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LE CARTE  DELLA BAMBOLA

Post n°11 pubblicato il 18 Agosto 2008 da nightwish2002

Luca, grazie al suo lavoro, aveva tantissimi contatti con imprenditori italiani che lavoravano con la Russia. Sapeva che le leggi in Italia che consentivano l'accesso di cittadini stranieri erano piuttosto severe e rigorose, ma, come era suo solito fare, aveva deciso di rispettarle e, visto che la legge italiana non prevede un "visto per amore" aveva bisogno di qualcuno che assumesse Valentina. Ovviamente non ebbe alcuna difficoltà a trovare questo qualcuno fra i suoi tantissimi amici e conoscenti a cui, nel corso della sua permanenza a Mosca, aveva fatto parecchi piaceri. Poi, proprio per essere al riparo da tutte le difficoltà ed i cavilli burocratici, che non poteva conoscere pur avendo continui e buoni contatti con il Consolato Italiano a Mosca, Luca decise di affidare tutta la pratica ad un ufficio della Confartigianato. Gli fu spiegato che, per non incorrere nelle difficoltà delle quote che sarebbero state emesse solo a fine anno, la soluzione migliore era quella di chiedere un visto per "lavoro autonomo". Questa procedura implicava molti costi aggiuntivi: per la consulenza, per la fidejussione, per le varie garanzie sanitarie costava a Luca quasi 1500 euro. D'altro canto non vi erano alternative e Luca, per nessun motivo era disposto a rientrare in Italia senza Valentina.

Sdraiata nella sua cuccetta Valentina contava le ore. Si era fatta quattro giorni di treno all'andata e quattro al ritorno per andare al suo paese di origine, a ben 4 fusi orari di distanza da Mosca, per fare il passaporto valido per l'espatrio. I treni in Russia viaggiano ad una velocità media di 50 chilometri all'ora e, pur essendo ormai a soli 100 chilometri da Mosca, Valentina sapeva che almeno due ore di viaggio la separavano ancora dall'arrivo. Era stata felice di rivedere la madre, la nonna ed il fratello, ma soprattutto era stata felice di poterli rivedere raccontando loro di una vita "normale" e del sogno che l'aspettava. Aveva rivisto anche tante amiche d'infanzia alle quali aveva raccontato con entusiasmo e fervore la piega che aveva preso la sua vita. Sorrideva nel suo scompartimento pensando che Luca la attendeva alla stazione... erano stati lontani in tutto due settimane, ma si era resa conto che lui le mancava molto più di quello che lei avrebbe mai potuto immaginare. Ancora poco... sapeva che lui, avendo imparato bene i costumi dei russi, la aspettava con un bel mazzo di fiori e sapeva che lui avreva preparato per lei una cena speciale.

Luca camminava lungo il treno fermo sul binario. I treni russi hanno ancora quell'odore acre dei treni a nafta, ed i vetri sono sempre ricoperti, dopo un viaggio, da fuliggine e nevischio che formano una cortina quasi impenetrabile. Valentina non gli aveva detto su quale vagone era, ma lui, malgrado si fosse rirpoposto di farlo, non aveva resistito ad attendere alla testa del treno. La vide sbucare, tre vagoni più avanti. Le treccine inconfodibili intorno ad un viso che, anche se segnato dalla stanchezza, conservava il sorriso e la luminosità degli occhi. Si abbracciarono forte e si baciarono con passione e tenerezza. Luca aveva prenotato la macchina migliore che era riuscito a trovare tramite il suo autista personale e,  preso il bagaglio di Valentina, si avvio verso l'auto tenendo Valentina sotto braccio con la mano libera. Era stato molto in pensiero perché la burocrazie russa alle volte sa creare delle difficoltà anche nelle situazioni più semplici e anche il minimo ritardo nel rilascio del passaporto avrebbe potuto mandare all'aria tutti i loro piani. Lui, dopo due giorni, sarebbe dovuto partire per l'Italia e doveva avere con se tutti i documenti necessari per la richiesta del visto.

Era capitato spesso che Luca dovesse andare via, anche per più settimane, per lavoro e Valentina era sempre stata tranquilla ad attenderlo senza preoccuparsi più di tanto. Stavolta sarebba stato via solo per una settimana, massimo due, ma Valentina era molto più nervosa ed irrequieta del solito. Quando lo sentiva al telefono la sera lo sentiva irritato, nervoso e preoccupato. Lui gli parlava di uffici e documenti che Valentina non conosceva e non capiva, ma si rendeva comunque conto che stava incontrando delle difficoltà. Per contro, quando lui gli raccontava della casa dove sarebbero stati, non lontana dal mare, con un piccolo e grazioso giardino lei iniziava a sognare quella casetta, con i muri bianchi ed il tetto rosso, con un piccolo camino nel salone. Sentiva, sapeva che nessuna difficoltà al mondo avrebbe potuto fermare Luca. In poco meno di un anno la loro unione era diventata così forte e salda che era sicura, nella maniera più assoluta, che Luna non l'avrebbe mai lasciata li per tornarsene in Italia da solo: piuttosto sarebbe rimasto in Russia anche lui!!!

Non era stato per niente facile mettere insieme tutti i documenti che servivano. L'amico di Luca, per quanto disponibile, aveva dovuto allegare molti documenti riservati come bilanci, giro d'affari, elenchi clienti. Le banche e le compagnie di assicurazione erano restie ad emettere fidejussioni e per questo aveva dovuto chiedere, ovviamente dietro compenso, aiuto ad una finanziaria. Tutti i documenti relativi all'appartamento dovevano essere tradotti ed autenticati. Insomma, ogni giorno era un'altalena di sensazioni contrastanti. Ogni volta che Luca poteva giore per aver risolto un problema, il sorriso gli si strozzava in gola per il sorgere di una nuova difficoltà. Dopo due settimane, più di 30 viaggi da 40 chilometri l'uno (l'ufficio a cui si era rivolto era in una città vicina), innumerevoli discussioni, file, accordi e trattative la busta con i documenti era finalmente pronta in tre esemplari, tutti completi di nulla-osta della Questura e dell'Ufficio provinciale del lavoro. Un esemplare veniva spedito direttamente dalla Confartigianato al Consolato, un esemplare doveva venire consegnato al Consolato a mano ed il terzo restava a Luca come archivio. Seduto sulla sua poltrona in business class del TU 204 che lo riportava a Mosca, finalmente, dopo due settimane, Luca riusciva a rilassarsi.

Quando senti scalpicciare dietro la porta era ormai notte fonda, ma Valentina era rimasta alzata ad aspettare che Luca arrivasse. Lo abbracciò e  lo baciò calorosamente e poi gli mostrò la tavola imbandita: Luca fu sorpreso di vedere la cura e l'amore che lei aveva messo nell'apparechiare la tavola con una deliziosa tovaglietta, una bella candela alla vaniglia, due calici... ma fu ancora più sorpreso nel vedere che Valentina gli aveva preparato il suo piatto preferito, i cannelloni... ed erano pure squisiti. Mangiarono allegramente, mentre lui le raccontava tutte le peripezie e le difficoltà che aveva incontrato con i documenti. Ma ormai era fatta. IL lunedi avrebbero consegnato la copia a mano dei documenti e, nel giro di un mese avrebbero ricevuto il visto. Con questa idea festeggiarono e fecero l'amore fino quasi all'alba quando stanchi, ma felici, si addormentarono sul grande divano del soggiorno.

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