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BATTERIO KILLER: ESCHERICHIA COLI

Post n°45 pubblicato il 08 Giugno 2011 da Saikoro

 

BATTERIO KILLER

 

I MORTI SALGONO A 25. EMERGENZA NEGLI OSPEDALI. L'INTERVISTA: COME DIFENDERSI


 

Si aggrava il bilancio dell'epidemia di E.Coli in Europa. Il batterio killer ha fatto altre due vittime in Germania, portando così a 25 il numero totale dei decessi nel Vecchio Continente. Le ultime due vittime, una donna di 74 e l'altra di 88 anni, presentavano i sintomi di una sindrome emolitica e uremica (SHU), gravi disturbi renali provocati dal batterio E.Coli. La notizia dei due nuovi decessi arriva mentre a Lussemburgo si sta per aprire un summit straordinario dei ministri dell'agricoltura della UE. Dalla bozza della dichiarazione finale prende corpo l'ipotesi di aiuti per 150 milioni di euro all'agricoltura.

EMERGENZA OSPEDALI - Negli ospedali tedeschi ormai è allarme rosso. Il numero dei pazienti ricoverati per accertamenti sull'infezione da batterio continua ad aumentare e le cliniche faticano a stare al passo con le richieste. "La Società Ospedaliera tedesca - scrive lo Spiegel - esige un sostegno finanziario consistente per poter far fronte all'emergenza, mentre le critiche rivolte al governo per la gestione della crisi sanitaria diventano sempre più feroci".

PRIMO CASO IN CANADA - Nel frattempo un primo caso sospetto di infezione si registra in Canada. "L'Ontario ha un caso sospetto di E.Coli legato all'epidemia in Europa", ha dichiarato in un comunicato Arlene King, responsabile sanitario della più popolosa fra le province canadesi. L'uomo, residente nella regione di Peel, ha viaggiato di recente in Germania, dove ha consumato prodotti alimentari locali. Per analisi mediche definitive sono necessari ancora alcuni giorni, precisano i sanitari, ma i test preliminari "confermano la presenza di una tossina compatibile con l'epidemia europea".

I SEMI DI SOIA - Le autorità tedesche, d'altra parte, mantengono l'allerta su germogli di soia, cetrioli, pomodori, lattuga, nonostante l'esito negativo dei test preliminari sui campioni sequestrati nell'azienda del villaggio Bienenbüttel. Il ministero della Difesa del consumatore della Bassa Sassonia ha confermato che gli esami su 24 dei 40 campioni sequestrati "non hanno evidenziato la presenza del batterio E.Coli", ma ha aggiunto che "non si può ancora definitivamente escludere che l'infezione sia partita da Bienenbüttel". Secondo il ministro rimane comunque valido l'invito a non consumare verdure crude (cetrioli, lattuga, pomodori), perché potrebbero essere l'origine dell'infezione.

Il ministro dell'Agricoltura tedesco, Ilse Aigner, ha sottolineato che non è facile risalire al focolaio, anche perché l'azienda in cui sono stati sequestrati i campioni "potrebbe non essere la sola ad aver diffuso il batterio". Ma anche perché, da quando è stata scoperta la malattia, sono trascorse diverse settimane. Questo aspetto ha suscitato anche le critiche dei Verdi, che hanno accusato il governo di non aver affrontato subito l'emergenza. Anche sui tempi che ci vorranno per capire da dove è partito il contagio, le autorità non si sono espresse positivamente. In Germania i casi di contagio sono 1.526, mentre i sintomi del batterio sono comparsi in 2.500 persone.

 

SCENDE IN CAMPO L'UE - 150 milioni di euro per aiutare gli agricoltori europei, le cui vendite sono in caduta libera dopo l'epidemia del batterio killer: è la proposta della Commissione UE ai ministri dell'Agricoltura dei 27 che si riuniscono nel primo pomeriggio a Lussemburgo, in una riunione straordinaria (era già programmata per il 17, ma è stata anticipata), proprio per decidere il piano di aiuti ai coltivatori. Le misure interessano gli agricoltori spagnoli, accusati inizialmente dalle autorità tedesche come responsabili dell'epidemia, ma anche quelli italiani, scesi oggi in piazza con manifestazioni da Milano a Latina: a Fondi, davanti all'ingresso del più grande mercato ortofrutticolo italiano (MOF), sono stati distribuiti direttamente ai consumatori i prodotti ortofrutticoli invenduti a causa della psicosi che coinvolge 300mila imprese nazionali che garantiscono proprio in questa stagione lavoro per 50 milioni di giornate: una manifestazione a sostegno della richiesta italiana di risarcimento per i 100 milioni di euro di danni subiti dal Made in Italy alimentare.

