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La tutela delle persone con disabilità vittime di discriminazioni.


Finalmente un provvedimento che tutela le persone con disabilità vittime di discriminazioni. Si tratta della legge 1° marzo 206, n 67, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 6 marzo 2006, n. 54, che, emanata ai sensi dell’articolo della Costituzione, “promuove la piena attuazione del principio di parità di trattamento e delle pari opportunità nei confronti delle persone con disabilità di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, al fine di garantire alle stesse il pieno godimento dei loro diritti, civili politici, e economici e sociali.” Quello che mi pare estremamente importante è la nozione di discriminazione contenuta nell’articolo 2 che così recita: “Il principio di parità di trattamento comporta che non può essere praticata alcuna discriminazione in pregiudizio delle persone con disabilità. Si ha discriminazione diretta quando, per motivi connessi alla disabilità, una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata una persona non disabile in situazione analoga. Si ha discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone. Sono, altresì, considerati come discriminazioni le molestie ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per motivi connessi alla disabilità, che violano la dignità e la libertà di una persona con disabilità, ovvero creano un clima di intimidazione, di umiliazione e di ostilità nei suoi confronti.” In tale contesto, credo che possa rientrare anche l’illegittima uscita di classe degli alunni con handicap di cui alla circolare ministeriale 1 giugno 1988, n. 15.