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I giorni con la bambola

Post n°10 pubblicato il 30 Giugno 2008 da nightwish2002

Era trascorso un anno e mezzo, da quella notte d'inverno quando Luca e Valentina si erano incontrati. Un anno e mezzo vissuti d'incanto, senza mai una lite, senza mai un dissapore o un'amarezza. Sembravano le due facce di una stessa medaglia.. i loro caratteri si completavano perfettamente a vicenda. La pazienza di Valentina funzionava da calmante per l'irruenza di Luca, e viceversa l'irruenza di Luca faceva da stimolo per la pigrizia d Valentina.  Luca aveva iniziato a viaggiare parecchio per il suo lavoro... trascorreva una settimana a casa e una in viaggio... Budapest, Kiev, S. Pietroburgo, Riga, Ekaterinburg... ma non era più lo stesso Luca. Ovunque andasse prima, da italiano, abbastanza facoltoso, non aveva problemi ad avere avventure erotiche...adesso, ogni volta che gli capitavano situazioni intriganti, gli appariva davanti agli occhi il volto buono, sorridente e dolce di Valentina che gli diceva "Ti amo"... si sentiva in colpa anche solo di aver pensato di poter fare qualcosa... nel giro di poche settimane non faceva nemmeno più caso alle tante belle ragazze che pure vedeva durante i suoi viaggi. Il suo unico pensiero era di lavorare meglio possibile per guadagnare i più e per finire al più presto e poter tornare a casa da lei.

Valentina aveva deciso di sfruttare le sue infinite capacità per i lavori manuali e si applicava io tantissime cose. Comprava al mercato jeans da due soldi e poi, con perline, strass, pajette, colori e quant'altro li decorava in maniera sublime disegnandovi farfalle, rondini, fiori o altre fantasie. Nal giro di pochissimi giorni ricevette talmente tante ordinazioni di jeans che si trovò a stare seduta sul divano a decorare pantaloni per intere giornate. Allora, questa di decorare i jeans, era una moda completamene nuova e nel giro di poche settimane, seppure in una città con più di dieci milioni di abitanti, i jeans di Valentina si cominciavano a vedere un po' ovunque. Cominciarono ad arrivare ordini anche di alto livello dove anziché delle perline, si chiedevano perle vere... poi oltre ai jeans Valentina iniziò a decorare anche borse e scarpe. Il problema era che comunque, facendo tutto a mano e da sola, Valentina più di tanto non poteva produrre e, dopo un certo periodo, decise di smttere di accettare ordini, evase quelli che aveva e pensò ad una nuova applicazione per il suo talento. Le piaceva creare, inventare... decise così di imparare a fare la parrucchiera.

Il corso da parrucchiera durava tre mesi e costava 400 dollari. Veniva svolto in uno dei parrucchieri più rinomati di Mosca. Valentina cominciò a comprare riviste di parrucchieria, si impegnava a cercarte sempre i tagli più difficili e, man mano che andava avanti nel corso diventava sempre più padrona della materia... non solo il suo talento, ma anche un'applicazione totale allo studio della cute, dei vari tipi di capelli, dei vari problemi, dei prodotti. Al termine del corso, tutte le allieve ricevettero il loro diploma, ma a Valentina, oltre al diploma, il salone offrì un posto di lavoro. Valentina era raggiante. La sua vita aveva preso un indirizzo normale. Lavorava due giorni e poi aveva due giorni di riposo. Guadagnava poco meno di 400 dollari al mese più le mance. Certo, in confronto a quello che guadagnava prima era nulla, ma erano soldi puliti, guadagnati onestamente e non era più, grazie all'incontro con Luca, nelle condizioni disperate di una volta. Quel che guadagnava era solo per se, per fare le sue spese personali, per fare un regalo, per comprarsi le sigarette. Col passare del tempo le venivano assegnati clienti sempre più esigenti e piano piano, molte cienti comicniavano a telefonare e a chiedere l'appuntamento solo con lei.