Intanto, il commissario UE alla Salute, John Dalli, ha criticato la Germania per la prematura diffusione di informazioni inesatte sull'origine del batterio-killer. Parlando dinanzi al Parlamento di Strasburgo, prima della riunione dei ministri dell'Agricoltura UE, Dalli ha esortato le autorità a evitare "premature conclusioni", perché diffondono "paure ingiustificate". Il commissario ha fatto un appello alla prudenza, osservando che qualsiasi informazione, prima di essere data al pubblico, deve essere scientificamente provata. Dalli ha osservato che qualunque misura diretta a bloccare su tutto il territorio europeo qualsivoglia prodotto è "sproporzionata", perché la crisi è circoscrivibile ad Amburgo, e ha ripetuto di essere in contatto con le autorità russe, perché cancellino il divieto di importazione delle verdure dall'UE (ma oggi anche l'Arabia Saudita ha bloccato l'importazione di verdure europee). Il commissario ha anche assicurato che tanto la Commissione che le autorità sanitarie nazionali lavorano a pieno ritmo per cercare di individuare l'origine del batterio. Origine sulla quale rimane il buio fitto. Il batterio ha già fatto 25 morti (24 solo in Germania) e causato oltre 2.000 contagi, ma nessuno è stato ancora in grado di capire l'origine della contaminazione: scagionati cetrioli e germogli di soia, i ricercatori tedeschi brancolano nel buio alla ricerca dell'agente patogeno.

I primi test sui campioni di germogli di soia prelevati da un'azienda nella Bassa Sassonia hanno dato risultato negativo, ma il numero delle vittime è in aumento e il panico dilaga. E si registrano anche tensioni nel governo di Angela Merkel, pesantemente attaccato dall'opposizione per la gestione della crisi. La situazione in Italia, invece, è sotto controllo e il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha detto che "non ha senso fare ulteriori controlli su frutta e verdura".

 




BATTERIO KILLER

L'ESPERTO ALIMENTARE DEL CNR: "VERDURA COTTA, ATTENZIONE ALLA CARNE"


 

La Germania è nel caos. Le autorità ancora non riescono a dare una spiegazione al numero di morti provocati dal batterio killer, l'Escherichia Coli. O meglio non riescono a capirne l'origine. Molta confusione dunque. Mangiare o no la verdura? E la carne? Affaritaliani.it ha chiesto chiarimenti a Raffaele Coppola, direttore dell'Istituto di Scienze Alimentari del CNR.


Il ministro Fazio lo ha ammesso: "Gran caos, basta vedere i giornali tedeschi".

"Bisogna spiegare che cosa sta accadendo. L'Escherichia Coli è un batterio, un comune abitante dell'intestino di specie animali. I ceppi ordinari non arrecano danno all'organismo in cui vivono, coabitano con altri centinaia di migliaia di microrganismi e contribuiscono a creare la microflora intestinale. Esistono però diversi ceppi con varia patogenicità appartenenti a questa specie. E' ovvio che il sopravvento di un ceppo patogeno può determinare condizioni di salute compromessa nell'uomo. Se a questo si aggiunge che i batteri possono acquisire antibiotico-resistenza per vari meccanismi, questo può comportare che anche la pressione selettiva di alcuni antibiotici possa far crescere il numero di quelli potenzialmente patogeni che erano in inferiorità numerica rispetto a quelli non patogeni".

L'origine del batterio è da ricercare nella carne o, come stanno facendo, nelle verdure?

"L'origine è essenzialmente animale, perché l'E.Coli vive nell'intestino degli animali e si riscontra nelle feci. Poi è vero che può contaminarsi sia un alimento carneo sia un prodotto vegetale".

Quindi è giusta la ricerca nei vegetali?

"Sì, assolutamente. Non è da escludere che siano stati contaminati con acque sporche".

Ma sembra che nella carne non stiano proprio cercando. E di qui derivano diverse critiche alla Germania.

"Non credo che non lo stiano facendo, perché la letteratura si è arricchita in pochissimo tempo di diverse ipotesi. C'è chi dice che la contaminazione sia avventura in un ristorante, chi in un porto, poi si è detto che sono stati i cetrioli, poi i semi di soia, ma pare non sia più vero. Non si può e non si deve escludere nulla. Facciamo un esempio..."

Dica.

"Se pensiamo che, quando nei delitti abbiamo a che fare con il DNA di una persona, l'indagine è enormemente complicata, immaginiamo quanto sia difficile indagare su organismi invisibili che si moltiplicano con una rapidità sconvolgente".

Il ministro tedesco della Salute insiste: non mangiare verdura cruda. Il ministro italiano Fazio rassicura che in Italia è buonissima e si deve consumare tranquillamente. Che dobbiamo fare?

