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Il cuore della bambola

Post n°5 pubblicato il 20 Maggio 2008 da nightwish2002

Valentina faticò a trattenere una risatina ripensando a quella figura nel bel mezzo della Piazza Rossa, a testa in su, con la bocca spalancata che cercava di mangiare la neve. Il suo sguardo si incrociò con quello di lui che la squadrava dalla punta dei piedi ai capelli. Lei lo seguì con lo sguardo e vide che si andava a sedere su di un divanetto sulla sinistra della sala, non lontano dall'angolo. Pensava di finire di bere il suo Martini e di andare a vedere se c'era qualcosa da fare per lei. Nel frattempo vide la ragazza che stava ballando, rimasta ormai solo con un minuscolo perizoma avvicinarsi all'uomo, accoccolarsi a cavalcioni su di lui e strusciargli il petto in faccia. Poi la ragazza si alzò, voltò le spalle all'uomo e, piegandosi in un profondo inchino gli mostrò tutte le sue grazie (poco) nascoste!!! Quando la ragazza si rialzò, Valentina vide che l'uomo le infilava nel perizoma un biglietto da 10 euro.

Quando fu il suo turno a ballare, Valentina aveva appena finito il suo Martini. Aveva liberato la mente da tutti i suoi problemi. Lo studio, la madre tutto era passato, coperto da un velo d'oblio. Valentina smetteva di esistere e al suo posto entrava in scena Kyra. Mentre tutte le ragazze ballavano su una base di musica disco lei ballava sulla musica dei Rammstein. Un turbine, un uragano con le treccine che sferzavano il vento ed il corpo che si dimenava sensuale. Rimasta in perizoma anche Kyra fece per andare verso l'uomo che era entrato, ma rimase di pietra nel vedere che era circondato da ben tre ragazze, che aveva già ordinato da bere per tutte e che le sue colleghe e lui davano l'impressione di divertirsi parecchio. Però non si perse d'animo; si avvicinò; con un gesto spostò le sue colleghe e si adagiò morbidamente sull'uomo lasciandosi carezzare il seno. Si alzò, si voltò... solito inchino... si rialzò e trovò pronti, anche per lei il suo biglietto da 10 euro.

Quando uscì dal camerino, dopo essersi cambiata di abito, Valentina vide che l'uomo era ancora attorniato dalle sue colleghe e che avevano già ordinato la seconda bottiglia. Sapeva che almeno una delle sue colleghe sarebbe finita in camera con lui e capiva di aver perso un buon cliente. Imprecò a se stessa per aver perso tempo appresso al suo Martini e si andò a sedere imbronciata non lontano da loro, fra l'ultima delle sue colleghe ed il gruppetto di grassi signori stranieri seduto poco lontano.

Indossava un corpetto di pelle rossa e il solito mini gonnellino, in mano aveva un finto frustino da sadomaso. Doveva in qualche modo sembrare una dominatrice, ma in quel momento si sentiva incredibilmente stupida e contrariata. Continuava a guardare le sue colleghe che mangiavano e bevevano. Ogni tanto qualcuna dava una palpatina alle parti basse dell'uomo oppure si faceva dare una palpatina al seno, al sedere o fra le gambe e volavano biglietti da 10 euro. Era semplicemente umiliante per lei non partecipare a quel festino!!! Ad un certo punto, la ragazza che stava fra lei e lui si alzò perché era il suo turno di andare a ballare e lei si accorse che lui si era voltato verso di lei e le stava dicendo qualcosa.

Avevano un altoparlante proprio sopra la testa e Valentina vedeva la bocca dell'uomo muoversi, ma non riusciva a cogliere nessun suono. Si avvicinò all'uomo che le avvolse un braccio intorno al collo e le disse urlandole in un orecchio di prendere a frustate quei signori li vicino che, ormai completamente ubriachi, allungavano fogli da 50 euro a chiunque semplicemente li guardasse. Valentina all'inizio non capiva il senso di quello scherzo, ma appena dato il primo colpo, l'uomo le fece segno di abbracciarlo.... il grasso tedesco sentì il colpo, si girò ma non vide altro che la schiena della ragazza. Al secondo colpo la scena si ripetè uguale.... al terzo il tedesco si alzò e, fra i fumi dell'alcool capì la situazione... butto un paio di banconote da 50 euro sul divano e si andò a sedere dall'altro lato. La risata fragorosa di Valentina e dell'uomo fu interrotta dalla ragazza che, terminato il suo ballo, reclamava il suo posto accanto allo straniero.

