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Post N° 57

Post n°57 pubblicato il 12 Settembre 2008 da dolcezza_infinita64

Tanti anni fa quando ero ragazzina conobbi una vecchina. Mi portava mia madre ogni tanto a trovarla in una casa di riposo anche se non mi torna in mente come mai andavamo da lei visto che non era una parente. Quella donnina piccola mi aveva colpito per la dolcezza ed il sorriso. Un giorno mi disse di sedermi al suo fianco per fare una chiacchierata ed io che non avevo peli sulla lingua le chiesi diretta dove fossero i suoi figli e perchè lei era li. Il suo volto si rabbuiò per un attimo ma poi fu capace di ripristinare il suo favoloso sorriso e disse che i suoi figlioli erano tanto presi dal lavoro e dal crescere i loro i figli e non avevano tempo per lei per questo l'avevano portata in quella casa. I miei occhi si riempirono di lacrime al pensiero di come doveva essere triste non poter vedere i prorpi figli ed i nipoti. Dopo un mese, prima della Pasqua tornammo ed io con alcuni soldini che avevo da parte le comprai un grande uovo di cioccolata al latte. Entrai fiera nella sua cameretta perchè volevo riabbracciarla e darle il mio dono. Lei quando mi vide scoppio a piangere ed io li per li rimasi ammutolità. Tutto avrei voluto fuorchè vedere le lacrime sul suo volto. Mi fece segno di abbracciarla e mi sorrise dicendomi che non dovevo essere triste perchè le sue erano lacrime di gioia. Le sue parole rimasero impresse sul mio cuore perchè la dolcezza con cui parlava era enorme. Mi disse tu sei come me, ami donare anche la più piccola cosa che hai e questo mi fa piacere però bimba devi imparare una cosa che a persone come noi serve molto nella vita. Io sorpresa chiesi cosa dovevo imparare e lei di rimando esclamò: Indossare la maschera!. Ero incuriosità e pertanto le chiesi di spiegarmi cosa voleva dire e lei senza farselo ripetere due volte iniziò la sua lezione di vita: "Devi imparare a sorridere anche quando hai il dolore che trafigge il petto, non devi mai far comprendere quanto possano ferirti le parole o i comportamenti di chi hai vicino e non per orgoglio ma per trasmettere sempre la tua dolcezza e la serenità. Vedi io qui sono sola, i miei figli si sono dimenticati di me, i miei nipoti oramai non so dove e come siano ma nessuno ha mai percepito quanto possa lacerarmi l'anima tutto ciò. Ho sempre parole di conforto per tutti, allegria da donare agli altri. Ho scelto di star qui per non dar fastidio nelle case dei miei figli in modo tale che loro possano fare la vita che più gli aggrada senza avere me come zavorra in perfetta sintonia con le loro mogli". Io ero senza parole però con un filo di voce le chiesi come aveva capito che ero simile a lei. Sentii una risata fragorosa e lei che abbracciandomi stretta mi sussurrò all'orecchio: "I tuoi occhi parlano per te. Hai un'anima pura e dolce ma piccolina ahimè un destino poco felice ti aspetta e questo non ti dico come faccio a saperlo. Tu darai gioia a tante persone ma difficilmente potrai gustare la felicità. Un giorno quando non ti aspetterai più nulla qualcuno donerà felicità anche a te. Lascerai il segno in chi incrocerà il tuo cammino e sarai la forza per tanti. Impara a sorridere quando vuoi piangere e dona il tuo magnifico sorriso a chiunque ne ha bisogno". Non mi piaceva molto il discorso che mi stava facendo ed arricciai il naso. Lei capì il mio disappunto e dandomi un bacio mi disse ancora: "Un giorno qualcuno ti dirà che sei una stella che brilla senza sapere di esserlo, bhè so già che farai fatica a crederlo perchè la sofferenza che porterai dietro non ti permetterà di comprendere appieno quelle parole. Solo allora iniziarai a ricordare questo discorso che stiamo facendo ed allora io ora ti dico che devi essere forte perchè quel qualcuno è quello che più ha bisogno del tuo calore. Se sarai capace di irradiarlo con la luce tua ci sarà felicità altrimenti perderai o meglio perderete qualcosa di magico entrambi. Ricorda anche se devi mascherare il dolore con un sorriso arriverà il tempo che il sorriso sarà davvero gioioso". Io andai via quella volta con una confusione in testa e questo discorso scivolò via nel dimenticatoio della mia mente. Dopo un pò di tempo che non andavamo più chiesi a mia madre come mai non mi portava a trovare la dolce vecchina e lei mi disse che era morta. Per giorni rimasi in silenzio per il dolore che provavo poi iniziai a far finta di nulla ed allora compresi cosa vuol dire indossare la maschera: quando il dolore più è forte e più ti lacera il petto devi trasmettere allegria e così feci e mi accorsi che tutti pensavano che mi ero dimenticata della vecchina ma non era così avevo solo nascosto la mia disperazione. Oggi ero sul letto e tutto mi è tornato in mente, le sue parole a cui per tanti anni non avevo pensato di colpo mi rimbombavano forti, sembrava di averla al fianco che mi ripeteva la sua lezione. In effetti la mia vita è stata come lei mi aveva predetto e se forse solo oggi quel discorso mi è sembrato così reale ci sarà un perchè. Si credo di aver capito anche l'ultima parte anche se ancora non so come poter irradiare con la mia luce, ora penso di sapere chi è la persona che ne ha bisogno. Spero solo di riuscirci.   

 
 
 
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Un blog di: dolcezza_infinita64
Data di creazione: 19/09/2007
 

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