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Attacco cardiaco: quando l'intuito del medico fa la differenza

Post n°754 pubblicato il 05 Agosto 2008 da giromapa
 
Tag: Salute

Da Yahoo! Notizie

I medici del pronto soccorso riescono a diagnosticare un
attacco cardiaco con accuratezza anche quando i dati degli esami sono
poco chiari o addirittura scorretti
. Il tutto è frutto di
esperienza nella medicina d'emergenza e nel confronto con i pazienti.
Lo ha dimostrato una ricerca condotta in Inghilterra e che sarà
pubblicato sul prossimo numero della rivista Emergency Medicine
Journal. "Ci si lamenta spesso del fatto che i medici non investono
abbastanza tempo nel conoscere il paziente, informarsi sulla sua storia
clinica e familiare; il nostro studio ha, invece, dimostrato che non è
sempre così. Anzi, in alcune specifiche situazioni come quelle di
emergenza la professionalità e la capacità di ascoltare il paziente
possono fare la differenza", si legge nello studio condotto da un
gruppo di medici dell'Emergency Department del Wake Forest University
Baptist Medical Center. I ricercatori hanno analizzato i dati relativi
a circa 17 mila pazienti ricoverati al pronto soccorso nell'arco di due
anni con sospetto attacco cardiaco in corso. Hanno così verificato che
uno dei test più usati, la valutazione del livello della troponina,
rileva falsi positivi più spesso di quanto si creda. "La
medicina moderna ha dalla propria parte l'ausilio di tecniche
diagnostiche che facilitano molto il lavoro di un medico; tuttavia a
volte si commette l'errore di fidarsi eccessivamente dei dati e di non
rivolgersi al paziente e affidarsi anche al proprio intuito
", concludono gli autori. Bibliografia. Study shows emergency phisicians have good first instincts in diagnosing heart attacks. Wake Forest University 2008.

emanuela grasso


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