"Non credo che in Italia ci sia in questo momento un problema di epidemia. Dunque le verdure crude possono essere consumate. E' ovvio che bisogna lavarle accuratamente, pulirle in modo scrupoloso. Certo, nel dubbio tra consumare verdure cotte o crude, meglio mangiarle cotte".

Sono così rari episodi come quelli che stanno avvenendo in Germania?

"Il caso è saltato agli onori della cronaca solo perché c'è stata una concentrazione ristretta all'area tedesca. Ma malattie da microrganismi di questo tipo si presentano comunemente nel mondo. La letteratura è piena di casi. Il problema è che questa volta il focolare di infezione si è sviluppato in un'area ristretta. Al momento credo sia ingiustificato il panico di non consumare verdure fresche".

Ma come è possibile che questo batterio provochi addirittura la morte? E può uccidere anche un soggetto sano?

"Sì, può portare anche alla morte di una persona sana, perché può provocare delle sindromi enteroemorragiche, cioè perdite di sangue a livello dell'apparato gastroenterico, e la produzione di tossine che hanno un effetto patogeno, e in alcuni casi può essere drammatico".




BATTERIO KILLER

IL VIROLOGO FABRIZIO PREGLIASCO: "NESSUNA PSICOSI. BASTA LAVARSI LE MANI"


 

Il "batterio killer" non deve far paura: basta lavarsi le mani. Occorrerebbe quindi seguire semplici regole d'igiene e, naturalmente, avere buon senso". Per fare chiarezza sul batterio E.Coli che ha colpito la Germania è ha già contagiato 1600 persone e ucciso 17 persone in Europa, Affaritaliani ha intervistato il virologo Fabrizio Pregliasco, ricercatore dell'Istituto di Virologia della Facoltà di Medicina di Milano.


Dottor Fabrizio Pregliasco, che cos'è il batterio killer che ha colpito la Germania e che sintomi provoca?

"Si tratta di di un batterio che conosciamo, purtroppo una variante nuova, ma che è ampiamente presente nel corpo umano. Purtroppo ha creato una nuova variante più aggressiva, legata alla tossina di degradazione che produce. Ma questa stessa sostanza nell'uomo provoca complicanze renali, e nei soggetti deboli può determinare la morte. E' quindi un batterio presente nell'intestino e che normalmente convive con l'uomo. Ma se si diffonde può creare patologie".

Ma come si trasmette?

"Di fatto si tratta di una contaminazione superficiale di qualcosa, forse qualche alimento, non del tutto chiarita. Hanno dato la colpa ai cetrioli, ma non è quello. Certo è che questa comunicazione, che è necessaria, può provocare gravi danni al mercato mondiale. Senza considerare la psicosi collettiva che si genera. E' un guaio. Prima l'aviaria, la suina e poi il cetriolo. E' un effetto negativo di una comunicazione necessaria. I cittadini devono essere informati, ma non è mai facile essere equilibrati. Sarebbe importante evitare eccessi, sia per gli effetti sui mercati ma soprattutto sulla psicosi delle persone".

 

Quali sono le regole basilari per evitare il contagio?

"E' importante prima di tutto individuare l'alimento che sta portando il contagio, che è solo superficiale. E poi utilizzare le prescrizioni igieniche standard: lavarsi le mani frequentemente prima di toccare gli alimenti, disinfettarli e sfregarli con il bicarbonato. Questo è sufficiente per evitare rischi. E nel 50% dei casi abbatterebbe il rischio di contrarre infezioni".

E quando si mangia fuori casa che precauzioni bisogna prendere?

"Bisogna stare attenti al consumo di cibi crudi e di quelli cotti o conservati male; evitare alimenti a rischio soprattutto in estate, quando il caldo fa 'scoppiare', proliferare i batteri. Al bando quindi creme, insalate russe o cibi a base di uova, soprattutto quando sono esposti su piatti fuori dal banco frigo".

Che cosa ci dobbiamo aspettare? Il batterio killer arriverà in Italia?

"E' importante dire che i casi sono concentrati nel nord della Germania, nonostante ci siano contaminazioni anche nel Nord Europa. Ancora nessuno in Italia. Normalmente questi contagi sono per via indiretta. Ma, se la diffusione aumenta, è possibile che qualche caso possa arrivare nel nostro Paese. Ma, con i sequestri preventivi e l'allerta dell'OMS, non dovremmo essere coinvolti o comunque, se lo saremo, sarà solo di striscio. Prevedo che la situazione a breve sarà messa sotto controllo. E comunque non bisogna avere paura: nella gran parte dei casi questo batterio crea una fastidiosa malattia con gastroenterite, ma non mette in pericolo di vita".

 
 
 
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