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« Ovvie verità, prima parteLIETA NOVELLA-storia-1- »

Ovvie verità,seconda parte

Post n°22 pubblicato il 28 Giugno 2009 da agamennon2007
 

La più piccola delle consapevolezze è maggiore della più grande fede.

Devi educarti, educare tuo figlio, ad essere giusto a essere mite, a essere libero, a capire.

Il saggio non è colui che comprende, il saggio è colui che attua.

 

Quando è nata la ragione era piccola, misera, ora è diventata forte, splendida, ora è diventata padrona del mondo.

 

In testi antichi, ci viene detto, raccontato, come se fosse una favola, che il figlio prediletto, colui che si stava aspettando, colui che è destinato ad ereditare il mondo, deve lasciare la sua casa, la sua famiglia, e andare nel mondo, perché si deve occupare del mondo.

       

E Giacobbe va nel mondo, con tutti i suoi problemi.

Deve procurarsi da mangiare, da vestire e difendersi per vivere.

Tutto questo serve per crescere, maturare, perché solo così si impara a dominarlo il mondo, crescendo.

 

Piano piano Giacobbe si eleva e più si eleva, più si allontana da ciò che era, fino a perderne completamente memoria.

Giacobbe è solo, se si ricorderà delle sue origini, cercherà di ritornare al padre, alla sua casa, alla sua famiglia.

 

Loro non hanno la sua capacità, sei tu che catalizzi tutta  l’energia che loro producono, ti sostengono.

Tu puoi farli crescere, o farli diminuire, tu decidi di fare, o di non fare, di andare avanti, o fermarti.

Sei tu che decidi, nel bene e nel male, a nome di tutto il corpo.

La vita e la morte, sono nelle tue mani, sei tu il Re.

 

Tu sei uno, un’unica cellula simile a tutte le altre, davvero, la tua stessa vita, e di tutta la creazione, dipende da te.

 

Tu che stai leggendo, tu che stai ascoltando, considerando, “sei uno”!

Ma hai la forza di miliardi di simili a te, che ti sostengono, sono loro che ti danno l’energia, quell’energia che ti permette di vivere, di pensare, di ragionare, di agire, e infine forma la consapevolezza.

 

Capire! Capire che è vero che l’anima è immortale, e perché!

Capire che il principio è in ogni cosa e perché.

Quello stesso principio che è nel ferro, nella pietra, nell’aria, nell’acqua e che è la vita, non solo nel nostro pianeta, ma nell’Universo tutto.

Quello stesso principio, che inizialmente era in noi, e che si è evoluto  al punto, da diventare un’altra cosa.

Ma è da lì che veniamo, è da lì che tutto proviene.

 

Ora siamo consapevoli di cosa è l’anima.

Ora siamo consapevoli di chi siamo noi:”Ragione”!

Qual è il nostro scopo:”Capire”!

Qual è la nostra missione:”La salvezza della creazione”!

Solo la ragione può attuarla, attraverso la nostra salvezza.

Crescendo possiamo capire, le difficoltà sono la palestra, e che solo superandole si può crescere.

Solo la ragione può farlo, a condizione che sia (L I B E R A).

L I B E R A  di considerare,  L I B E R A  di chiedersi da dove veniamo?

Chi siamo? Dove stiamo andando?

 

Noi ragione, noi, pensiero, siamo mortali.

Non può essere altrimenti!

Noi siamo emanazione complessiva dell’anima.

Uno schiaffo può farci perdere, se si ferma il nostro corpo, decadiamo immediatamente, o subito dopo, perché non ne siamo preparati.

Siamo grandi, siamo forti, siamo immensi ma siamo anche tanto, tanto fragili.

Davvero un niente può farci perdere, e se cessiamo di considerare, non esistiamo più.

 

Certo la vita vissuta di un essere umano, rimane dentro la sua anima, ma deve essere risvegliato per poter rivivere, non può farlo da solo.

 

Solo noi possiamo risvegliare i nostri morti.

Se non ce la faremo, sarà la fine!

Sarà come se non fossimo mai esistiti.

 

La nostra arte, la nostra cultura, la nostra civiltà, sono tutte cretinate!

Ciò che conta è la vita.

E la vita siamo noi :”R A G I O N E”!

      

 

 
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