Di malavoglia Valentina si spostò. Sapeva che le discussioni per il cliente erano proibite e non voleva avere problemi. Sapeva anche che fra poco sarebbe stato nuovamente il suo turno a ballare e che quindi non aveva nessuna possibilità di mantenere il posto vicino a quell' uomo. Però quei pochi istanti l'avevano divertita. Capitava raramente che qualcuno li dentro si divertisse in maniera così semplice, quasi sciocca, senza bisogno di ficcarle una mano nelle mutande. Per un attimo si ritrovò a pensare che anche lei era così prima di iniziare il suo viaggio a Mosca, ma allontanò subito quel pensiero.

Mentre terminava di ballare non fu molto sorpresa nel vedere le sue tre amiche alzarsi in rapida successione e lasciare l'uomo da solo sul divano che si accendeva una sigaretta con un sorrisino ironico. Capita spesso che questi stranieri  si mettano in mostra per poi tirarsi indeitro quando si arriva al dunque. Fu invece molto sorpresa di vedere che l'uomo la cercava con lo sguardo e, appena ottenuta la sua attenzione, le fece un gesto con la mano chiedendole di avvicinarsi. Fu ancora più sorpresa nel sentirsi dire molto chiaramente che lui voleva solo fare due chiacchiere... all'inizio pensò che dovesse sentirsi offesa, che era un modo per dirle che lei non gli piaceva, ma poi ripensò alle belle risate che si erano fatti prima ed accettò di sedersi e di parlare un po'.

Quando Luca aprì la porta del night fu travolto dall'ondata di calore, fumo, luce e musica. Passò davanti a delle gran belle figliole sedute su degli alti sgabelli al banco del bar. Mandavano ondate di profumo e ammiccavano, chi mostrando un bel paio di tette, chi tirando un bacio. Una bella ragazza, con delle lunghissime treccine e degli splendidi occhi verdi gli mandò un sorriso un po' diverso dalle altre e lo guardò divertita sgranando un po' gli occhi come se già lo conoscesse. Luca non ci fece più caso di tanto, non era la prima volta che andava in un night e sapeva che, appena entrato in un locale del genere anche l'uomo più brutto di questo mondo, viene accolto come se fosse uno strafigo, salvo poi non essere più filato da nessuna se non paga da bere.

Si controllò le tasche per essere sicuro di avere abbastanza soldi e decise che quella sera si sarebbe lasciato andare a divertirsi. Aveva lavorato sodo quasi un mese senza concedersi nulla e poi, in fin dei conti, salutava per sempre quell'hotel per cui decise di rilassarsi e di godersi la serata. Il locale non era molto pieno per cui Luca si trovò un bel posto su un divano ad angolo da dove si vedeva bene il palchetto dove le ragazze si esibivano. Non era uno dei night più famosi, anzi era uno di quei night come se ne trovano in qualsiasi albergo di Mosca, ma le ragazza erano davvero una più bella dell'altra. Luca decise di non avere fretta e si ordinò un Jack e cola, poi comodamente seduto sul suo divanetto cominciò a guardarsi intorno.

Stava ballando una ragazza dal fisico statuario. Propio il corrsipondente del suo immaginario femminile russo. Alta, bionda, occhi azzurri... quando si tolse il reggiseno Luca per poco non si strozzò con il suo drink. Due tette spettacolari che, non più di un minuto dopo gli venivano letterlamente sbattute in faccia dalla ragazza. Le si era seduta sopra a cavalcioni e lui, visibilmente eccitato non sapeva più dove mettere le mani. Quando poi lei si alzò e, giratasi, si inchinò spostando un po' le mutandine e facendogli vedere il mondo a colori Luca capì che sarebbe stata una nottata molto intensa. Le mise 10 euro nel perizoma ansioso di capire come sarebbe proseguita la serata. Lei andò via a cambiarsi e poco dopo, vestita (si fa per dire) solo di un succinto baby doll, riuscì dal camerino si andò a sedere accanto a lui allargandogli un sorriso disarmante.