A Luca la vita di Mosca piaceva...era intensa, febbrile, attiva...l'unico dispiacere era che non c'era il mare. Luca era cresciuto sul mare, aveva una passione profonda per l'acqua. Quando seppe che aveva aperto il Transvaal propose subito a Valentina di andarci a passare un pomeriggio. Il Transvaal era una gigantesca cupola di vetro all'interno della quale era stata ricostruita una spiaggia tropicale, con tanto di fiume, scivoli, onde artificiali, addirittura un sistema di getti d'acqua per il surf... insomma, mentre fuori la neve diventava ghiaccio ad una temperatura spesso oltre i 20 gradi sotto lo zero, dentro alla cupola splendeva il sole e si faceva il bagno ascoltando bachata, salsa e merengue!!!! Il Transvaal divenne un appuntamento fisso di quasi tutti i sabati. Era divertente e romantico.... Quando Luca dovette rientrare in Italia per alcuni giorni, promise a Valentina che sarebbe tornato il giorno di S. Valentino e che sarebbero andati insieme al Transvaal per un bel bagno ed una cenetta romantica. Mentre era in aeroporto contrariato perché l'aereo portava ritardo e non avrebbe potuto arrivare in tempo per andare da nessuna parte, sentì uno dei piloti parlare del crollo di un acquapark a Mosca... per quello che ne sapeva lui aMosca non vi erano altri posti del genere se non il Transvaal. Quando arrivò a casa a Mosca a notte fonda accese subito il televisore e lui e Valentina guardarono inorriditi... la grande cupola del Transvaal aveva ceduto ed era crollata... la gente in costume da bagno intrappolata sotto le macerie a 19 gradi sotto zero... e loro, solo per il ritardo dell'aereo non erano li. Alla fine si contarono una ventina di morti... si guardavano Luca e Valentina con un nodo alla gola... quel posto trasudava allegria... era sempre pieno di gente... loro si sentivano come dei sopravvissuti!!!!

Nel tempo libero Valentina aveva iniziato a dipingere. Era davvero incredibile come tutto quello che avesse a che fare  con la creatività e con la manualità le riuscisse  benissimo. Aveva comprato una tela ed i colori ad olio quasi per gioco, per ingannare le lunghe attese in solitudine quando Luca era lontano per lavoro. Il suo primo quadro rappresentava le età di una donna... in primo piano una bambina con un pallone colorato, poi una ragazza con il pancione e dietro una donna anziana... dai capelli si capiva che era lei stessa... le luci, le sfumature ed i colori davano ad ogni età un tono, un carattere. Un quadro di grandissima espressività che Valentina mostrò orgogliosa a Luca al suo ritorno dall'ennesimo viaggio. Ne Valentina ne Luca potevano allora immaginare nemmeno lontanamente che qull'hobby sarebbe diventato un giorno una delle cose più importanti della loro vita. Valentina continuava ad accumulare successi con il suo lavoro di parrucchiera, ormai le arrivavano richieste da tantissimi saloni ed aveva fatto tagli ed acconciature anche per molte persone famose. Addirittura una cantante la aveva voluta per fare la sua acconciatura e quella di tutti i figuranti del suo concerto.

Dopo il crollo del Transvaal i sabati e le domeniche erano diventati molto più tristi e monotoni, giorni difficili da riempire. Spesso se ne andavano semplicemente a passeggiare al VDNK, il vecchio quartiere fieristico di Mosca dove vi era un bellissimo parco con delle splendide fontane, oppure facevano romantiche passeggiate al giradino botanico dove si inebriavano del profumo di meravigliosi fiori. Talvolta capitava qualche bel concerto: andarono a vedere addirttura i Carmina Burana...non solo cantato, ma proprio l'opera teatrale vera e propria...spettacolare, con i suoi giochi pirotecnici che culminano con l'incendio della Torre. Andarono a vedere concerti rock e d'opera, Notre dame du Paris e Zucchero. Spesso andavano a gironzolare nei centri commerciali dove Luca spariva nei negozi di dischi e dvd, mentre Valentina si divertiva a provare decine di paia di scarpe. Poi finivano sempre in qualche ristorantino per una cenetta romantica. Comunque, la loro unione era forte, erano felici insieme e non c'era nulla che li potesse in qualche modo mettere in discussione.

Luca sapeva che, alla fine dell'anno, il suo lavoro a Mosca sarebbe giunto al termine e sarebbe dovuto ritornare in Italia. Sapeva anche che le leggi per l'immigrazione erano molto cambiate e che ottenere un visto era diventato molto difficile; ma aveva davanti a se poco meno di un anno ed era sicuro che, durante quel periodo, sarebbe riuscito a trovare una soluzione. Valentina era felice che lui le avesse chiesto di andare in Italia insieme; aveva sempre avuto il terrore che, al momento di rientrare, lui l'avrebbe scaricata. Al tempo stesso era anche un po' impaurita: col fatto che lui parlava russo, lei non aveva mai imparato l'italiano e nemmeno con l'inglese se la cavava benissimo... ma al di la della lingua, la spaventava l'idea di andare in un posto dove non conosceva nessuno, la terrorizzava l'idea della solitudine. Ma non per questo si sarebbe staccata da Luca. Era pronta ad affrontare qualsiasi cosa, pur di stare accanto a lui e sentiva che anche da parte di Luca c'era la stessa forte convinzione. Avevano deciso: a gennaio o a febbraio sarebbero tornati in Italia insieme e per sempre!!!!!

 
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