Creato da donmichelangelotondo il 27/10/2013
proporre buoni e belli pensieri
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Messaggi di Novembre 2020
Post n°1894 pubblicato il 14 Novembre 2020 da donmichelangelotondo
Lc 18, 1-8 Con questa parabola Gesù ci insegna da un lato che, per perseverare nell'attesa, già oggi c'è un esaudimento di Dio sempre certo: il dono dello Spirito santo, fonte e frutto della preghiera, che ci fa partecipi degli stessi sentimenti di Gesù, e dunque della sua preghiera continua e piena di fede. Dall'altro ci pone una domanda: "Ma quando il Figlio dell'uomo tornerà, troverà la fede sulla terra?" (cf. Lc 18,8). A noi, che così spesso dubitiamo della fedeltà di Dio, Gesù insegna a dubitare piuttosto della nostra fedeltà, e a tenerci stretti alla promessa di Dio nella preghiera fiduciosa che è il respiro della fede.
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Post n°1893 pubblicato il 13 Novembre 2020 da donmichelangelotondo
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Post n°1892 pubblicato il 12 Novembre 2020 da donmichelangelotondo
Lc 17,20-25 «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: «Eccolo qui»,oppure: «Eccolo là».Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!». |
Post n°1891 pubblicato il 11 Novembre 2020 da donmichelangelotondo
Mt 25,31-46 Il Signore non ci chiede di compiere grandi azioni, al di là delle nostre forze, ma ci chiede di non essere indifferenti agli altri, soprattutto a coloro che siamo tentati di "rendere invisibili"; ci chiede occhi e cuore capaci di discernere la grandezza del piccolo, la dignità del minimo. Questo perché, indubbiamente Dio interviene nella vita dei poveri in molte forme che ci sfuggono, ma il suo principale disegno è che l'uomo ami l'uomo, che vegli sulla libertà del proprio fratello, che risuscitino insieme.
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Post n°1890 pubblicato il 10 Novembre 2020 da donmichelangelotondo
Lc 17,7-10 Gesù ricorda che la fede - che è fiducia, adesione, sequela - non si misura, non si pesa: ne basta un granellino quasi invisibile che è l'appiglio, lo spazio anche ridottissimo in cui la nostra volontà resta aggrappata alla volontà del Padre. la nostra tentazione è quella della quantità, ma se quello è il metro, chi di noi potrà mai dire sinceramente: "Ho fatto tutto quello che mi è stato comandato?". Misurare il "fare" non garantisce la natura evangelica del nostro "essere", la quale invece è data dal servizio alla sequela del servo del Signore. Il servizio è quel granello di senape della nostra fiducia, è quell'appiglio saldo cui tornare ogni volta che la nostra saldezza vacilla. Il servizio è quello che fa dello stare insieme dei cristiani una comunità del Signore che è venuto nel mondo per servire e che, quando tornerà, ci farà mettere a tavola e passerà a servirci.
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Post n°1889 pubblicato il 09 Novembre 2020 da donmichelangelotondo
Dedicazione di San Giovanni in Laterano,la madre,la prima di tutte le chiese |
Post n°1888 pubblicato il 08 Novembre 2020 da donmichelangelotondo
Mt 25,1-13 Il sapiente è cosciente dei margini di errore del suo parlare e del suo agire: non si ritiene esente da errori, non crede che la realtà debba andare come lui vorrebbe, ma dalla realtà impara la lezione dell'incertezza e dell'imponderabile.
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Post n°1887 pubblicato il 07 Novembre 2020 da donmichelangelotondo
È anonimo e non comporta alcuna iscrizione. |
Post n°1886 pubblicato il 07 Novembre 2020 da donmichelangelotondo
Lc 16,9-18 "Nessun domestico può servire due signori". Abitando il mio tempo, di chi mi faccio servo? Nelle piccole e grandi scelte di ogni giorno, a quale signore guardo e mi attacco? Anche le cose di poco conto sono determinanti: determinano a poco a poco una liberazione o un asservimento, liberano o imbavagliano la capacità di esprimersi per cose più importanti, ossia non solo di pronunciarsi su questo o su quello, bensì più radicalmente di scegliere chi vogliamo essere.
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Post n°1885 pubblicato il 06 Novembre 2020 da donmichelangelotondo
Lc 16,1-8 Non dobbiamo essere troppo "spirituali", ma accogliere e mettere in pratica il Vangelo nella quotidianità, osservando l'intelligenza dei nostri fratelli e sorelle in umanità.
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Post n°1884 pubblicato il 05 Novembre 2020 da donmichelangelotondo
Lc 15,1-10 Gesù pone la domanda, fa appello a ciascuno. E noi, con la logica del guadagno, "perderemmo" il nostro tempo prezioso per "uno" rispetto a "novantanove"? Noi siamo disposti alla fatica del cercare ciò che è prezioso? Perché ciò che fa Gesù con ciascuno è proprio questo: ci cerca per primo ovunque noi siamo nascosti, ci dedica tempo, attende e gioisce quando ci trova. non importa chi o cosa è perso, ciò che conta è che per loro, chiunque essi siano, c'è qualcuno che si muove e cerca. Nessuno è realmente perduto definitivamente, nessuno è così lontano o nascosto da non essere trovato da Gesù. E noi, noi siamo per i nostri fratelli e sorelle, per i nostri familiari, per chiunque incontriamo, dei pastori solleciti e delle donne intente a cercare ciò che è perduto, riconoscendo a ciascuno di loro il valore prezioso che le loro vite hanno?
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Post n°1883 pubblicato il 04 Novembre 2020 da donmichelangelotondo
Lc 14,25-33 Sembra contraddittorio oggi Gesù! Occorre essere solo con Lui e senza mezzi? Egli invece propone due aspetti della vita spirituale: da in lato RADICATI nel suo amore,dall'altro RIFLESSIVI sulla propria personalità. Messi insieme ci aiutano nella scelta di vivere secondo la sua volontà.
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Post n°1882 pubblicato il 03 Novembre 2020 da donmichelangelotondo
Il Signore è il mio pastore:
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Post n°1881 pubblicato il 03 Novembre 2020 da donmichelangelotondo
Lc 14,15-24«Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: «Venite, è pronto». Ma tutti, uno dopo l'altro, cominciarono a scusarsi. |
Post n°1880 pubblicato il 02 Novembre 2020 da donmichelangelotondo
Gv 6,37-40 "Bisogna che il Cristo regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi ... Dio infatti ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi" (1Cor 15,25.27). È il grande annuncio della signoria del Cristo sull'universo, nella quale tutto trova inizio, vita e compimento; annuncio che, però, resta futuro. Ma al tempo stesso è il dono di Dio nel presente. La specificità dei credenti in Cristo, è dunque la nostra specificità. Vivere da "risorti" ed essere segno della gioia del nostro Dio, questa è la responsabilità cui ci invita la memoria dei morti.
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Inviato da: cassetta2
il 19/05/2024 alle 19:54
Inviato da: Marilena63
il 11/03/2024 alle 21:58
Inviato da: donmichelangelotondo
il 30/08/2023 alle 19:16
Inviato da: nilsia
il 30/08/2023 alle 19:02
Inviato da: blaskina88
il 30/08/2023 alle 07:31