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BATTERIO KILLER: ULTIMI AGGIORNAMENTI

Post n°48 pubblicato il 17 Giugno 2011 da Saikoro
 

BATTERIO KILLER

SEQUESTRATA CARNE A VERONA: E' ALLARME ANCHE IN ITALIA?

Il batterio killer potrebbe essere anche in Italia. A scopo preventivo il ministro della Salute ha predisposto il sequestro di 5 tonnellate di carne francese, considerata il vettore dell'infezione da Escherichia Coli per cui sono stati ricoverati 6 bambini di Lille.

L'allarme creato dal cosiddetto batterio killer ha dell'incredibile: dopo giorni di conclamata emergenza sembra ancora lontana, infatti, la scoperta del vettore dell'Escherichia Coli. Dopo aver messo sotto accusa germogli di soia, cetrioli, germogli di broccoli e altre specie vegetali, pare che adesso l'attenzione degli scienziati si stia focalizzando sugli alimenti derivati dal mondo animale. Proprio ieri, infatti, da Lille, in Francia, è arrivata la notizia del ricovero di 6 bambini: i piccoli avevano manifestato forte diarrea emorragica dopo aver mangiato hamburger. Ciononostante, seppur gravi, le loro condizioni non facevano temere il peggio.

Contestualmente a questa scoperta, nel pomeriggio di ieri i carabinieri dei NAS hanno provveduto a sequestrare 5 tonnellate di carne bovina sotto forma di polpette e hamburger, presso un supermercato della catena LIDL di Verona. La carne sequestrata, ripartita in 1.570 confezioni, recava il marchio "Steak Country", dell'azienda francese che potrebbe essere responsabile dell'infezione dei bambini di Lille. I campioni a marchio "Steak Country" sequestrati nel pomeriggio di ieri, in queste ore verranno analizzati dall'Istituto Zooprofilattico di Padova, al fine di verificare se effettivamente la carne incriminata sia un vettore di Escherichia Coli. Nella giornata di domani, intanto, verranno sequestrati dai NAS le restanti confezioni di carne con marchio in questione.

Ad ogni modo, il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ci tiene a ribadire che in Italia non esiste allarme per il batterio killer, e che i sequestri rappresentano azioni preventive finalizzate al controllo, al termine del quale la carne verrà dissequestrata. Queste le parole del ministro in merito alla questione, intervistato a Radio 24: "Oggi mangerò hamburger. I consumatori italiani possono stare tranquilli. Abbiamo effettuato un sequestro preventivo in Italia di una partita di hamburger della stessa ditta. Dopo i controlli, la carne verrà dissequestrata. Non c'è nessun problema per i consumatori".

In particolare, secondo quanto ha dichiarato un portavoce della Commissione UE, pare che il batterio responsabile dell'infezione francese appartenga a un ceppo diverso rispetto a quello che ha invece agito in Germania. Secondo il portavoce, inoltre, il batterio francese è relativo ad una specie più comune rispetto a quella tedesca.

IL BATTERIO KILLER FA ALTRE VITTIME E LA GERMANIA BRANCOLA NEL BUIO

 

Dopo i cetrioli spagnoli, assolta anche la soia. Non è nei germogli l'origine dell'ormai famigerato ceppo di Escherichia Coli. Pioggia di critiche sulle autorità tedesche, colpevoli di aver gestito con troppa leggerezza una situazione che ora è diventata una vera e propria psicosi.

All'inizio furono i cetrioli spagnoli, poi ad essere chiamato in causa fu un salame di cervo italiano, infine si è puntato il dito contro i germogli di soia. Ma stamattina il ministero dell'Agricoltura della Bassa Sassonia ha scagionato pure la nuova presunta ipotesi legata all'origine del batterio killer, che sembra prendersi gioco della Germania da ormai oltre 2 settimane. I test preliminari effettuati su 23 dei 40 campioni di germogli di vegetali, tra cui la soia, confiscati nell'azienda Gaertnerhof del villaggio Bienenbüttel, hanno infatti dato risultati negativi. Solo domenica sera Gert Lindemann, il ministro dell'Agricoltura, aveva dichiarato pubblicamente che vi erano "tracce molto chiare che conducono a questa azienda quale fonte dell'infezione".

E i tabloid tedeschi si scagliano contro il proprio governo, incapace di trovare una soluzione all'emergenza che sta creando gravi problemi ai produttori di tutta Europa. "Questo germoglio è troppo intelligente per i nostri ricercatori?", scrive in tono di scherno il tabloid B.Z. Dure critiche contro le autorità anche da parte di Bild e Die Welt, che si schierano apertamente dalla parte dei consumatori. In realtà le colpe sono da imputare anche all’OMS, che ha gestito con troppa disinvoltura una situazione che, da semplice preoccupazione, si è trasformata in una vera e propria psicosi, che rischia di emigrare anche oltre Oceano.

