dolceamaro

VORREI

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Vorrei baciarti
dove finisce il desiderio
dove inizia la passione.

Vorrei sentirmi chiamare
dal sangue che ti gonfia le vene
che ti riscalda le labbra

quando la pelle diventa
carta da poesia
spartito di musica.

Le mani si muovono lente
confuse dalle troppe cose da dire
mentre il respiro parla al respiro
e l'odore si mischia all'odore.

Io l'archetto
tu il violino
ogni fremito una nota.

Labbra su labbra
e ancora labbra su altre labbra

non sazia mai quel miele
mai è troppo dolce.

Per una volta
l'anima resta a guardare
per una volta
stenta a capire.

La pelle nuda è
un vestito da sposa
che svela per una notte
i suoi ricami più preziosi.

Su quel vestito
bottoni e boccioli
impunture e lanugini
da far girare la testa.

Nuvola su nuvola
che ora si attraggono
che ora si respingono

nuvola su nuvola
ora cuscino
ora materasso

alla ricerca d'un raggio di sole
che li trapassi
che li congiunga

nuvola su nuvola
e una pioggia bianca alla fine...

UNA VECCHIA:  SCAMPARE ALLA VITA.

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Cosa vedono

gli occhi negli occhi?

Cosa dice la pelle alla pelle

e cosa sente

la carne nella carne?

Come spiegarlo?

Troppo povere le parole,

troppo meschine...

Cosa potrà dire la gola

alla mannaia che sta per reciderla

e quali parole

potranno mai placare

la follia di un cuore

non corrisposto?

Ci hanno provato Santi e Poeti

e infiniti altri affabulatori

ma non ci sono risposte

nè soluzioni diverse :

Non si può scampare alla Vita....

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BUON NATALE

Questo post è dedicato a tutti quelli che sono passati e passano per questo blog.

Buon Natale a tutti loro. Serene festività.

Che le mie parole siano pacchettini scintillanti

e i miei sorrisi nastri variopinti

per tutti quelli che non hanno avuto un dono in questi giorni.

(quindi  un pò anche per me........   :))

CHE DIRTI

SOLA

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La carne fuggì dall'anima.

Smarrita ...inquieta...sbigottita.

SOLA

A cercarsi
ad ascoltarsi.

Niente pensieri...niente parole
solo odore
solo dolore di bestia ferita.

COME UN TRENO

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T'ho aspettata ad ogni fermata
ma il tuo treno
conosce solo binari.

Le tue parole si rincorrono
sempre uguali
come le traversine
che scorrono sotto.

Inutili tutti gli sbarramenti
di poesie e di sorrisi:

sono solo riflessi senza colori
sui vetri dei tuoi finestrini.

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TROPPI SOLI MORTI

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Mariti e mogli
come talpe cieche
sopra i letti si cercano

di notte
in silenzio
senza una carezza.

Troppi tramonti nel mezzo
troppi soli morti.

CERCHI NELL'ACQUA

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sono sorelle le tue parole..
sono i cerchi nell'acqua
che si allontanano dalla ferita provocata dal sasso

ora paralleli
ora incrociati
come un codice da decifrare

come una lingua
che aspetta solo d'essere ascoltata

.

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PAROLE

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Vorrei baciarti le spalle nude

sfiorarle con le labbra

abbeverarmi a quei tremiti.

Vorrei seminare parole
dentro ogni poro

e vederle germogliare
a sfiorarne le foglie
i frutti d'oro.

Vorrei infine
scioglierli in bocca

stordendomi
del gusto dolceamaro

del desiderio arretrato
e del piacere appena appena sbocciato.

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PER APRIRE GLI OCCHI.....

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Durante le ferie ho letto :

IL RITORNO DEL PRINCIPE  (ed. chiarelettere)

di Saverio Lodato e Roberto Scarpinato

penso che sia giusto che lo leggano in tanti

perchè non ci si può permettere di tenere ancora oltre gli occhi chiusi.

Per questo la decisione di scriverlo qui..

spero che anche chi lo legga

senta di fare la stessa cosa nel proprio BLOG

affinchè continui il passaparola.

Fatemi sapere poi cosa ne pensate.

