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Influenza: Esperti, Batteri Non Virus Causa Di Epidemia Spagnola Del 1918

Post n°753 pubblicato il 05 Agosto 2008 da giromapa
 
Tag: Salute

Da Yahoo! Notizie

Roma, 4 ago. (Adnkronos Salute) - Ormai non ci sarebbero più dubbi:
dietro l'epidemia di 'spagnola', l'influenza che fece decine di milioni
di vittime tra il 1918 e il 1919, non ci fu tanto il letale virus
influenzale ma i batteri che approfittarono degli organismi debilitati
dall'infezione virale. Da decenni infettivologi di tutto il mondo
studiano l'andamento di quella catastrofe che fu l'influenza di inizio
secolo. E ogni volta si aggiunge un piccolo tassello alla comprensione
di quanto abbia concorso a determinare l'ecatombe planetaria segnata
sui libri storia oltre che di medicina. Ora gli esperti dell'Armed
Forces Health Surveillance Center Usa scagionano il virus dell'epoca,
pur estremamente virulento, puntando il dito sui batteri della
polmonite che seguirono a ruota il tragitto del virus, decimando la
gran parte di chi era riuscito a scampare all'infezione virale.

I
risultati dell'analisi degli epidemiologi statunitensi sono pubblicati
sulla rivista Emerging Infectious Disease. E queste conclusioni sono
controfirmate anche da Anthony Fauci, direttore del National Institute
for Allergy and infectious Disease, che è arrivato alla medesima
diagnosi in un suo studio che verrà pubblicato il prossimo mese. "Sono
d'accordo - dice Fauci al New Scientist - furono i batteri della
polmonite a provocare i milioni di morti nella pandemia del 1918".
Anche perché la penicillina verrà scoperta solo 10 anni dopo, e diverrà
disponibile per i malati solo nel 1942. Più precisamente, osserva
Jonathan McCullers del St. Jude Children's Research Hospital, a Memphis
"il passaggio del virus influenzale preparò il terreno per
l'aggressione dei batteri nel tratto respiratorio". E a riprova del
ruolo centrale dei batteri nell'epidemia del 1918, gli scienziati
riesumano la letteratura medica del tempo sottolineando come "la
maggior parte dei decessi si registrò a distanza di una settimana o
due, segno inequivocabile della polmonite. Mentre, se fosse stato il
virus influenzale a uccidere, i giorni di vita sarebbero stati molti di
meno, tre o quattro".


 
 
 
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