Creato da donmichelangelotondo il 27/10/2013
proporre buoni e belli pensieri
 

Messaggi di Aprile 2020

IL SEGNO DEI PANI

Post n°1688 pubblicato il 30 Aprile 2020 da donmichelangelotondo

Gv 6,1-15 Le folle sono incantate da questo profeta, la sua presenza in mezzo a noi non ci solleverebbe forse da ogni patimento e fatica umana quotidiana?". Perché è questa fatica umana che essi vogliono risparmiarsi. Come per la samaritana del capitolo 4 che chiede:Dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Se non ho più sete posso evitare la fatica quotidiana di andare al pozzo...Nessuno di loro sembra capace di gettare lo sguardo oltre: la fame profonda che li abita, la sete, è quella che si esaurisce in un pezzo di pane, in un sorso d'acqua, o non è forse il desiderio di una vita piena, senza fine, senza limite, "eterna"? Sì, le folle sono incantate, ma non convertite: il pane che Gesù intende offrire va oltre il pane che le folle cercano...

 
 
 

LA TESTIMONIANZA DI MOSÈ

Post n°1687 pubblicato il 29 Aprile 2020 da donmichelangelotondo

Gv 5,31-47 "Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia" (Gv 1,16). Era già una grazia la Torah di Mosè, una grazia ancora più grande è la vita del Figlio, Parola fatta carne. Cháris antì cháritos, dove antì non segnala una contraddizione: una grazia che corrisponde a un'altra, che è coerente rispetto all'altra. Precisamente, una grazia che è testimoniata dall'altra. Non solo, ma una grazia letteralmente incomprensibile senza l'altra. Ascoltare la Parola è farsi penetrare da Lui!

 
 
 

DISCERNERE TRA VITA E MORTE

Post n°1686 pubblicato il 28 Aprile 2020 da donmichelangelotondo
Foto di donmichelangelotondo

Gv 5,19-30
L'adesione a Gesù è un'intima partecipazione alla sua vita divina in noi.

 
 
 

...e camminava.

Post n°1685 pubblicato il 27 Aprile 2020 da donmichelangelotondo
Foto di donmichelangelotondo

Gv 5,1-18
Gesù incontra un malato, da 38 anni vive una sorta di rassegnazione che gli chiude ogni orizzonte di speranza. Egli appare come un escluso dalla vita già morto e disteso a terra. Questo l'aspetto più grave della sua "astenia": non credere nella possibilità di un novum. Si spiega così l'insolita domanda di Gesù: "Vuoi diventare sano?". Non è una domanda retorica. Sì, il desiderio di guarire c'è. Ma c'è una reale volontà? L'esperienza dell'impossibile l'ha reso incapace di credere al possibile,in pratica sfiduciato. Va notato che Gesù non gli chiede la fede in Dio e neppure la fede in lui: gli chiede la fede nella vita. La potenza della parola di Gesù non può dispiegarsi senza quel "vuoi?" che ha il valore di un "credi?". Ed ecco che egli da fiducia a Gesù e gli obbedisce, pur non conoscendolo. Ma dare la vita ad altri è accettare di perdere la propria: a causa di quel segno, Gesù imbocca la strada che lo porterà alla propria morte: "cercavano di ucciderlo".

 
 
 

LE PAROLE CHE BRUCIANO...E BRUCIANO!

Post n°1684 pubblicato il 26 Aprile 2020 da donmichelangelotondo
Foto di donmichelangelotondo

TERZA DOMENICA DI PASQUA
«Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?»