Germania, Svezia, Inghilterra, Olanda, Danimarca, Austria, Svizzera, Francia, Repubblica Ceca, Norvegia, Regno Unito e Paesi Bassi, ma anche Stati Uniti e Canada, i paesi colpiti dall'ormai famigerato ceppo di Escherichia Coli. 23 le vittime, delle quali 22 nella sola Germania. La maggior parte ha contratto la sindrome emolitico-uremica (SEU), che provoca diarrea emorragica e blocco renale.

Intanto i ricercatori del Genomics Institute di Pechino, che hanno realizzato analisi di campioni provenienti dal paese teutonico, sembrano aver scoperto che il ceppo di E.Coli è resistente ad alcune classi di antibiotici. La stessa OMS giorni fa aveva affermato che si tratta di una variante "nuova, estremamente contagiosa e tossica" del batterio.

In Italia il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, è tornato nuovamente a parlare con toni rassicuranti a proposito del batterio killer, affermando che "non mangiare la frutta e la verdura in Italia non ha alcun senso". I campioni di ortaggi esaminati dai diversi istituti zooprofilattici hanno dato tutti esito negativo.

La Coldiretti ha indetto una mobilitazione "antipanico" degli agricoltori, per ribadire l’assoluta sicurezza della produzione italiana. "Dopo i colleghi spagnoli, sono scesi in piazza anche gli agricoltori italiani per difendere il settore ortofrutticolo Made in Italy, che è leader in Europa con 300.000 imprese ortofrutticole nazionali, specializzate per una produzione – sostiene la Coldiretti – attorno ai 25.000.000 di tonnellate, che genera un fatturato di oltre 11 miliardi di euro e garantisce occupazione per 50.000.000 di giornate di lavoro". Il presidente della maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana, Sergio Marini, sostiene che "l'Italia deve chiedere i risarcimenti alle competenti autorità europee per i danni economici subiti ingiustamente dai produttori di frutta e verdura nazionali", come già accaduto in altri paesi come Spagna e Portogallo.

BATTERIO KILLER

ANCORA APERTA LA CACCIA AL VETTORE

 

Procedono con molta lentezza le indagini delle autorità tedesche sul vettore responsabile della trasmissione del batterio Escherichia Coli, che ha provocato 38 morti e oltre 3.000 contagiati. Oggetto di studio sono ora i germogli di broccoli, aglio e finocchio.

Sembrano procedere a tentativi le indagini dell'Istituto Federale di Vigilanza Sanitaria tedesco sull'origine del batterio Escherichia Coli, che ha causato un'ondata di panico in tutta Europa. Molti sono stati i possibili vettori e veicoli del batterio presi in considerazione, ma quasi tutti sono stati definitivamente assolti a seguito di accurate indagini scientifiche, risultate negative ad esempio per il batterio di soia, richiamato in causa più volte, ma sempre "scagionato".

Le analisi di laboratorio acquistano sempre più le caratteristiche di una rocambolesca indagine, con assolti e indagati che si continuano ad aggiungere al registro dei sospettati. La maggior parte di questi è di origine vegetale, con gravi disagi alle economie agricole dei paesi del Centro Europa, che hanno registrato un decremento dell'80% dei consumi ortofrutticoli. Il calo si è registrato particolarmente con i cetrioli spagnoli, primi ad essere oggetto di analisi, ma assolti poco dopo. Come ricorderete, nacque anche una polemica tra Spagna e Germania, che subito addossò le colpe della trasmissione del batterio al governo iberico. Per gli ingenti danni prodotti, nel consiglio straordinario di tutti i i ministeri dell'Agricoltura convocato in Lussemburgo sono stati stanziati oltre 200.000.000 di euro, che figurano come compensazioni finanziarie per il comparto agricolo.

Molta preoccupazione ha destato il ricovero, in Francia, di 6 bambini che hanno contratto un'infezione alimentare legata ad un ceppo raro di E.Coli, anche se i medici hanno dichiarato che le loro condizioni sono gravi, ma non preoccupanti. L'infezione si è manifestata con una forte diarrea emorragica e, secondo le prime analisi, sarebbe dovuta al consumo di hamburger surgelati, ma pare non abbia nulla a che vedere con l'epidemia tedesca.

Mentre il numero delle vittime sale a 38, dopo essere stati assolti i germogli di soia, sul banco degli imputati salgono i germogli di broccoli, aglio e fieno greco, consumati da 5 uomini, colpiti ora dall'infezione. I 5 sono dipendenti della Gaertnerhof, il vivaio della Bassa Sassonia da cui è partita l'epidemia, chiuso a seguito di alcuni provvedimenti del governo federale. L'azienda produceva 18 tipi di germogli, tra cui la soia, e quindi ancora lunga potrebbe essere la lista dei germogli sospettati, che lasciano sempre aperta la caccia al batterio killer.

