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Legge P2P mondiale discussa segretamente al G8 in Giappone: la bozza si chiama Acta. I dettagli.

Post n°722 pubblicato il 17 Luglio 2008 da giromapa

Da Web Master Point

Sembra quasi che non si sia svolto il recente G8 in Giappone. Perlomeno in Italia i media, soprattutto quelli tradizionali, hanno dato spazio ad altre notizie, dal clima avvelenato in tema di giustizia a spiacevoli episodi di cronaca nera.

Invece il G8 c’è stato eccome e i grandi della Terra hanno discusso anche di iniziative che riguardano la Rete e, in particolare, la pratica del P2P.

Durante l’incontro si è aperto un tavolo sull’Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA), un trattato internazionale contro la contraffazione, proposto nel 2007. Il trattato propone sanzioni criminali, ovvero penali, anche per le violazioni volontarie significative della proprietà intellettuale senza scopi di lucro, che colpiscono il possessore dei diritti.

In altre parole, il P2P di contenuti digitali protetti da copyright, anche se questi contenuti non finiranno in attività finalizzate al guadagno. Non solo: l’azione giudiziaria può partire anche senza la denuncia da parte dei titolari dei diritti.

Come riportato su Wikileaks, inoltre, l’ACTA chiede l’istituzione di un regime legale che protegga gli Internet provider dalla possibilità di essere denunciati, allo scopo di spingerli verso la cooperazione con i detentori dei diritti. Nello specifico, il trattato propone procedure che consentano ai detentori dei diritti di ottenere le informazioni necessarie a identificare l’utente Internet colpevole di file sharing illegale.

Non è un segreto che dietro l’ACTA vi siano le pressioni della RIAA (Recording Industry Association of America), che ha collaborato alla stesura del trattato.

Autore: Pierluigi Emmulo

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