da Pensiero Scientifico - Ven 25 Gen - 11.20
Scandagliare
gli attuali percorsi e processi di sviluppo professionale tra i
dirigenti delle aziende del SSN per ipotizzare le possibili politiche
di sviluppo alternative. Questo l’obiettivo del convegno della FIASO, Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, svoltosi a Roma.
necessariamente finire l’arbitrio della politica nella selezione di
manager e primari, ma soprattutto nell’approfondire le possibili
politiche alternative di implementazione delle conoscenze e delle
capacità delle risorse umane. In un settore in continuo cambiamento
come quello sanitario, in cui i bisogni di salute sono sempre più
articolati e richiedono modalità differenti di soddisfazione, è
necessario che chi è ai vertici delle strutture aziendali, sia
costantemente aggiornato e preparato a gestire tali cambiamenti. Da
qui l’esigenza di indagare quali siano le competenze manageriali oggi
necessarie alle aziende del SSN, individuando le carenze esistenti e
proponendo percorsi di crescita. Idea della FIASO è che lo sviluppo dei
manager non possa esaurirsi con la formazione universitaria di base e
con i percorsi formativi successivi, ma debba piuttosto arricchirsi
attraverso stage e “study tour” presso altre aziende, partecipazione a
progetti di ricerca e mobilità spontanea o guidata tra le aziende del
sistema sanitario italiano e non. Solo in questo modo i
dirigenti potranno avere un percorso di crescita completo e quindi ci
potrà essere una maggiore professionalizzazione.
Il Ministro della Salute Livia Turco, intervenuta al Convegno, ha dichiarato: "Sgombriamo
subito il campo dal miraggio delle "regole perfette" per nomine al
di sopra di ogni sospetto. Semplicemente non esistono. Il nodo sta
piuttosto nello stabilire dove inizia e dove deve necessariamente
finire l'arbitrio della politica nella selezione di manager e primari.
Intanto chiariamo che si tratta di due profili distinti. Sul primo,
quello dei direttori generali, è indubbio che la politica deve
continuare, come abbiamo visto, ad avere un ruolo fondamentale, pur se
vincolato da criteri limpidi nella selezione dei manager. Per i medici
e gli altri dirigenti apicali della sanità il discorso è completamente
diverso. Qui la politica non deve entrare in alcun modo nella
partita delle nomine. Non può infatti che essere il direttore generale,
in piena autonomia e in qualità di primo responsabile dell'azienda
sanitaria, a scegliere i suoi migliori collaboratori. Chiarito ciò, il
problema è per l'appunto quello di come far sì che il percorso di
nomina sia il più possibile impermeabile ad "inquinamenti" di sorta. Ed
è qui che si deve introdurre il discorso sulle regole. Per aiutare a
far prevalere il merito e non la fedeltà, la competenza e non il legame
di cordata. Per questo nei giorni scorsi ho lanciato una proposta
rivolta in primo luogo alle Regioni e ai partiti, ma anche ai sindacati
e alle professioni, affinché tutti facciano la loro parte nel
presidiare il merito e la competenza prima di ogni altro interesse. Il
16 novembre scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato il mio ddl
per la "qualità e la sicurezza dei Ssn" nel quale sono previste nuove
procedure, sia per la scelta dei direttori generali che per la nomina
delle figure mediche e sanitarie apicali".
Inviato da: diletta.castelli
il 08/10/2016 alle 13:30
Inviato da: scampipercena77
il 01/02/2016 alle 11:47
Inviato da: chiaracarboni90
il 21/09/2011 alle 16:22
Inviato da: adspy
il 16/03/2010 alle 22:33
Inviato da: luckystrike86
il 06/03/2010 alle 08:26