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Pirani (Uiltec), per chimica tessile e energia priorità sono rinnovi contratti
Roma, 31 gen. (Labitalia) - "La priorit oggi è quella del rinnovo dei contratti: abbiamo chiuso il contratto per la chimica, abbiamo realizzato l'accordo sul contratto dell'energia e petrolio e la prossima settimana apriremo il tavolo per il tessile". Così Paolo Pirani, da pochi giorni (è stato eletto il 25 gennaio) segretario generale della nuova confederazione Uiltec, che riunisce i lavoratori dell'industria tessile, dell'energia e della chimica, parla con Labitalia delle scadenze più importanti per il sindacato.
"Pensiamo che un sistema di regole condivise come quello del contratto -aggiunge Pirani, che ha mantenuto l'incarico nella segreteria confederale del sindacato guidato da Luigi Angeletti- sia in grado anche di gestire meglio i problemi di riorganizzazione delle imprese, dando tutela alle persone e affrontando, con tutti i limiti che esistono, anche un problema di reddito, perché sul lavoro in Italia abbiamo i salari più bassi e le tasse più alte. Vorremmo rovesciare questa situazione, rinnovando i contratti sul lavoro e chiedendo al nuovo governo di ridurre le tasse".
La Uiltec, spiega ancora il segretario generale, è nata in virtù di "un processo gi iniziato sia a livello internazionale sia in Europa sia a livello mondiale, dove c'è un unico sindacato dell'industria".
Per questo, osserva il neo segretario Uiltec, "anche noi ora cerchiamo di organizzare il manifatturiero e l'energia in un soggetto sindacale che sia capace di dare risposte concrete ai problemi dei lavoratori in un momento particolarmente difficile come quello attuale". "Abbiamo costituito -sottolinea- non un 'nuovo sindacato', ma un 'sindacato nuovo' che sia capace di parlare alle persone, agli uomini e alle donne, a quelli che lavorano, a quelli che hanno perso il lavoro, con delle risposte che siano effettivamente comprensibili e dando soluzioni concrete a bisogni reali".
Chimica, tessile ed energia sono tre settori strategici dell'economia, che però sono stati pesantemente colpiti dalla crisi. "L'occupazione -conferma Pirani- è un problema centrale: si perdono migliaia e migliaia di posti di lavoro con questa crisi che sta colpendo un po' tutti i settori ma in particolare il manifatturiero. Lo risentiamo nel chimico, nella farmaceutica, nel tessile soprattutto, e anche nel settore dell'energia che era tradizionalmente protetto oggi cominciamno a registrare situazioni di esuberi di prospettive difficili di necessit di riorganizzazione".
"Ecco perché -conclude Pirani- occore un sindacato che sia capace di interpretare il cambiamento e di dare delle risposte ai bisogni reali".
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