GRAZIE

BUONE  FERIE......................

ebbene si...

anche io vado in ferie

per un pò    :))

MARITI E MOGLI

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Fiori d'arancio appassiti sui cuscini
e letti troppo in ordine
legati alle caviglie del tempo.

Smarriti
gli ultimi piccioni viaggiatori
girano in tondo
alla ricerca d'una zolla
d'uno stelo dove posarsi.

Troppo vasto è il mare
fra isola e isola
troppo stanche le ali.

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DELLA VITA E DELLA MORTE

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La mia mano
sta sposando la tua guancia adesso

e quel rossore fermo fra pelle e pelle
è il suo semplice vestito della festa.

Da troppo tempo ormai non ricordava
quell'eterea eleganza

quasi narcotizzata
dai troppi dolori subiti

eppure lo aspettava
come un bruco che 
diventa farfalla

come un fiore che nasce da sotto la neve
come ad affermare
il miracolo della vita sulla morte.

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TENERA NOTTE

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Tenera è la notte
come una palpebra leggera
fra presente e futuro

tenere le ore che stanno per versarsi
sulle prime del domani

teneri i pensieri
che si stringono fra loro
per farsi forza

Vorrei rapirti
e portarti via
celata dentro un sorriso del cuore
ad insegnarti il mio amore.

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RAGIONE E CUORE

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Un'arancia raggrinzita
senza polpa
senza odore
solo pelle secca
e semi di marmo dentro

è la ragione
quando mette da parte il cuore.

Può costruire grattacieli infiniti
ma non sa volare

non sa vestire il mare
che avanza dentro
ogni volta che si ha la pretesa
di bastare sempre a se stessi

non può capire
il miracolo d'un fiore
che nasce e muore
per regalarsi al mondo.

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LA CANZONE DELL'ARANCIO SECCO

Questa è di FEDERICO GARCIA LORCA

giusto per ricordarmi chi sono i VERI POETI.......

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Taglialegna.
Tagliami l'ombra.
Liberami dal supplizio
di vedermi senza cedri.

Perche' nacqui tra specchi?
Il giorno mi si gira.
E la notte mi copia
in tutte le sue stelle.

Voglio vivere senza vedermi.
E formiche e contadini,
sognero' che son le mie
foglie e i miei uccelli.

Boscaiolo.
Tagliami l'ombra.
Liberami dal supplizio
di vedermi senza cedri.

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IL TEMPO CONOSCE

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Il tempo conosce
la stanchezza delle foglie.

La loro fatica a venire su

il dolore per ogni gemma che si apre
per ogni gambo che si allunga.

Il vento conosce
i profumi che non ci sono più

i petali caduti
i frutti mai nati

l'insistenza degli insetti
l'arsura del sole
il gelo della notte.

Come il tempo e il vento
anche le nostre anime
da sempre
sapevano tutto
ma per fortuna
ad ogni nascita
ci viene cancellato
si riparte da zero.

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GOCCIA

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Vorrei essere
una goccia d'acqua
e perdermi sulla tua pelle

percorrerla tutta
poro per poro
pelo per pelo

strisciare e consumarmi pian piano
come il desiderio che mi compone

e risalire lungo il tuo fiume
per scoprirne la fonte

e diventare tutt'uno con essa

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QUANDO LA PELLE RIFIUTA LA PELLE

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Quando la pelle rifiuta la pelle
cadono le rondini in volo
e un mare nero
prende il posto del cuore.

Quando la pelle rifiuta la pelle
sparisce l'inchiostro
per ogni poesia d'amore
ed i colori del sogno
si fanno piombo
dentro ogni passo di vita.

Cadono tutti i quadri appesi
alle pareti dell'anima
e la ragione ingoia la lingua
fino a morire
senza neppure capire
cosa stia succedendo.

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UN ALTRO TEMPO

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Culla d'acqua e di fuoco
ostrica molle,goccia di miele.

Come un delfino la lingua
vorrebbe inabissarsi
fra quelle pieghe di pelle liquida

fino a stordirsi
fra le sue mille volute
fra i suoi mille misteri

mentre gli occhi sposano gli occhi
e il cuore si fa seta.

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