ideologiche, ma solo tra individui e scelte personali. Da anni l'antifascismo non serve a colpire i fascisti ma a stabilire la superiorità morale, civile e intellettuale, di chi si riconosce nella religione politica antifascista contro chi invece si considera semplicemente e liberamente cittadino italiano. Da anni la liberazione si oppone alla libertà, nel nome della militanza e di un aggressivo spirito di esclusione. Così il 25 aprile è diventata la giornata del rilascio o della revoca di patenti di circolazione: una parte d'Italia decide la legittimazione dell'altra. Chi celebra il 25 aprile usa la storia per colpire e tenere in scacco l'avversario politico, ed esclude chi invece consegna la storia alla memoria o agli storici, e non alle piazze o alla lotta politica.  da Libero