FRANCO ANDERLINI
alcune storie di un armonicista« CIAO, E BENVENUTI IN QUE... | Messaggio #6 » |
Da bambino mi sarebbe piaciuto suonare la fisarmonica, ma questa mia idea non fu presa molto in considerazione, così che, quando, verso i quattordici anni, in pieno periodo beat, i miei amici erano già alle prese con chitarre e batteria, io mi trovai un pò spiazzato. Gruppi come Beatles, Rolling Stones, Yardbirds, usavano l' armonica nelle loro registrazioni, però questo strumento non mi aveva molto colpito finchè un giorno sentii un brano di John Mayall intitolato " Medicine man " Era un blues con l' armonica suonata particolarmente soft, ne fui colpito e decisi di imparare a suonare in quel modo. Questo, unitamente al fatto che in quel periodo, dalle mie parti, i maestri di armonica blues scarseggiavano, ha fatto sì che la mia impostazione sullo strumento sia stata fin dal principio imperfetta, perchè per ottenere quel suono non chiudevo completamente i fori, lasciando passare un pò d' aria, cosa che a volte mi ha attirato qualche critica, e ancora adesso, dopo anni, più o meno suono ancora con quella tecnica. All' inizio, tutto quello di cui disponevo era un' armonica Bravi alpini, che poteva essere suonata su entrambi i lati, aveva due accordature, una in Do e l' altra in Sol e per coincidenza, questo mi permetteva di suonare sul brano sopracitato, che era un blues in Sol. In inglese le note sono definite con le prime lettere dell' alfabeto e sul retro di copertina dell' album erano indicate le tonalità delle canzoni, Medicine man aveva a fianco una G.
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