 
 
 

I SEGNI DELL'AMORE

Post n°1683 pubblicato il 25 Aprile 2020 da donmichelangelotondo
Foto di donmichelangelotondo

Mc 16,15-20
Il Vangelo attribuito a Marco(oggi la sua festa liturgica) finiva al v. 8 con la paura delle donne che vedono nel sepolcro vuoto un giovane vestito di bianco che annuncia la resurrezione e affida loro una missione: "Andate, dite ai suoi discepoli...". Gesù non sembra tener conto della nostra paura, della nostra mancanza di fede. La vita di Gesù sulla terra è stata una lotta, nella pazienza, nella perseveranza e nell'amore per orientare i "credenti" verso il Dio vivente, Invece di disperare di loro, rinnova la sua fiducia. Confidando nelle parole di Gesù e nella sua fiducia in noi, possiamo compiere i segni della sua presenza nella nostra vita di poca fede, i segni dell'amore, gli unici credibili.

 
 
 

IL CIBO CHE CI SFAMERÀ

Post n°1682 pubblicato il 24 Aprile 2020 da donmichelangelotondo
Foto di donmichelangelotondo

Gv 4,31-42
Gesù ci mostra che proprio dal bisogno può derivare la presa di coscienza che tutto ciò che ci sostiene non proviene da noi, ma proviene dalla parola del nostro Creatore. Gesù, in questo racconto si mostra e si percepisce come un uomo stanco, abbandonato nella sua condizione di bisogno. E proprio lì Gesù ci mostra come non sia solo, come invece il Padre sia con lui e come in questa relazione viva ogni sua relazione, divenendo fonte di vita. Gesù non "mangia" la donna di Samaria, non si nutre di lei per colmare i propri bisogni, ma condivide con lei l'unica acqua che può dare vita, quella del nostro restare profondamente connessi con il Creatore di ogni cosa. Che bello imparare a vivere la fragilità e lo smarrimento che sperimentiamo come il cammino verso la consapevolezza del nostro essere creature mai abbandonate dal loro Creatore!

 
 
 

COLUI CHE PARLA CON NOI

Post n°1681 pubblicato il 23 Aprile 2020 da donmichelangelotondo

Gv 4,16-30 
Dio ci viene incontro nei nostri deserti, nella nostra sete di senso, nelle nostre gole riarse. Ci viene incontro con un pozzo che dispiega la possibilità di incontrare. Incontrare l'Altro e gli altri. E se stessi. Gesù la rimanda alla sua verità. "In questo hai detto il vero". Lei può essere in verità, nella sua verità. Può vivere senza mentire, agli altri e a se stessa. Può non avere paura di essere quel che è, con la sua storia, con la libertà che ha avuto o non ha avuto. Tutto può essere accolto. Lei stessa si può accogliere. Può essere dono a se stessa. Come Lui stesso lo è per noi.

 
 
 

LO STATO SIAMO NOI

Post n°1680 pubblicato il 22 Aprile 2020 da donmichelangelotondo

Tra il 2000 e il 2019 (notizia attinta dal Tg2 del 22 aprile 2020 ore 20,30) lo Stato Italiano non ha ricevuto dai SUOI STESSI cittadini 954 miliardi di € di tasse...se consideri che il debito pubblico italiano è di circa 2400 miliardi di € a te che leggi lascio la facilissima deduzione sulle difficoltà dello STATO a offrire validi servizi...

 
 
 

Ponti,no muri

Post n°1679 pubblicato il 22 Aprile 2020 da donmichelangelotondo

Le parole di un giornalista e la superficialità di un conduttore mi han fatto molto male...eppure in questo periodo mi chiedo il perché di tanta rabbia, pregiudizi,insulti e non li avranno in cambio da me. In fondo il covid19 non ha fatto differenze nel suo uccidere.
Quindi...io credo e vorrò sempre bene a tutti i sud metaforici e reali del mondo...
tutti quei sud fatti di povertà sociale,economica,culturale...
e son convinto che se esiste un sud esiste anche un nord con la responsabilità di aiutare.
Perché non si può essere felici da soli se tanti soffrono(=Ubuntu)...

