Post n°1624 pubblicato il
28 Febbraio 2020 da
donmichelangelotondo
GIOIRE PER-CON GLI ALTRI
Lc 5,33-35
Gioire per un altro, fare festa intorno a un altro, in una dinamica di decentramento radicale da sé, non è poi così facile come si crede, può essere considerato un'altra forma, più sottile, di digiuno, il digiuno dall'io. Si pensi al figlio maggiore della parabola di Luca 15, che non vuole entrare in casa e partecipare alla festa organizzata per il ritorno del figlio minore. Il suo astenersi dalla festa, stare fuori dal banchetto - piuttosto preferisce digiunare -, non è certo virtuoso, e lo attestano le parole che dice al padre pienissime di astio. Ci sono eventi della nostra vita che vanno festeggiati, nei quali siamo chiamati ad aprire il cuore alla gioia. Lo suggerisce anche la sapienza umana: non siamo eterni, come non sono eterne le persone che ci circondano. Non per mangiare a sbafo, ma per onorare gli altri, l'Altro che abbiamo la fortuna di avere alla nostra tavola.
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