FUORILEGGE PER FORZA

Il viaggio della bambola


Valentina era solo una ragazzina di poco più di 19 anni quando finì l'Accademia dello spettacolo, una cosa simile al nostro DAMS,  nella sua città nella profonda Siberia. Città...beh, diciamo che per i parametri russi la sua città è poco più di un paese, come se noi parlassimo di Roccaraso!!! Il suo sogno era di continuare gli studi presso la prestigiosa università di Mosca e di conseguire la laurea di regista teatrale. Valentina cantava nel coro, lavorava nel teatro cittadino e come tutte le ragazze della sua età sognava ad occhi aperti il giorno in cui avrebbe creato il suo primo spettacolo. Prese il coraggio a due mani, raccolse le sue poche cose e quei soldi, poco meno di mille dollari, che a lei dovevano sembrare tantissimi, e parti verso Mosca. Durante i 4 giorni di treno necessari per arrivare dalla sua città alla capitale russa ebbe tutto il tempo di immaginare i suoni ed i colori di un futuro che si apriva davanti ai suoi occhi... come il sipario di un grande palco, il vuoto desolato e l'aria grigia del suo paese si aprivano davanti a lei, per mostrarle le luci sfavillanti ed i suoni coinvolgenti di Mosca!!!Non ci mise molto a capire che la sua immensa ricchezza di 980 dollari a Mosca non erano nulla, non avrebbe potuto viverci per più di una ventina di giorni e solo facendo dei grandi sacrifici. Aveva bisogno di trovare urgentemente un lavoro che le permettesse di guadagnare abbastanza per vivere e pagarsi l'università, ma soprattutto aveva bisogno di un lavoro che le lasciasse anche il tempo per studiare. Per chi non conosce Mosca, megalopoli dove fra residenti e saltuari si muovono quotidianamente 15 milioni di persone, va detto che la giornata lavorativa inizia verso le 7:30 - 8 di mattina, quando si esce di casa per raggiungere il posto di lavoro (almeno due ore di tempo vanno sempre calcolate solo per il tragitto) e termina verso le 10 di sera quando, dopo altre due ore di tragitto, si riesce a tornare a casa.Valentina iniziò a lavorare come cameriera in un locale. Il lavoro le piaceva molto perché amava la musica rock ed in questo locale quasi tutte le settimane si svolgevano concerti di star del rock russo. Inoltre, lavorando di sera, durante il giorno aveva tempo per studiare. I problemi però erano due: il primo che quasi tutte le sere lavorava fino a notte fonda e quindi il giorno dopo faceva fatica ad alzarsi per studiare. Il secondo problema era che lo stipendio, comprese le mance, raramente superava gli 8000 rubli, poco più di 200 euro e questi soldi non le bastavano per vivere e pagarsi gli studi. Il passo successivo è stato breve ed è il passo che fanno il 90% delle ragazze russe che arrivano a Mosca dalle altre città: finì per accettare di andare a lavorare in un night e dopo poco a concedersi ai facoltosi turisti che frequentano i night russi.Luca usciva da una settimana infernale. Al ritorno da una trasferta di lavoro si era trovato una lettera della compagna che aveva preso il loro figlioletto di tre anni e se ne era andata via. Ma non contenta di questo era riuscita, Dio solo sa come, a depositare un falso certificato di matrimonio e a fargli causa dichiarando che lui la aveva abbandonata. Alla prima udienza in tribunale, quando lui dimostrò meticolosamente che era stato via sei mesi per lavoro, che tutto lo stipendio arrivava a casa e che mai si era sognato di abbandonare la famiglia, anzi era proprio per loro che aveva accettato di lavorare sei mesi in Egitto, lei pensò bene di prendere il bambino e di scomparire nel nulla. Ma ormai il danno era fatto, la causa avviata e Luca capiva benissimo che sarebbe stata una causa lunga, difficile, dolorosa e molto costosa.Luca adorava il suo lavoro. Lo aveva sempre svolto con grande entusiasmo. Per il suo lavoro aveva vissuto 5 anni in Russia, nella città che una volta si chiamava Stalingrado, dolcemente adagiata sul fiume Volga. Gli era piaciuto moltissimo vivere li. Erano stati anni intensi ed emozionanti cher lo avervano fatto sentire vivo, lo avevano sprattutto fatto sentire molto arricchito dal punto di vista delle relazioni umane. Aveva scoperto l'anima russa, letta tante volte nei romanzi di Gogol o di Dostoevskiy, e se ne era profondamente innamorato.Adesso il suo lavoro gli aveva dato soddisfazione: era il direttore di una azienda. Seduto dietro al suo grande tavolo passava le giornate a far crescere l'azienda... non doveva nemmeno affaticarsi più di tanto e lo pagavano pure bene. Si era comprato la macchina nuova, aveva riarredato la casa... insomma poteva a buon motivo sentirsi arrivato. Eppure quando l'azienda per cui lavorava decise di aprire un nuovo ufficio a Mosca, Luca non ci pensò due volte: si dimise da direttore e si propose per andare ad aprire questo nuovo ufficio. Conosceva la lingua, conosceva la città, conosceva usi, costumi e mentalità... il posto fu subito suo.La causa sarebbe andata avanti anche senza di lui pensava, anzi, voleva proprio allontanarsi dai luoghi pieni di ricordi, di domande senza risposte, di rimpianti, di amarezze e quale destinazione migliore della Russia, di quel grande e misterioso paese che tanto lo aveva intrigato anni prima? Gli ci vollero solo un paio di settimane per vendere tutti i mobili e la macchina, prendere la residenza presso i suoi genitori, preparare la valigia e partire per Mosca. Agli inizi avrebbe alloggiato in un hotel e nel frattempo si sarebbe cercato un appartamento.