 
 
 

SETE DI INCONTRARE

Post n°1678 pubblicato il 22 Aprile 2020 da donmichelangelotondo

Gv 4, 1-15
La vita è fatta di incontri. L'incontro ci precede - siamo il frutto di una relazione di amore tra un uomo e una donna -, e ci accompagna durante l'intera esistenza; ciò che noi siamo, lo dobbiamo anche ai tanti incontri che hanno segnato la nostra esistenza. Il testo odierno ci offre una pedagogia dell'incontro attraverso il dialogo tra Gesù e una donna di Samaria: come nasce, da che cosa è alimentato? L'incontro spesso nasce dalla condivisione di un bisogno e instaura un rapporto di comunione che consiste nel saper dare e nel saper ricevere. L'incontro nasce nel desiderio e può avvenire nella misura in cui non ci si ritiene autosufficienti e si assume il rischio della relazione. Essere mancanti non è un limite, ma una chance che ci consente di accogliere e incontrare gli altri divenendo noi per essi fonte che disseta.

 
 
 

IL BATTISTA,MAESTRO DI LIBERTÀ

Post n°1677 pubblicato il 21 Aprile 2020 da donmichelangelotondo
Foto di donmichelangelotondo

Gv 3,22-36 
Giovanni il Battista e Gesù per breve tempo predicarono contemporanea mente,al che i discepoli del Battista quasi per invidia glieli fecero notare. Ma lui si mise da parte. Perché? Come ci riuscì? Il Battista aveva:
1) il ricordo di aver ricevuto: "Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stato dato" (v. 27).
2) Riconosceva con leatà la realtà: "Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa" (v. 29).
3) Era sempre in ascolto attento: "L'amico dello sposo che è presente e l'ascolta" (v. 29).
4) Soprattutto aveva capacità di gioire per la crescita dell'altro: "Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere, io invece diminuire" (vv. 29-30).

 
 
 

IL CORAGGIO NELLA PAURA

Post n°1676 pubblicato il 20 Aprile 2020 da donmichelangelotondo

Lc 21,9-19
Non c'è nulla che possa sostituire l'assenza di una persona a noi cara; non c'è alcun tentativo da fare, bisogna semplicemente tener duro e sopportare, ciò può sembrare a prima vista molto difficile, ma al tempo stesso una grande consolazione, perché finché il vuoto resta aperto si rimane legati l'un l'altro per suo mezzo. È falso dire che Dio riempie il vuoto, egli non lo riempie affatto, ma lo tiene espressamente aperto aiutandoci in tal modo a conservare la nostra reciproca comunione, sia pure nel dolore. 

 
 
 

IL RISORTO CI VIENE INCONTRO

Post n°1675 pubblicato il 19 Aprile 2020 da donmichelangelotondo
Foto di donmichelangelotondo

Il corpo trafitto e glorioso di Gesù narra sinteticamente l'intera sua vita come vita di amore, è corpo narrante che manifesta e parla di ciò che ha vissuto: l'agape. Il corpo risorto di Gesù parla di un amore vissuto fino alla fine e di uno Spirito che ha accompagnato tale amore fino a rendere le ferite, le ingiurie e la morte subìta, occasione ulteriore di dono, di amore.

 
 
 

AMARE,SEGUIRE,TESTIMONIARE

Post n°1674 pubblicato il 18 Aprile 2020 da donmichelangelotondo
Foto di donmichelangelotondo

Gv 21,15-25
... il discepolo amato, colui che nella chiesa ha la conoscenza di chi tradisce e di chi si pente, può testimoniare che la resurrezione del Signore ha la forza di trasformare una vita piena di ombre e luci in luogo in cui si manifesta la gloria di Dio.

