disUnione

SETTE ANNI DI PURGATORIO 


Retorica, noia e finti applausi: il comunista Napolitano si insedia al QuirinaleUn bel discorso, un po' inutile come tutti i discorsi ufficiali, però di qualche eleganza formale. Il nostro commento potrebbe terminare qui, invece insistiamo perché preme sottolineare che di questo presidente si potrebbe fare a meno; al suo posto basterebbe una copia di cera, un manichino, una cravatta, insomma un vago segno dell'identità di Giorgio Napolitano tanto per dire: esiste un simbolo capace di rappresentare l'Unità nazionale. Il Parlamento ha fatto la scena. Tutti compunti ad ascoltare con interesse un pistolotto privo di qualsivoglia interesse; le telecamere inquadravano le facce grige dei presenti e sembrava di assistere al primo giorno di scuola, tanti bravi bambini composti nei loro banchi, compresi nella parte di alunni disciplinati. Il capo dello Stato, come ogni direttore didattico o preside, non ha mai sorriso; e ha fatto bene, perché nella circostanza c'era poco da stare allegri. da "Libero" di Vittorio Feltri