A dire il vero, nel tempo che lei era stata nel camerino Luca aveva già trovato il tempo di allungare un altro paio di banconote ad un altro paio di ragazze che avevano ballato e gli avevano fatto fare una breve "degustazione" della loro mercanzia. Ma quando si ritrovò vicino quella bionda statuaria pensò che la serata era ormai svoltata. La sua eccitazione poi raggiunse il massimo quando fu raggiunto dalle altre due ragazze, entrambe bellissime, che avevano ballato nel frattempo. Non aveva certo intenzione di passare la notte con tutte e tre, anche se la cosa lo solleticava, ma per non fare brutta figura decise di ordinare una bottiglia e di berla insieme a loro, poi avrebbe valutato meglio la situazione deciso sicuramente a non rinunciare alla bionda, ma anche, se lei fosse stata accondiscendente, pensando che magari si poteva fare una cosa in tre.

Luca, semisdraiato in mezzo alle tre ragazze, si sentiva un padreterno. Pur essendo conscio che a loro di lui non fregava assolutamente nulla, si sentiva confortato dal fatto che nemmeno a lui fregasse nulla di loro. Era solo un gioco, sarebbe stato solo sesso. Non faticò a riconoscere dalle lunghe treccine la ragazza che gli aveva sorriso al momento del suo ingresso e soprattutto, da amante del rock e del metal, rimase piacevolmente sorpreso nel sentir suonare i Ramstein. Quando anche lei si avvicinò al suo divano Luca già sapeva cosa lo aspettava. La ragazza si sdraiò su di lui... non era il suo ideale di bellezza. A lui piacevano i seni grandi e lei aveva forse una seconda; a lui piaceva la carnagione un po' scura e lei era invece bianca come il latte, ma gli piaceva la sua grinta, gli piaceva la sua aggressività.

Quando la ragazza alla sua sinistra si alzò per andare a ballare, Luca riconobbe subito la ragazza seduta subito dopo. Era la ragazza con le treccine. Circondato da tette e culi, palpato da sei mani, Luca si meravigliò dalla attenzione che attirava su di lui quella ragazza. Ben sapendo che rischiava di rovinare tutto con le altre ragazze Luca, notando che lei aveva fra le mani un finto frustino, le disse di fare uno scherzo ai clienti, decisamente ubriachi e rumorosi, che si trovavano accanto a loro. La musica era altissima e poiché lei non sentiva lui le fece segno di avvicinarsi e, quando lei lo fece, si sporse un po' verso di lei la abbracciò e le disse cosa voleva fare. Era uno scherzo decisamente stupido, ma Luca sul momento, non era riuscito a pensare di meglio per attaccare bottone con quella ragazza. E la cosa più incredibile era che un approccio così stupido aveva funzionato perfettamente e dopo 5 minuti se la ridevano alla grande.

Le loro risate furono interrotte dalla ragazza che aveva finito di ballare che, in maniera piuttosto decisa, reclamava il suo posto accanto alla "sua" gallina dalle uova d'oro. Le altre due ragazze, alla destra di Luca, avevano partecipato al gioco, ridendo anche loro anche se non erano affatto contente che un'altra persona potesse distrarre l'attenzione di Luca da loro. Soprattutto la bionda capì che era il momento di fare l'affondo. Indicò una porticina sulla sinistra del piccolo palco dove si esibivano le ragazze e disse che al di la di quella porta c'era una splendida sauna, con piscina, idromassaggio ed un bel letto a forma di cuore. Luca sentì che era arrivato il momento di incendiare la notte...ma i suoi bollenti spiriti subirono un brusco raffreddamento quando si sentì chiedere 250 dollari dalla ragazza più altri 80 per l'affitto della sauna per un' ora!!!

La faccia di Luca dovette essere molto espressiva perché, nel giro di pochi secondi, una dopo l'altra,le ragazze si alzarono dal tavolo ed andarono a rivolgere le loro amorevoli attenzioni ad altri avventori del locale. In fondo Luca lo sapeva fin dall'inizio che sarebbe andata a finire così. Non gli era mai piaciuto pagare per fare sesso, le poche volte che ci aveva provato si era sempre bloccato. Ma la prima cosa che gli passò per la mente fu di girare la testa e di guardare se la ragazza con le treccine era ancora li. La vide che stava finendo di ballare e le fece un cenno con la mano per farla avvicinare. Stavolta sarebbe stato sincero fin dall'inizio: "Senti non mi interessa e non mi interesserà mai spendere 250 dollari per scopare, voglio solo offrirti da bere , chiacchierare e stare un po' in compagnia, ti va bene ?" Lei si sedette ed ordinarono da bere.

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