Il batterio non ha però diminuito la sua forza, anche se il numero delle infezioni registrate è in calo. Proprio in questi giorni il ministro della Salute tedesco, Daniel Bahr, ha tenuto a precisare che il pericolo non è affatto terminato, nonostante il numero dei decessi sia limitato. Il ministro tedesco non esclude nuovi casi di E.Coli, anche se è ottimista sul risultato finale delle indagini in corso, che dovranno stabilire il reale responsabile dell’epidemia.

ESCHERICHIA COLI: LA SAGA DEL BATTERIO KILLER CONTINUA...

 

Da quasi un mese l'epidemia da E.Coli sta scombussolando le più grandi menti scientifiche, trasformandosi in una sorta di detective story. I ricercatori sono a caccia della fonte del focolaio del batterio su ogni vegetale sul mercato, ma al momento non vi è alcun risultato ufficiale.

Il mistero del batterio killer sembra essersi finalmente risolto. Ieri Reinhard Burger, responsabile del Robert Koch Institute, cioè il laboratorio federale tedesco per le malattie infettive, ha annunciato di aver individuato la causa dell'epidemia da Escherichia Coli, o meglio del suo famigerato ceppo ribattezzato "0104:H4", che ha infettato oltre 3.000 persone e causato già 31 vittime: sarebbe tutta colpa dei germogli di fagioli, dunque. Ma dall'Italia e dal resto d'Europa si attendono ancora conferme. E la mente ci riporta a quanto accaduto quasi un mese fa, prima con i cetrioli spagnoli e poi con altri ortaggi, oltre che con salumi di provenienza italiana.

Ormai da troppe settimane scienziati e ricercatori di tutta Europa sono impegnati per risalire alla fonte del ceppo mortale e produrre un farmaco efficace per il trattamento dell'E.Coli.

Come detto, la saga del batterio killer è iniziata con la paura del cetriolo, dopo che il Ministero della Sanità Tedesco ha allertato i produttori agricoli, affermando che il virus derivava dagli ortaggi, tanto cari in Germania, provenienti dalla Spagna. I cetrioli sono stati immediatamente spazzati via dai negozi di generi alimentari, con gli agricoltori iberici che hanno perso oltre 200.000.000 di euro a settimana. Ma è stato lo stesso Ministro della Sanità tedesco a precisare, dopo qualche giorno e non senza imbarazzo, che la fonte del focolaio del batterio non proveniva dai cetrioli Made in Spain. Ma ormai la frittata era fatta, con la conseguente polemica tra i 2 paesi europei. Così gli scienziati si sono messi di nuovo all'opera nella loro ricerca del "colpevole". Questa volta la scure si è abbattuta sui germogli di soia prodotti in una fattoria della Bassa Sassonia, dove l'E.Coli aveva fatto il maggior numero di vittime.

In realtà la soia è un prodotto "pesante" da digerire e può essere pericoloso anche senza le complicanze dovute a batteri, soprattutto se coltivato con l'uso di sostanze chimiche. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato, peraltro, che la soia può provocare gravi e potenzialmente fatali allergie alimentari.

Ad ogni modo, i test effettuati in Germania sui campioni di soia hanno dato risultati abbastanza contrastanti: secondo il RKI, ad essere contaminati sarebbero germogli di legumi provenienti dalla Gaertnerhof del villaggio Bienenbüttel, cioè la stessa azienda in Bassa Sassonia dove i germogli di soia erano stati discolpati qualche giorno fa.

Nel frattempo, gli ortaggi incriminati hanno viaggiato liberamente in Italia (dove non si sono verificati né casi di diarrea emorragica da EHEC, né di SEU, sindrome emorragica uremica), Francia, Paesi Scandinavi e in tutto il Canale della Manica. Fino ad oggi il numero totale di persone affette da EHEC ha superato le 2.500 unità, con più di 30 morti. Nel frattempo, un ceppo di E.Coli sospetto è stato trovato in alcune barbabietole olandesi, e un batterio simile è stato individuato in un lotto di avocado giunto in Thailandia dall’Europa.

Oltre a quello tra Spagna e Germania, un altro battibecco è quello che ha visto protagonista la Russia e gli altri paesi europei, a seguito del divieto sulle importazioni di ortaggi provenienti dall'Europa centrale. La diatriba è stata all’ordine del giorno del vertice con l'UE di questa settimana a Nizhny Novgorod. La Russia ha assicurato di essere pronta a revocare l'embargo non appena la Commissione europea garantirà che i vegetali provenienti dall'Europa saranno sicuri da consumare.

Forse l'unica reale e concreta disposizione da dare è quella relativa alle precauzioni: in occasione dei pasti, lavare con cura tutti i vegetali crudi, così come le mani, visto che il contagio può essere trasmesso anche da uomo a uomo.

 
 
 
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farfallanarrante
farfallanarrante il 20/09/11 alle 00:47 via WEB
Un pensiero per te, che questa notte sia magica…… "I sogni sono illustrazioni dal libro che la tua anima sta scrivendo su di te." Alan Drew (Cielo di Stelle) dolce notte Farfalla
 
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