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Post n°153 pubblicato il 01 Giugno 2019 da ditantestelle
Non si ha che un mezzo per vivere in modo decente. La Ragione.
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Or dunque la ragione: io per primo dovrei esserne fervente paladino, ho anche rischiato la scomunica questionando con un Vescovo sull'Enciclica “Fides et Ratio” di Wojtyła, cercando di spiegare a sua Eccellenza che Ratio non vuol dire solo filosofia sempre opinabile, ma deve passare dalla matematica e dalla scienza fisica, Ratio contiene già matematica con il rigore che appartiene all'etimo della parola Ragione: frutto di una divisione tra interi.
Poi si scopre che dentro questa “ragione” del tutto matematica i numeri razionali sono solo una piccola parte, che ci sono quelli trascendenti e perfino le espansioni ad altri irrazionali, che sono tanti quante le stelle, ed ancora ci sono numeri così balzani da essere definiti immaginari, ma che vivono felicemente anche nella corrente alternata che tanto immaginaria non è.
Cosa può esistere che non si oppone alla ragione ma la integra quindi? Non sarò sintetico nemmeno questa volta, porta pazienza.
Anni fa ho assistito a Bologna allo spettacolo di David Copperfield un illusionista tra i più quotati; sono partito alla volta del teatro convinto che con la giusta dose holmesiana di attenzione e deduzione avrei potuto smascherare ogni trucco e aumentare la mia autostima. Poi la bravura dell’artista, il clima speciale creato sul palcoscenico, mi ha fatto comprendere come fosse più bello e più emozionante cedere alla lusinga dell’illusione e chiamarla magia, gustandone la sorpresa e il senso di oltraggio apparente delle regole fisiche, per un attimo tanto leggero da poter volare.
Concludo come vuole la tradizione logico deterministica con una domanda: in quelle stelle che oggi campeggiano sulle tue pagine, quelle che hanno illuminato la notte di Giotto ed oggi illuminano la tua, c’è solo la saggia proporzione delle otto punte con le sue allegorie, il contrasto del colore giallo sul blu e non sul nero, come si vorrebbe di notte ma poi il quadro non rende; non c’è qualcosa di più? Quel brivido di meraviglia che fa spalancare gli occhi, rallenta il cuore e sospende per un attimo il respiro, non credo si possa chiamare Ragione, è qualcosa di più che la esalta e non le va contro; trova tu per questa emozione il nome che preferisci, sei ammirevole nel ricamare parole, io per il momento la chiamo ancora magia.
Perdonami per i troppi discorsi, ho avuto la sensazione che stessi terminando la polvere di fata :)
La ragione è uno spazio utile e funzionale, ma poi, certamente.. batte, rimbomba nel petto e ha memoria. Grazie per i tuoi 'troppi' discorsi, mi hanno trascinata via lasciandomi addosso la sensazione di esser passati per la seconda stella a destra e poi dritti, fino al mattino :)
Le stesse otto punte del Rubʿal-Hizb che sigilla la chiusura di ogni capitolo del Corano.
In India la Madre dell’Universo, consorte di Visnu, è rappresentata dalla Stella di Lakshmi.
Ma più cara per me la stella del mattino, una rosa ad otto petali, tanti quanti i raggi dell'ottuplice sentiero nella ruota del Dharmacakra.
Namasté :)
Namasté