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Post n°2298 pubblicato il 04 Maggio 2022 da pettiross

Mancano poche pagine per finire il libro "L' estate alla fine del secolo" E sono pagine intense che mi hanno commosso e riportato al mio passato, ai miei nonni materni in particolare, perchè i nonni paterni erano assenti affettivamente, presi da altri nipoti che il loro figlio più grande aveva mollato in Sardegna , un figlio ubriacone , furbo e forse anche poco onesto da quel poco che ho saputo da qualche zia. Io e mie sorelle invece eravamo figlie del figlio ribelle , che si era sposato con una ragazza di un altro paese lasciando una fidanzata cittadina molto apprezzata dalla famiglia, mia mamma non lo era.  Ma i nonni materni erano poveri, ma quanto amore ci hanno regalato, quanti piccoli gesti per esserci vicini, era molto bello stare con loro. I miei ricordi più belli sono dei miei primi anni d'infanzia e di tutte le volte che si tornava al paese a quella vita semplice , dove tutti si aiutavano . E questa Storia mi riporta al mio nonno ,rimasto vedovo  a 60 anni non si risposò mai, perchè era unito con la nonna da un amore così intenso , semplice, che ha deciso di continuare la sua vita, fino ai suoi 87 anni da solo.Mio nonno anche era un idealista, lavorava in miniera e per non essere assoggettato al fascismo, lui uno dei primi iscritti al nascente partito comunista , non tollerava di essere militarizzato, si licenziò e da Carbonia, torno al suo paese di origine con la nonna e i due figli , mia mamma nata nel 1937  e mio zio nato nel 1942. Tornò al paese e potè comprare con quel che aveva poche pecore, costruì una piccola casa e nonna lo seguì , lei molto credente ma non bigotta. La guerra l'hanno vissuta e hanno avuto paura proprio perchè il nonno era comunista, e le bombe arrivavano ovunque, ricordo ancora i loro racconti e quel loro affetto avvolgente, protettivo. Quando la nonna morì, fu un duro colpo per me, c'era tra me e lei un legame speciale, e restava il nonno , fiero , a donarci sempre affetto, regalandoci oggetti fatti da lui in sughero , conservo ancora le sue zucche incise a fuoco con disegni antichi, della nonna mi è rimasto un vassoio arruginito , una tazzina sbeccata ed una zuccheriera e quella casa che amavo tanto mia madre e mio zio dopo la morte del nonno l'hanno lasciata finire in malora, non ho potuto fare nulla , ero sola, sono sempre stata sola in fondo dopo la morte di nonna . Ma anche se noi ci eravamo trasferiti nel Lazio , con il nonno abbiamo sempre avuto un gran bel rapporto, eravamo felici quando veniva a trovarci e passava qualche mese con noi, non di più , era un essere libero , e lo era nel suo paese tra i suoi ricordi. La morte di nonna lo aveva un pò indurito , era testardo e per noi era fonte di preoccupazione saperlo solo , anche se poi tutto il vicinato aveva per lui attenzioni, nonno era il pettirosso, poeta e cantore in lingua a braccio, grande ballerino di danze sarde che tante volte ha provato ad insegnarci , e solo molto tempo dopo da ragazza ne ho imparato uno. Accidenti i ricordi a volte fanno un po male per la nostalgia che provocano, scrivo e piango lasciando tracce della mia famiglia che resteranno sempre in rete  come se raccontassi al cielo al mare alle stelle e quella Luna che spesso mi incanta.Io i nonni li sento sempre vicini, e sento vicini in maniera diversa i miei morti tutti, ognuno con il loro passato con le incomprensioni , con le poche gioie che la mia famiglia ha vissuto ed i troppi dolori, da ognuno ho imparato qualcosa, la fierezza, l'onestà, gli ideali,sono stati esempi anche se sopratutto mamma e papà con me hanno fatto molti errori, nel tempo ho capito non c'erano molte scelte ed io ero la più grande, ai primi figli nel mio tempo toccava accollarsi anche i problemi della famiglia, aiutare , era così, non mi pesava più di tanto, ma mi è mancato l'affetto, quello si, non riuscivo a comunicare con loro e mi sentivo sempre sbagliata.Ma comunque pur nelle loro mancanze mi hanno lasciato dei valori importanti e conservo con cura le poche cose che mi sono rimaste, e le foto , che sono memoria e rafforzano i ricordi. Questo libro di fabio Geda è davvero bello, da leggere , non lo conoscevo, e mi è piaciuto molto , e raccontando forse il suo passato non so se la storia sia del tutto inventata, ho camminato anche nei miei ricordi, che a volte fanno piangere.

 
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