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Post n°29 pubblicato il 31 Luglio 2012 da sticcoenzo
Da un'analisi non superficiale della questione risulta che tutte le difficoltà che la società crea ai gay che decidono di dichiararsi pubblicamente sono controproducenti tanto per loro quanto per la società stessa. L'omofobia costringe molti gay ad una doppia vita: una di accorta simulazione ed una sotterranea, che spesso li induce a frequentare ambienti poco decorosi, dove non mancano persone prive di ogni scrupolo morale, che vivono ai margini della legalità. E' una situazione che a lungo andare sfocia nella depressione o nella nevrosi che, a sua volta, può indurre anche persone dotate di coscienza e di temperamento mite a commettere atti trasgressivi. Scoppiano, così, gli scandali tanto amati dai giornalisti più retrivi, che hanno in tal modo l'opportunità di far sfoggio di tutto un repertorio di espressioni ben collaudate: degrado dei costumi, squallido ambiente e così via Quanto agli etero, a ben vedere, essi avrebbero tutto da guadagnare, favorendo il coming out dei gay. Il gay dichiarato non corre il rischio di rivolgere le sue attenzioni ad un etero, con fraintendimenti spiacevoli per se stesso e per la persona oggetto delle sue attenzioni. E' insomma una persona più affidabile di quello velato, più disponibile ad avere rapporti di genuina amicizia con gli etero, senza interferenze dovute al suo orientamento sessuale. Sono concetti semplici e convincenti ma provate a farli entrare nella testa di certe persone!
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