 
 
 

RITORNARE ALLA NOSTRA GALILEA

Post n°1673 pubblicato il 17 Aprile 2020 da donmichelangelotondo
Foto di donmichelangelotondo

Gv 21,1-14 
Nella crisi, ritornare all'inizio è un atto profondamente spirituale, siamo rimandati alla "nostra Galilea" personale. Lungi dall'essere rievocazione nostalgica di un passato che non c'è più, tornare agli inizi significa riscoprire l'amore che ci ha sostenuti e guidati nei nostri primi passi per riconoscere che ancora oggi, nonostante le difficoltà venute dopo.Questi discepoli li abbiamo conosciuti per i l,oro slanci di fede, ma anche per il dubbio, il rinnegamento nell'ora della prova. Come noi sono uomini che portano il peso delle loro contraddizioni, che pensano di poter fare da soli e sperimentano il fallimento. Anche per noi oggi questa parola sia fonte di speranza, siamo chiamati a ricominciare, ma in modo altro, a riscoprire la comunione ricordando le origini,a rinnovare le nostre relazioni alla presenza del Risorto in mezzo a noi. Egli conosce la nostra povertà, ci invita a mangiare e a condividere il frutto delle nostre fatiche che nelle sue mani diviene nuovo perché Lui è con noi fino alla fine dei tempi.

 
 
 

PACE A VOI

Post n°1672 pubblicato il 16 Aprile 2020 da donmichelangelotondo

 

Gv 20,19-31
I discepoli chiusi in casa sembrano loro seppelliti,non il Cristo risorto e distruttore della tomba. Eppure lui penetra nel loro sepolcro e dona lo Spirito e il Perdono. Il primo rinnova costantemente forze,conversione e adesione; il secondo dona la gioia e la pace dei legami purificati. Pertanto in questo modo la risurrezione non annulla la croce come nelle favolette,ma ne offre un senso un significato nella vita quotidiana. La gioia di una vita offerta a tutti.

 

 

 
 
 

UN INCONTRO CONVIVIALE

Post n°1671 pubblicato il 15 Aprile 2020 da donmichelangelotondo

Lc 24,36-49
Perché Gesù si rivela?
1) Evitare che il Risorto sia scambiato per un puro spirito, un fantasma, un'evanescenza. Insomma evitare che diventi una favoletta.
2) Gesù vuole dissimulare la loro paura, il loro turbamento, il loro dubbio.
3) Un insegnamento fondato su una rivelazione personale a loro, fondato sul dono di una intelligenza nuova delle Scritture.
Insomma niente miracolismi,ma solo la fatica e la gioia di abbandonarsi in Lui.

 
 
 

IO SONO CON VOI

Post n°1670 pubblicato il 14 Aprile 2020 da donmichelangelotondo
Foto di donmichelangelotondo

Mt 28,16-20 
Gesù traccia un arco ideale con l'inizio del vangelo, quando il suo nome, annunciato a Giuseppe, è "Emmanuele, Dio-con-noi". Passa dal "Dove non ci sono due o tre in accordo, in sinfonia tra loro, io non ci sono" e termina col "Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo". Quindi cembra quasi dirci: "ci sarei, ci sono sempre, ma se non siete in comunione tra voi, non potete sperimentare la mia presenza". L'essere di Gesù con noi evangelizza e testimonia la sua presenza mediante i nostri legami stessi.

 
 
 

LUI SI FIDA DI NOI

Post n°1669 pubblicato il 13 Aprile 2020 da donmichelangelotondo

Mc 16,9-20
Come credere di fronte all'evidenza dell'assenza della persona amata?Cristo è risorto, ma i discepoli non vogliono risorgere. Il Signore è vivente, ma i discepoli restano chiusi nei loro sepolcri, non sono viventi, non vogliono compiere la pasqua nelle loro vite. Marco ha voluto descrivere ciascuno di noi con la sua incredulità, la sua durezza di cuore, ciascuno di noi con i suoi sogni infranti, le sue aspettative deluse. Quest'assenza, o meglio l'attesa tra la morte di Gesù e il suo ritorno, va riempita rendendo visibile nella storia il suo volto.

 
 
 

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